Capitolo XXIII

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La conversione di Totò Riina

Il cardinale Federico mentre aspettava di collegarsi via meet con gli altri fedeli studiava com'era fare nel tempo libero. D'improvviso entrò il segretario con un avviso importante
"Signora c'è una strana anziana che l'aspetta" "chi è?" chiese il cardinale "Si tratta di Toto Rina..." disse il segretario "è qui fuori, in persona e chiede di vederla."
"è lui!" esulto Federico entusiasta, chiudendo il libro e alzandosi "fallo entrare subito"
"ma..." replicò il segretario non capendo "Signore ma avete capito chi è lui?, è quel famoso..."
"E non la chiami fortuna? che un uomo come lui sia venuto da me?" "Ma..." insistette il segretario "non possiamo parlare di certe cose ,lo sapete ,il signore c'è lo vieta"
"e che ha fatto di male?" lo interruppe i cardinale
"l'uomo qui presente è un mafioso ,ha commesso crimini atroci, non può redimersi..."
"quanta educazione da parte tu "disse sorridendo Frederico "fatelo entrare subito ha già aspettato troppo lì fuori."
il segretario allora disse tra se e se -com'è ostinato, ha offeso tutti i santi-
L'uomo si affaccia su l'uscio della porta e invitò gli uomini fuori, compreso Toto Rina a entrare. Si avvicinò al capo mafioso e lo squadrò dalla testa ai piedi prima di farlo entrare, avrebbe dovuto chiedergli se avevano delle armi, ma non aveva il coraggio, gli si avvicinò e gli disse:
"caro signore, la prego di aspettare il signor cardinale, in tanto mi segua"
Toto Rina fece come gli era stato detto e appena arrivarono nell'ufficio, Federico gli corse in contro con un volto affettuoso, e con le braccia aperte pronto ad accoglierlo. I due si abbracciarono intensamente senza parlare. Toto Rina che si era presentato lì spinto da una strana sensazione di agitazione, si sentiva pentito, un sottomesso, un miserabile, tanto che chiese perdono all'uomo difronte a lui, non trovava parole e non riusciva a cercarle. Però quando alzò gli occhi verso il viso di quell'uomo si sentì essere penetrato da un sentimento di venerazione che aumentò la fiducia e il rispetto, che provava verso quel uomo. La presenza di Federico portava superiorità e la facevano amare. Il suo portamento era naturale e composto senza neanche uno strato di pigrizia, lo sguardo era severo, la fronte era lisca, insieme hai capelli bianchi e il colorito pallido causato dal digiuno, si mostra una vitalità giovanili, proprio di chi conduceva una vita pura: Tutta la forma del suo volto indicava quanto poteva essere bello in gioventù. Anche Federico ebbe il suo momento per concentrarsi sul volto dell' "amico", pure il suo sguardo era penetrante, il cardinale percepiva la sensazione turbata che provava l'amico in quel momento.
"Oh" disse "che meraviglioso viso! Quanto vi devo essere grato, aspetto da voi un rimprovero."
"rimprovero!" esclamò meravigliato l'uomo, ma raddolcito da quelle parole e da quel fare che il suo amico "certo vogliamo un rimprovero" rispose lui "mi sono lasciato tutto alle spalle pur di venire da voi"
"voi da me? Ma sapete chi sono io? Ve l'hanno detto il mio nome?"
"e questo mi tranquillizza"
Toto Rina era stupito dall'affermazione e le sue risposte lo avevano commosso, stava in silenzio.
"e che?" riprese ancora più affettuosamente, Federico "avete da darmi una buona notizia e me la fate desiderare facendomi stare in attesa?"
"ma chi io? Io ho l'inferno nel cuore, quando sperate che vi dia una buona notizia? Cosa vi aspettate da uno come me?
"siete stato toccato da dio, lui vi vuole con sé e pure io" rispose pacatamente il cardinale
"dio? Dio. Dio! Se solo potessi vedere e sentilo, dove si trova adesso?"
"e ve lo domandate pure. Si trova vicino a voi, vi sta opprimendo il cuore, non vi sta lasciando ma vi sta tirando, vi fa intuire che vi vuole perdonare"
"certo ho capito! Ma cosa vuole questo dio da me?" disse queste parole con un tono disperato. Federico rispose "cosa può voler dio? Vuole solo trarre potere da voi, e da tempo che il mondo gira contro di voi, è il momento di cambiare le regole...che gloria" proseguiva Federico "tutte le voci che sento, sono voci di invidia sul vostro potere, ma quando pure voi condannerete la vostra vita, allora Dio sarà glorificato e voi chiedete a me cosa può fare Dio, non si sa come agisce il signore, ma si sta solo che vuole la vostra redenzione, lui vi ama e vi adora e a me stesso dice di amarvi"
Pian piano che quelle parole uscivano dalla sua bocca, il suo ascoltatore iniziava a capire il significato di quest'ultime. Gli occhi di Toto Rina che non piangevano dall'infanzia, stavano iniziando a gonfiarsi finche non scoppiò a piangere
"Dio grande e buono!" esclamò Federico alzando le mani al cielo "che ho fatto io per meritarmi di assistere a una scena così bella" così dicendo i cardinale prese le mani di Toto Rina
"No state lontano da me, non sapete cos'ha fatto quella mano."
"lasciate fare a me" disse Federico "lasciate che io stringa la vostra mano; La mano che aiuterà tanti oppressi si redimerà"
"è troppo" disse sogghignando Toto Rina "lasciami andare Federico, c'è tanta gente che vi aspetta su meet, perché pensate a me"
"lascia stare quelle persone, ora voglio stare con te, quelle persone la giù sono ormai felici e seguono l parola di Dio, io preferisco pensare a voi che vi siete smarrito" così dicendo Federico strinse le braccia intorno al collo di Toto Rina il quale cedette subito all'abbraccio e appoggiò la sua testa sulla spalla di dell'uomo. Le sue lacrime cadevano sulle vesti di Toto Rina, sciogliendosi dall'abbraccio esclamò
"questa è la prova che Dio vi ha attirato al suo cospetto, per farvi redimere tanto da farvi piangere" disse il cardinale "e quante cose ho ancora da piangere, devo subito rimediare"
Toto Rina raccontò tutta la sua storia a Federico compreso la questione di Lucia che si trovava ancora nella villa
"non prendiamo tempo" disse Federico preoccupato
"beato voi! Questa è la prova del perdono di Dio! Dio vi benedica. Dio vi benedica! Dio vi benedica!"

PROMESSI SPOSI || anni 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora