Capitolo XXXI

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Con l'aumento smisurato dei casi, sparsi per tutta l'Italia specialmente in Lombardia, sembrava che il covid-19 fosse costantemente presente in ogni luogo.
Le prime vittime di questa pandemia furono accertate nel territorio di Casalpusterlengo (LO). A portarlo su una coppia di turisti provenienti dalla Cina che risultarono positivi al virus SARS-Cov-2 a Roma, il 30 gennaio 2020.
La gente all'inizio non ci riusciva a credere, era terrorizzata, vista l'espansione rapida che quest'ultimo aveva. Dicevano che si trattava di una pandemia proveniente dei pipistrelli, si fecero anche delle ricerche per confermare questa ipotesi, senza trovare tuttavia un nesso specifico. Durante questo periodo c'era anche una sorta di fuga dalla realtà.
Se aveva anche tanta ma tanta paura delle parole dette dal telegiornale, che parlava di febbre alta e di sintomi simili alla polmonite che nella maggior parte dei casi portavano alla morte. Gli ospedali erano colmi di malati tanto che anche in pronto soccorso non c'era più spazio; cosa che causò ancora più morti.
Data questa difficoltà dell'ospedale l'insufficienza di medici e infermieri, causata dal contatto con l'infetti, i quali li avevano contagiati portandone così molti alla morte; si adoperarono ex medici ed infermieri (andate ormai in pensione) per dare una mano.
Il covid però non fu solo un male di per sé, non seminò soltanto sofferenza e morte ma scompigliò anche la vita mentale della gente avviandola verso le credenze più folli.
Infatti non trovando la vera causa della pandemia, la gente iniziò ad inventare e a dare credito ad alcune motivazioni a causa infondate. Si pensava che provenisse dei cammelli ad altri animali selvatici, che fosse stato inventato il laboratorio per diminuire la popolazione oppure che fosse un'inversione del governo vennero inoltre organizzate numerose manifestazioni che causarono solo un ulteriore aumento dei contagi.

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