Past-6.

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03 Agosto 2020

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03 Agosto 2020

Guardarlo negli occhi e rivivere i loro baci, i loro momenti intimi, guardare le sue labbra e sapere di doverci stare lontano, che ora quella bocca baciava qualcun'altro, guardalo e sapere che apparteneva ad un altro perché era arrivato troppo tardi purtroppo.

Si vedevano meno spesso ora, e si messaggiavano anche meno, ma aveva un ragazzo a cui pensare, cosa doveva farsene di lui, del suo migliore amico.

Per quella sera però, aveva avuto l'onore di poter uscire con lui, come spesso accadeva prima.

«"Non fumerò mai.", guarda un po', ti perdo di vista per qualche settimana e già ti incammini verso la cattiva strada.»disse Mattia a metà tra l'ironico e l'incazzato. Ci teneva alla sua salute.

Passarono un bell'inizio serata alla fine, a Mattia sembrava di essere ritornato ai vecchi tempi, a quando ancora i fantastici cinque erano ancora uniti come il primo giorno, a quando loro ancora vivevano come in simbiosi. A Mattia mancava tutto quello.

«Fra', non so cos'è successo ma Ottavio mi ha scritto, ha bisogno di me, devo andare, scusami. Ci risentiamo e ci organizziamo per un'altra uscita.»Christian quasi corse via appena lesse il messaggio del suo ragazzo.

Solo.

Di nuovo.

Con il cuore a pezzi.

Di nuovo.

Aveva bisogno di qualcosa in quel momento, né sentiva l'esigenza, altrimenti sarebbe impazzito.

Erano passati anni, e molte volte ne aveva sentito il bisogno, ma il pensiero di qualcuno riusciva a farlo trattenere. Ora, cliccare sul numero in rubrica e aspettare che rispondesse, gli era venuto quasi automatico.

«Frate' vediamoci.»poco dopo il suo amico arrivò.

«Ciao Fede.»salutò quel suo amico di vecchia data che non sentiva da un po'.

«Io ti do quello che devo darti Matti ma, consiglio da amico, non caderci di nuovo.»

Rimase solo di nuovo. Rollò la canna e prima di accenderla se la passò un po' tra le mani.

Ne sentiva il bisogno, doveva.

Dopo tutto quel tempo, si sentì semplicemente un fallimento, una delusione, ad avere di nuovo quella roba tra le mani. Una delusione per Cosmary, per la sua famiglia, per Francesco, per Christian.

Non riusciva a resistere però, era una forza più grande di lui.

L'accese. Fece un tiro. I suoi nervi si rilassarono.

Ma il pensiero di Christian era sempre presente.

Si era innamorato, ormai non poteva più negate l'innegabile.

Amare Christian era la cosa più giusta ma anche quella più sbagliata che avesse fatto in vita sua. Desiderava di essere ricambiato almeno un minimo dall'altro, ma ormai secondo la sua testa non c'era più speranza.

Quello che non sapeva però era che il moro, provava qualcosa di davvero forte per il suo compagno, ma nella sua testa, nei suoi pensieri, alla fine, c'era sempre lui, quel piccolo uomo che gli aveva salvato la vita.

Ma Mattia non poteva esserne a conoscenza, aveva bisogno di qualcuno, non era un tipo che andava elemosinando pietà e affetto, ma in quel momento aveva bisogno di una spalla.

Francesco era fuori discussione, l'avrebbe ucciso, così come Luigi o Alessandro. Farsi vedere dopo aver fumato non era l'idea migliore.

Matteo.

L'aveva conosciuto qualche mese prima perché, per un periodo la compagnia del rosso e i cinque ragazzi uscivano spesso insieme.

Si erano trovati fin da subito.

Aveva trovato un po' un fratello maggiore in lui, non quello che ti fa le prediche ma quello che ti ascolta e ti consiglia per aiutarti, che se deve farti una strigliata per rimetterti in riga lo fa, ma solo se sfiori una grande cazzata.

«Matte...Ho bisogno di te.»

«Mandami la posizione.»

Passarono poco più di cinque minuti prima che arrivasse. Rimase in silenzio osservando l'amico sedersi a cavalcioni sul muretto e, una volta stabilizzato accanto a lui, poggiò la testa sul suo petto.

«Non farlo più Matti per favore.»disse serio come mai il rosso. Il minore non capì e il ragazzo se ne accorse.«Puzzi di erba, non sono stupido.»

Rimasero così per tanto tempo.

Mattia soffriva in silenzio mentre Matteo cercava di apprendere un po' della sua sofferenza.

«Ci sono io.»

«Non è più mio, non ho più la stessa importanza, non sono nulla. Faccio schifo, tutti mi odiano, ha ragione mio padre, sono una delusione, non mi merito un cazzo.»il rosso prese il volto del ragazzo tra le mani e si fece guardare.

«Abbiamo entrambi due famiglie disastrate, purtroppo la famiglia non si sceglie, ma sei mio fratello e noi ci siamo scelti, e non posso permettere che tu creda a questo mucchio di cazzate su di te, che sei la persone più bella dell'universo.»

Matteo odiava vedere quanto la famiglia influisse sul più piccolo, perché lui stesso in prima persona sapeva cosa si provasse in determinate situazioni, i pensieri, e non voleva per nulla al mondo che una persona a cui vuole così bene, possa autodistruggersi con la propria testa.

«Non sono più nulla per lui...»

«Matti io l'ho visto, vi ho visti, tiene a te più di quanto tiene a sé stesso, è solo confuso, dagli un po' di tempo, s'è destino starete insieme, altrimenti fottesega e andiamo a bere al bar di fiducia insieme.»

«Coglione

«Mi ringrazi così ingrato ?»il minore si avvicinò e  cinse le braccia intorno al busto del ragazzo poggiando l'orecchio sul suo petto, sentendo il suo cuore battere delicato si tranquillizzò anche il suo.

«Grazie fratello

«Sono sempre qui per te bambinone. Te l'ho sempre detto, ci aiutiamo a vicenda, siamo la stessa persona in fondo.»

La famiglia era il loro punto debole, ma insieme avrebbero imparato a renderlo il loro punto di forza.

fatemi sapere con un commentino che ne pensate.
volevo aggiungere una cosa, mi fa piacere fare un grande ringraziamento a questa persona, che viene interpretata da wax, perché mi ha salvato da me stessa, e anche se so che non leggerà mai questo mi sentivo di doverlo dire.
alla prossima,
val 🌙

twitter @whosval_

cigarette post coffee, cigarette after sex [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora