Capitolo XV

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Messo con fatica Renzo a letto e quindi evitato il pericolo che il suo B&B diventi un covo di negazionisti, il proprietario si reca dalla polizia a fare denuncia di ciò che era successo da lui è della presenza di Renzo, il quale viene descritto come una delle teste più calde, da controllare e quindi d'arrestare.
La polizia, tuttavia, aveva già nome e cognome forniti da un negoziante E Renzo nella sua ingenuità aveva eletto suo confidente.
La mattina dopo Renzo risvegliatosi dal sonno profondo causatogli dal vino e dalle fatiche e dalla pesante giornata, da un notaio criminale e da una "specie" di commissario di polizia.
Viene arrestato e ammanettato per poi essere spedito verso il carcere. durante il tragitto incontra una piccola manifestazione di negazionisti che lo guardavano con una certa partecipazione, Renzo furbamente decise quindi di attirare su di sé l'attenzione dell'agente, la quale si fionda sulla scorta liberando così il prigioniero. I poliziotti davanti al pericolo di essere pestati non oppongono resistenza e se la squagliano. Renzo ormai libero decide di girare a vuoto per la città cercando la persona giusta che li indichi la strada per Bergamo, dove vorrebbe avviarsi dato che lì si trova il cugino Bortolo e anche perché Bergamo non fa parte della provincia di Milano.

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