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"Ma ricordi le notti sui tettiI giorni sui letti tenendoci strettiCantando ai concerti, le corse coi treniLa pioggia sui vetri, le Camel da dieci, facciamo a metà"

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"Ma ricordi le notti sui tetti
I giorni sui letti tenendoci stretti
Cantando ai concerti, le corse coi treni
La pioggia sui vetri, le Camel da dieci, facciamo a metà"

La voce di Ultimo che si espande in tutta l'arena, le voci degli spettatori che cantavano Solo a squarciagola, e poi c'erano Christian con i palmi l'uno sulle guance dell'altro, che cantavano dedicandosi quelle parole così sofferte quanto intime.

"No, non guardarmi dentro muoio, io muoio, io muoio
Se avrai bisogno, si, tu scrivimi, scrivimi, scrivimi
Stringimi il braccio e dopo vivimi, vivimi, vivimi
Non ci riesco, sono solo, solo, solo
No, non sorridere, non gioco, non gioco, non gioco
Però ti guardo e siamo simili, simili, simili
Entrambi col sorriso e i lividi, lividi, lividi"

«Sei la cosa più bella che potessi desiderare e sono contento di poter condividere tutto questo con te.»disse Christian guardando gli occhi di Mattia farsi lucidi al sentire quelle sue parole.

Cantavano tutte le canzoni senza mai separarsi dall'altro, che sia per un dito intrecciato, le mani, gli arti che si sfioravano, non si separavano mai.

E tutte quelle canzoni se le dedicarono inconsciamente l'un l'altro, quelle più sentite, più intime, quelle che parlavano di loro, quelle che portavano il nome dell'altro.

Ti dedico il silenzio, Vieni nel mio cuore, Ovunque tu sia, Piccola stella, 22 settembre...E poi c'era Wendy.

Mattia non era un grandissimo fan di Ultimo, il moro era quello innamorato del cantante, ma quando ascoltava Giusy o Wendy il minore non riusciva a trattenere mai le lacrime. Ogni parola era un taglio profondo che gli ricordava la sua amata Cosmary, che gli faceva pensare a lei, a loro. E Christian lo sapeva bene.

Lo prese tra le braccia e lo cullò, accarezzando in modo delicato la sua pelle, in un modo così delicato che il minore sentiva la pelle infiammarsi e i brividi lungo le braccia.

«La vedi quella piccola stella che da lassù punta su di noi.»Christian indicò con la punta del dito un stella che sembrava essere più luminosa delle altre.«È lei, la tua Cosmary, e non ti lascerà mai andare, sarà sempre con te.»

Il concerto finì e ben presto si ritrovarono correre verso il pullman per non perderlo, e arrivare a casa sani e salvi.

«Vieni da me ?»chiese Mattia seduto scompostamente sul sedile e Christian annuì mentre gli accarezzava i capelli.

Aveva iniziato già da un po' di tempo a lavorare e da un paio di mesi a vivere da solo, così da non dover essere più un peso per la sua famiglia da cui evidentemente non era mai stato accettato, quindi ora capitava più spesso del solito che il maggiore dormisse da lui.

Sono passati anni dalla scoperta di quel sentimento che entrambi provavano, ma che ancora nascondevano, e sembrava tutt'oggi uguale al primo secondo di quell'amore dolce, ma che nascondeva tanta tristezza.

Avevano avuto anche alcune frequentazioni, ma nulla era serio se sapevano di avere solo l'altro a governare sul loro cuore e sui loro pensieri.

In quel momento Mattia sorrideva osservando la sera fuori dal finestrino e il moro si perse nel volto rilassato che possedeva in quel momento il ragazzo.

«"Negami il pane, l'aria, la luce, la primavera, ma il tuo sorriso mai, perché io ne morrei."»sussurrò Christian dritto nel suo orecchio e il biondo, all'udire di quella voce che amava sussurrargli quelle dolci parole si emozionò, e si voltò a guardare con occhi lucidi il suo compagno d'avventure.«Pablo Neruda.»

«Se continui così rischi di conquistare il mio cuore...»

«Chi ha detto che non è questo il mio intento...»lo sfidò l'altro.

Ben presto la loro fermata arrivò e si catapultarono a casa del biondo, che appena arrivati strinse la mano del maggiore e se lo trascinò dietro, prima verso la sua camera dove prese due felpe dall'armadio e le indossarono alla ben e meglio, così da proteggersi dal freddo pungente che si stava alzando, e poi lo diresse con se verso il terrazzo di casa sua.

«Con te è sempre tutto troppo bello da sembrare finto...»mormorò Mattia dopo essersi guardato intorno più e più volte.

«È tutta la realtà invece...Le stelle, la luna, l'aria fresca, io e te.»La pace purtroppo non durò molto perché arrivò una leggera pioggia, e, per evitarsi una bella febbre, tornarono in camera, e ben presto si strinsero sotto le coperte.

La pioggia sbatteva ora più feroce sul vetro della finestra e Mattia fermò il suo sguardo ad osservare quelle piccole gocce scorrere lungo il vetro e poi scomparire.

Si staccò dal corpo del maggiore e quest'ultimo si lamentò, si calò al di fuori del letto e recupero i suoi jeans sul pavimento da cui estrasse il pacchetto di sigarette, prima di ritornare tra le braccia del suo Christian.

Sfilò la sigaretta dal pacchetto e ne offrì una al ragazzo che non l'accettò.

Christian prese e ad accarezzare la cute del minore con le dita, mentre fumava, facendolo rilassare completamente. Tutta la tensione accalumulata negli ultimi giorni sparì come quelle gocce che scorrevano sul vetro e correvano il loro percorso prima di sparire una volta arrivate al bordo.

«"Di me vorrei che avessi un unico ricordo: la delicatezza e la devozione delle mie dita nell'accarezzarti." Teo Caraiman.»il moro rubò la sigaretta dalle mani del ragazzo per fare un tiro, prima di uscirsene con una nuova citazione.

Mattia si strinse completamente al ragazzo, quasi stendendoglisi addosso e Christian, divertito, ridacchiò felice.

La sua mano scese lungo la schiena lasciando carezze con la punta delle dita nella parte lasciata scoperta dalla felpa che durante i movimenti si era alzata.

Il minore incrociò le braccia sul petto dell'altro e ci appoggiò il mento sopra guardano gli occhi del moro, illuminati solo dalla luce che filtrava dalle finestre.

«Se continui così davvero rischio di rimanerci Stefanelli.»

«L'idea mi fa impazzire Zenzola.»

fatemi sapere con un commentino che ne pensate, qui inizia a fare riferimento alla canzone che ripeto per chi non avesse letto è "Narghile" di Peter White.
alla prossima,
val 🌙

twitter @whosval_

cigarette post coffee, cigarette after sex [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora