2. Chapter

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La musica passa ancora attraverso le cuffie nelle mie orecchie, tanto da non accorgermene del rumore delle ruote, solo la voce metallica dell'alto parlante mi avvisa dell'arrivo.
"Passeggeri siamo arrivati all'aereoporto di Londra"
Mi tolgo una cuffia per sentire e quando vedi dal finestrino l'aereoporto londinese, spengo la musica e mi preparo ad uscire. Il modello "Niall Horan" è sparito dal nulla, come anche i suoi amici; forse è stato solo un sogno quello che ho visto prima? Controllo la chat con Kate e vedo che è tutto successo veramente.
Esco dall'aereo e ritiro la mia valigia dal carrello mobile e una volta fatto l'Ultimo check-in esco dall'aereoporto e l'aria calda di inizio estate invade a pieno le mie narici, a pochi metri distanti riesco a scorgere il grande Big Ben e l'immensa ruota panoramica. Un rumore di un clacson mi sveglia dai miei pensieri, mi giro verso il taxi di fronte a me, il vetro si abbassa facendo comparire un ragazzo giovane più o meno della mia stessa età.
"Ha bisogno di un passaggio?" domanda sorridendo.
"Certo..." dico più confusa che mai. Scuoto la testa e entro nel taxi.
"Dove la porto?"
"Non lo so...al primo hotel...non conosco niente di Londra" dico nervosa e giocando con le dita della mia mano.
"Uhm...davvero? Da dove viene lei?"
"Da Vancouver in America", in fondo il tassista è un tipo simpatico. Forse me lo farò amico.
"Ah comunque, piacere io sono Rubert Gregg" dice guardandomi dallo specchietto.
"Piacere io sono Emily Dana Horan" rispondo sorridendolo.
"Horan? Sorella di Niall Horan degli-"
"One Direction?....Non penso e poi non sei il primo a dirmelo" dico per poi mettermi a ridere.
"Ohw" dice solamente.
Si ferma davanti ad un hotel lussuoso, troppo lussuoso per i miei gusti, ma accetto lo stesso; Bridge Hotel, un'insegna anch'essa lussuosa. Scendo dall'auto e o ago il conto però lui rifiuta. Ma che sono diventata famosa o cosa? Scuoto la testa e lo ringrazio nuovamente. Mi fermo davanti all'edificio per ammirare la sua immensità e lussuosità architettonica esterna, dentro sarà ancora peggio secondo me, anzi lo sarà di sicuro.
Salgo gli scaloni e non appena le porte scorrevoli si aprono, rimango a bocca aperta, per poco il mento toccherà il suolo, o forse lo ha già toccato. Mi avvicino alla reception piano per osservare meglio la Hall, un enorme occhio si apre sul soffitto nella parte centrale della sala, è tutto vetro e rimango incantata, poltrone rosse con i bordi oro anch'essi lussuosi. Di sicuro il direttore dell'hotel deve essere un tipo ricco, troppo ricco.
"Ha bisogno di aiuto?" domanda la signora da dietro il bancone della reception.
"Ho bisogno di una stanza" dico facendole un sorriso cortese.
"Okay, torno subito" si allontana ed entra in un piccolo stanzino, sicuramente sono custodite tutte le chiavi di tutte le stanze.
Intanto mi appoggio con un braccio e osservo tutti i lampadari appesi sul soffitto, porto lo sguardo sulla porta e vedo che si apre facendo entrare quattro ragazzi, fin troppo famigliari per me. Un gruppo di ragazzine si avvicinano a loro correndo e rinchiudendoli in un cerchio, mentre due uomini grandi vestiti di nero cercano di allontanarli.
"Ecco a lei" la voce della signora della reception mi fa balzare riportandomi alla realtà.
Prendo le chiavi e leggo sopra il numero della stanza: 27.
"A che piano è?" domando.
"Secondo piano, sulla destra"
La ringrazio e prima di andare verso gli ascensori do un'ultima occhiata ai quattro ragazzi e solo ora mi accorgo che uno di loro si è seduto vicino a me. Certo! Come si può non riconoscerlo? È Niall Horan. La cosa mi si insospettisce di più. E se sono veramente sua sorella? O sua cugina? Okay troppe domande a cui non so rispondere. L'ascensore si apre ed entro con tutta la velocità che ho nelle mie gambe pur di non incrociare lo sguardo di uno, in particolare di Niall, dei quattro ragazzi che in quel preciso istante si stavano avvicinando proprio nella mia stessa direzione. Clicco il pulsante numero 2 e una mano blocca la chiusura, le porte si aprono e come non detto, incrocio quei occhi fottutamente belli, ma troppo provocanti.
Mi copro abbassando di più il cappello regalatomi da mia nonna proprio ieri del mio compleanno. Ma fù tutto inutile che il ragazzo dagli occhi provocanti, anche perché ho scoperto che c'è ne sono due, mi riconosce.
"Ehi tu devi essere la ragazza dell'aereo"
"Si sono io" dico piegando le labbra in un piccolo sorriso.
"Wow che coincidenza...strano non ci assali come le altre" dice non lui ma un suo amico dagli occhi verdi come lo smeraldo.
"Non sono una vostra fan" dico ridendo isterica sperando che si concludi al più presto.
"Ma sai almeno chi siamo?"
"Certo...gli One Direction....vi ricorderò sempre come "Zayn Malik ha lasciato la band" " dico imitando la voce di Kate, che in fin dei conti riesco a farla uguale.
Ma una volta che ho pronunciato quella frase i ragazzi puntano lo sguardo verso il pavimento dell'ascensore, hanno lo sguardo perso nel vuoto.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" dico cambiando tono della voce.
"Fa niente...è da tre mesi che non sta più con noi" dice Niall. Bene ho azzeccato il nome del ragazzo.
"A me non mi interessa più...può anche difendere quello stupido di Naughty Boy...non me ne frega niente" questa volta a parlare è l'altro modello dagli occhi azzurri.
"Oh...scusate non volevo" dico scusandomi.
"Fa niente, ci siamo abituati, in fondo ci sono le nostre fan a farci tornare il sorriso no?" dice il modello, l'unico, dagli occhi marroni.
Le porte dell'ascensore si aprono, sono arrivata al mio piano, esco dall'ascensore per poi girarmi verso i ragazzi.
"Beh ci si vede,se possibile" dico salutandoli.
"Certo...è stato un piacere parlare finalmente con una ragazza che non ci assale" dice ridendo Mr occhi smeraldo. Rido anch'io, in fondo è vero, sono diversa da loro, da Kate soprattutto, si sono diversa.
Cliccano un altro pulsante e subito dopo le porte dell'ascensore si chiudono, rimango un bel po davanti all'ascensore e sospiro, mi ricordo che la signora della reception mi ha detto secondo piano a destra. Mi voltò verso destra e una marea di porte messe in prospettiva, appaiono alla mia vista.
"25...26.....27!"
Arrivo davanti alla mia porta e inserisco la chiave nella toppa della serratura, faccio ben due giri e subito dopo sento essa scattare, giro la maniglia e per la seconda volta il mio mento si trova a terra, una stanza di alta classe, lussuosissima, letto matrimoniale con coperte bianco lucido e dei cuscini sul panna e argento, mobili antichi color ciliegio con maglie ambrate, ma la cosa che mi piace di più è l'immensa finestra con un balcone da cui si può vedere un bellissimo panorama. Il sole che sta tramontando tinge il cielo di tanti colori: dal rosso all'arancio, dal rosa a quel poco di viola che punta in orizzonte. Dmani inizia il mio primo giorno qui, in questa città, la città dei miei sogni.
Sento delle campane di sottodondo e i miei occhi acchiappano il Big Ben con il suo orologio illuminato che segnano le sette di sera. E sorrido sapendo di essere felice di essere qui.

Alla ricerca della verità #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora