Present-5.

151 13 4
                                    

"Noi svegli, ma è tardiMi baci e mi guardi e mi chiedi"Mi scaldi?", noi due in casa scalziIl sole a picco da dietro i palazziNella vasca noi due con il Chianti"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Noi svegli, ma è tardi
Mi baci e mi guardi e mi chiedi
"Mi scaldi?", noi due in casa scalzi
Il sole a picco da dietro i palazzi
Nella vasca noi due con il Chianti"

Avevano stappato una bottiglia di vino rosso, e, inconsciamente, se la stavano bevendo mentre cenavano, con qualcosa di improvvisato, nonostante l'ora tarda.

Parlavano poco, diversamente dal solito, ma i loro sguardi non smettevano di far l'amore, e Mattia in quel momento pensava e ripensava alle parole di Alessandro.

Non sapeva cosa fare, come fare, non sapeva nulla, l'unica cosa che in quel momento riusciva a capire era che il moro davanti a sé in quel momento era più bello del solito, e il suo autocontrollo stava giocando brutti scherzi.

Riuscirono a finire quella che non poteva essere definita propriamente una cena e si andarono a sedere sul divano portandosi il vino dietro.

Mattia si stese e quasi subito Christian si calò sul suo corpo in modo da lasciargli un tenero bacio sulla guancia del più piccolo, poi lo guardò.

«Ho freddo...»gli sussurò e il biondo se lo buttò addosso e, prima di stringerlo tra le sue braccia, prese una coperta leggera poggiata a casaccio sul divano e li coprì.

Le loro gambe si intrecciarono, le mani si accarezzavano, i petti l'uno contro l'altro, i respiri sincronizzati, la situazione perfetta per una magico bacio da film, seguita da una bella dichiarazione.

Ma invece no, perché Mattia si alzò e si fermò a guardare il maggiore seduto sul divano.

«Rimani qui, faccio subito.»

Il ragazzo dagli occhi blu si diresse in cucina e posò la bottiglia vuota per poi prendere una bottiglia fresca di Chianti dal frigo, poi si incamminò verso il bagno, dove riempì la vasca di acqua calda.

«Chri, vieni qui, sono in bagno.»il moro confuso si tolse la coperta e andò da lui, lo trovò avvolto semplicemente dai boxer neri che si immergeva nell'acqua calda.

«Vieni anche tu.»disse mentre toglieva il tappo anche a quella bottiglia.

Christian tolse velocemente la leggere felpa, seguita poi dalle scarpe e i calzini ed infine i pantaloni.

Si immerse lentamente e trovò sollievo in quell'acqua calda e profumata che il biondo aveva preparato.

Stettero in silenzio ad osservarsi e passarsi il vino per minuti interi. Si sarebbero riusciti a trattenere ?

Il minore in quel momento aveva un po' la lucidità a quel paese, e se uniamo l'alcol, la tensione, la confusione, le sue capacità di comprensione erano abbastanza basse.

Posò la bottiglia sul bordo della vasca dopo essersi scolato qualche sorso e poi salì a cavalcioni sulle cosce di Christian, intrecciando le mani dietro il suo collo.

Quella mossa che però doveva sembrare innocente, una semplice richiesta di carezze, di maggiore affetto, si trasformò più in un gesto eccitante.

Christian in quel momento si sentiva da un'altra parte, non poteva non guardare il ragazzo seduto su di lui senza uscire fuori di testa.

Non sapeva se sarebbe riuscito a trattenersi, soprattutto sapendo di avere il culo dell'amico sulla sua parte intima.

Dio, è così che ci si sente ad essere in paradiso ?

«Matti...»ansimò quando il ragazzo si mosse in avanti per avvicinare i loro volti.

Il minore allineò i loro volti, un misero soffio di vento divideva le loro labbra, si stavano già pregustando i sapore di quel bacio quando un tonfo li fece sobbalzare.

Sporsero entrambi il viso oltre la vasca e notarono pezzi di vetro e del liquido rosso che sporcavano il pavimento.

Tornarono a guardarsi e scoppiarono a ridere in sincronia, con i visi ora più lontani, ma comunque rimanendo molto vicini.

«Vado a prendere qualcosa per pulire, prima che vada a finire anche sul tappeto. Tu inizia ad andare a letto, ti raggiungo tra poco.»

Mentre Mattia cercava uno strofinaccio che proprio non riusciva a trovare, Christian, perso nei suoi pensieri, si asciugò e cambio i boxer, con un paio del biondo, prima di rivestirsi.

Quando il più piccolo finì di ripulire il pavimento del suo bagno, andò in camera e trovò il moro già coperto dal lenzuolo. Lo alzò leggermente e ci si infilò anche lui sotto.

Christian stese il braccio permettendo a Mattia di poggiare il capo sul suo bicipite. Si allungò per spegnere la lampada sul comodino e prima di poggiare il capo sul cuscino lasciò una carezza tra i boccoli biondi.

Si addormentarono in fretta, complice l'alcol, ma il risveglio, per il biondo, fu più amaro della bevanda bevuta quella notte.

Con il palmo toccò il materasso al suo fianco, ma sotto la sua mano le coperte erano fredde, e non c'erano nemmeno rumori che provenivano dalle altre stanze della casa.

Quindi si alzò in fretta e si guardò intorno ma non c'era ombra del maggiore o delle sue cose. Nel momento in cui si voltò verso il comodino per afferrare il telefono si trovò un sacchetto, che aveva stampato su il logo del bar sotto casa sua quindi dedusse che gli avesse preso la colazione, e un bigliettino.

"Mamma aveva bisogno di me, non volevo svegliarti per dirtelo però, ah e si scusa per "avermi sottratto dalle tue braccia", parole sue.
Buongiorno bambino <3"

Sotto, nell'angolo in basso a destra c'era una piccola freccia che stava ad indicare di girare il foglio e quindi il ragazzo lo fece.

"Ti ho lasciato il privilegio di vedermi debole.
Ti ho lasciato il privilegio di influenzarmi.
Ti ho lasciato il permesso di stravolgermi i pensieri, di portarti pezzi di me in giro.
Non ho messo muri da abbattere, ti ho lasciato entrare a crear scompiglio."
-Francesco Piscitelli

Aveva gli occhi lucidi e gli tremava il cuore ? Assolutamente si. Pensava di star per avere un infarto per quanto il suo cuore stesse correndo veloce.

E si ritrovò di nuovo a pensare alle parole di Alessandro. Che avesse ragione ? Che Christian provasse davvero qualcosa per lui ?

Non lo poteva sapere, ma in quel capì che forse aveva ragione su un'altra cosa. Doveva provarci almeno una volta. Vivere con il rimorso di non averci mai provato, anche solo una volta, non era più un'opzione.

fatemi sapere con un commentino che ne pensate.
alla prossima,
val 🌙

twitter @whosval_

cigarette post coffee, cigarette after sex [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora