Capitolo XII

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Il Tumulto ai supermercati

Sul corso Vittorio Emanuele c'era una gran folla, proprio di fronte al supermercato. Nel Gran chiasso era possibile però capire la richiesta, nonché motivo, della gente lí ammassata: l'accesso al supermercato.
Gli operatori nel mentre cercavano di fare il proprio meglio per tranquillizzare la folla e far tornare il maggior numero di persone a casa, altri invece rimanevano impauriti di fronte all'ingresso del negozio. La polizia a differenza loro era seduta comodamente nel loro veicolo pronta ad agire solo se la situazione si fosse fatta (più) grave.
"È ORA DI APRIRE! DOBBIAMO FARE LA SPESA!" "DOBBIAMO MANGIARE" "stiamo a fare la guerra per i beni di prima necessità..." era ciò che la gente esclamava a gran voce.
Uno dei poliziotti stanco di aspettare decise di intervenire così scese dalla macchina, si fece spazio tra la folla con fatica e arrivó di fronte all'ingresso come ultima speranza dei poveri operatori.
"Stiate calmi, mantenete la distanza di sicurezza e indossate la mascherina! Non vi addossate fra di voi! ...Ma qualcuno non può cambiare supermercato...?" disse il poliziotto attento a farsi sentire da più persone possibili "Su forza siete troppi, tornate a casa siate gente civile" e detto ciò lui e i suoi compagni iniziarono ad esortare la massa ad andarsene e a farla indietreggiare facendo attenzione a non ferire nessuno. Alcuni furono convinti dalle parole dell'agente ma per forze maggiori non riuscirono a tornare indietro, ormai troppo inoltrati nella folla. Lì tutti raggruppati come formiche si davano gomitate nello stomaco e sul petto, schiacciavano i piedi e si spingevano avanti e indietro. Il poliziotto poi salì sulle spalle di un suo collega e con un megafono richiamò l'attenzione della gente.
"VI PREGO PER L'ULTIMA VOLTA, TORNATE A CASA, FATE SPAZIO, È PER LA VOSTRA SICUREZZA, NON FACCIAMO PROLIFERARE IL COV-" e detto ciò qualcuno dalla folla lo colpì con una bottiglietta di igienizzante tascabile. "Disgraziato maledetto" e detto ciò scese dalle spalle del collega e fece per andare verso la "mandria" ma questa, testarda, si fiondò sulle porte, determinata ad aprirle ad ogni costo, strattonando e spingendo il più possibile le persone circostanti.
Dopo non molto tempo le porte si spalancarono, sia per la forza della calca sia per la rassegnazione degli operatori.
La folla come impazzita si scagliò su ogni tipo di prodotto, contendendosi carta igienica e l'amuchina, valutando frettolosamente l'acquisto di qualche confezione di lievito nella speranza di cucinare in tutto quel tempo libero e poi ancora burro, olio, farina, pasta, carne, sugo...
Il supermercato nel giro di pochissimo divenne una via di mezzo fra un campo di guerra e un raduno con scopo non preciso. I poliziotti nel mentre rimanevano agli agoli dell'edificio o attaccati alle pareti con la paura di essere travolti dalla gente in corsa, qualche operatore provava persino a indicare le uscite e a parlare in maniera convincente ma senza grandi risultati.
In poco tempo alcuni reparti erano completamente svuotati e la gente si accalcava alle casse, qualcuno provava persino le casse automatiche nella speranza di tornare a casa "sano" e salvo col proprio bottino.
Il povero Renzo in tutto ciò cercava di accaparrarsi qualche provvista rimasta da tutto il trambusto, trovatosi sciaguratamente in quella situazione. Mentre riponeva le sue conquiste nel cestello osservava la gente circostante e trovava alquanto assurda la situazione. "Volete che il covid finisca e che il cibo sia sufficiente per avere la pancia sazia ma vi ammassate gli uni sugli altri e cercate di accumulare quanta piú merce possibile...bah..." pensava e le sue orecchie invece udivano i discorsi della gente attorno
"assurdo comunque che ci tengono rinchiusi a casa come dei prigionieri, se vuoi uscire a fare una visita o una commissione per loro secondaria allora l'autocertificazione, ma per favore" e ancora
"comunque secondo me sta storia è tutta una grande bufala, tutto un complotto te lo dico io, questo e il governo che ci vuole tenere a bada.." e ancora... "non so piú come devo fare, ho i 4 ragazzi a casa, mia moglie e il cane"
Dopo i vari pagamenti la folla usciva soddisfatta, parte della gente li presente decise di avviarsi verso piazza Duomo gridando alla rivolta, procurandosi cartelli su cui scrivere i propri pensieri e gettando mascherine.
Renzo, incuriosito dalla piega presa dalla vicenda, decise di seguire la massa, ritrovandosi così tra una calca di persone che gridavano e urlavano nella speranza di essere notati dalle forze maggiori e di fare la svolta. Qualcuno proponeva di fare un falò e riscoteva un grande successo ma quell'idea si fermava alla teoria e per via del poco "intrattenimento" la folla inizio a scemare finché rimasero poche persone, tra cui Renzo che decise finalmente di giungere, stavolta senza pause, alla sua meta.

PROMESSI SPOSI || anni 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora