Capitolo XXXIII

4 1 0
                                    

Il covid-19 a Milano

Renzo arrivato al ponte, voltò, senza esitare, a sinistra, nella strada di San Marco, parendogli che condusse verso l'interno della città. Andando avvanti, guardava qua e là, in cerca di qualche persona non malata. Dopo un pò sentì gridare :"Signore!" e guardando da quella parte, vide non poco lontano, una povera donna, con una cucciolata di bambini; la quale, nel mentre lo chiamava li fece segno con la mano. Renzo ci andò di corsa; e quando fù vicino,"Giovane" disse quella donna "fate la carità di andare ad avertire il commisario che siamo stati dimenticati quì. Ci hanno rinchiusi qui per il sospetto di essere positivi, visto che il mio povero marito è morto di covid-19; Come vedete, hanno blindato la porta; E da ieri mattina, nessuno è venuto a portarci da mangiare. In tante ore che siamo qui, non è mai capitata una persona che mi facesse carità inoltre questi poveri ragazzi muoion di fame" "Di fame!" esclamò Renzo; E caciando le mani dalle tasche "Ecco, ecco" disse, tirando fuori i due panini: "calatemi giù qualcosa per mettergli dentro."
"Dio vi benedica!...aspettate un attimo,"disse la donna; Che andò a cercare una cesta e una fune così da calarla. A Renzo li venne in mente dove aveva trovato i due panini e pensava: -ecco una restituzione benevolauna vera e propria opera di misericodia.-
"in quanto al commisario di cui dite" disse Renzo, mettendo i panini nella cesta" io non vi posso aiutare, perchè a dir la verità, sono forestero e perciò non so niente di questo paese. Però, se incontro qualche uomo un pò disponibbile e umano, a cui paralare, glielo dirò."
"anche voi" riprese Renzo "credo che potete farmi un piacere, senza che si disturbi. Cerco una casa, di grande importanza, qui a Milano, casa ***sapreste indicarmi la strada?"
"so che esistequesta casa" rispose la donna "Ma dove sia di preciso non lo so. Ma andando avanti di qua troverete sicuro qualcuno che ve la insegni. E ricordatevi di dirli anche di noi."
"Siate tranquilla e non dubbitate di me" Disse Resnzo, e anò avanti.
Camminando ripeteva il percorso da fare, per non dover domandare a ogni passante. Tuttavia quell'operazione gli usciva penosa, e non tanto per la difficoltà della cosa in se, quanto per un nuovo tormento. Poteva sentirsi che era viva o che era morta; Quell'idea l'aveva così colpito che, in quel momento, li sarebbe piacuto trovarsi allo scuro di tutto, di essere al principio del viaggo di cui ormai era alla fine. Raccolse però le forze e disse a se stesso: -Ei se se inizamo adesso a comportarci da ragazzo, come andrò a finare?"così incoraggato alla meglio, seguì la strada, inoltrandosi nella città. Dopo un po Renzo di trovò a passare per una delle perti più squallide e più desolate. Tanta era stata in quel quartiere la furia del contagio, nel quale si vedevano le persone rinchiuse in casa sia malate che non data la paura di uscire. Renzo affretò il passo facendosi coraggio nel pensare che l'aria non doveva essere così contagiata, da lì a non molto, riusci in un luogo che poteva pur dirsi città; Ma quale città! Era tutto serrato per il terrore, salvo le case disabbitate o con gente ammalata di covid.
All'alba, a mezzogiorno e alla sera, una camapana del Duomo dava il segno di recitare delle preghiere assegante dall'arcivescovo, a quelle ore si potevano vedere le persone affaciarsi alle finestre, a pregare in comune che ispiravano una tristezza mistra in cerca di qualche conforto.
A quel tempo erano morti quasi i due terzi dei cittadini, ammalati una buona parte, ridotto quasi al nulla la presenza di stranieri (persone non di milano).
Si vedevano uomini ricchi che andavano in giro senza giacca e senza cappotto, vestiti da loro indossati ogni giorno; i preti senza tunica; si erano tolti i vestiti larghi per non toccare niente e per non essere infettati dai germi. L'unica attenzione che ogni persona aveva era quella di mettersi guanti e mascherine. Le persone avevano tutte barbe lunghe e capelli arruffati, perché avevano arrestato un barbiere positivo al COVID.
L'unico pensiero di coloro che sono ancora negativi è sfuggire al contagio evitando ogni contatto anche con gli amici e usando di continuo rimedi come il gel disinfettante. Le persone uscivano da sole per comprare l'indispensabile. Quando si incontravano per strada conoscenti si salutavano da lontano facendo cenno con la mano. Camminavano velocemente per tornare il prima possibile nelle case cercando di non toccare niente. Mentre Renzo camminava in questa strada vuota sentì arrivare i camion militari, che trasportavano i cadaveri degli infetti. Renzo continuò a camminare ma il suo sguardo si fermò su una donna che portava in braccio sua figlia morta. Un camion militare si fermò vicino alla donna per prendere la bambina ma lei si scostò e portò lei stessa la figlia nel camion. La donna coprì la bambina con un velo bianco e la salutò dicendo che presto si sarebbero rincontrati perché anche lei stava anale per il COVID e disse al militare di passare la sera per venire a prendere anche loro dato il loro stato. La donna poi ritorna a casa e si affaccia insieme all'altra figlia più piccola per vedere allontanarsi il camion. Poi insieme alla bambina si stendono sul letto e aspettano abbracciate la morte.

PROMESSI SPOSI || anni 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora