"Stanotte sa troppo di te
E io non riesco a dormire
E mi giro in un letto di spine
Non ti chiamo, ma so cosa direE tanto alla fine vorrei solo un volo
Con te per l'Havana e partire
Noi incollati come due cartine
E tu togli linguette a lattine
E chissà se ti è uscito il mio nome"Le coperte di Christian avevano l'odore delicato e dolce della pelle di Mattia e il ragazzo sentendo il suo odore ma non la sua presenza non riusciva proprio ad addormentarsi.
Pochi centimetri e la sera del giorno precedente le loro labbra si sarebbero toccate, per la prima volta dopo anni, e questa volta anche con una maturità mentale diversa rispetto a quella dell'ultima volta.
La frustrazione lo innovervosiva talmente tanto che si unì alle cause del suo mancato sonno.
Aprire l'argomento per Christian era fuori discussione però, peccando di coraggio, soprattutto se in un qualunque modo c'entrava il biondo. Non c'aveva le palle.
Chiamarlo, andare da lui, aprirsi, erano una tentazione ma un rischio troppo grande, non ce l'avrebbe fatta, aveva paura, troppa, quando si trattava sei suoi sentimenti verso il suo migliore amico.
Le parole c'erano ma quando apriva la bocca era la voce a non essere presente.
Avevano vissuto troppe cose insieme, e Christian non ce la faceva a prendersi la responsabilità di farle scomparire nel vento per dei sentimenti, a costo di soffrire lui stesso.
Si alzò a fumare una sigaretta e prima di uscire in balcone prese il telefono da portare con se, e proprio mentre stava per aprire la porta, quest'ultimo gli vibrò tra le mani.
Era notte fonda, solo una persona l'avrebbe potuto scrivere a quell'orario, ed era la stessa a cui stava pensando costantemente da ore.
Stasera usciamo insieme, e non accetto un no.
04:20Mattia dall'altra parte era nella stessa situazione del suo compagno, ma aveva una cosa che Christian non riusciva a cacciare. Coraggio.
Era stanco di amarlo in silenzio, di trattenersi quando le sua labbra lo attiravano, e di reprimere sentimenti da troppo tempo.
Quella sera ci sarebbe stata la prova del nove, un ultimo bacio per darsi coraggio, se non ci sarebbe riuscito avrebbe lasciato ancora tutto in stallo.
E la sera non ci mise molto ad arrivare, Christian arrivò in macchina sotto casa sua e il biondo scese di fretta, con il cuore che palpitava ancor prima di vederlo in viso.
«Ti vedo così poco in macchina che a volte mi dimentico del fatto che tu abbia la patente.»ridacchiò mentre chiuse la portiera.
«Ciao anche a te bambino.»il biondo, sorridente, alzò gli occhi al cielo, prima di allungarsi e lasciargli un bacio tenero sulla guancia.
«Dove si va ?»chiese Mattia.
«Non lo so, mi hai chiesto tu di uscire.»
«Io volevo semplicemente vederti, non ho pensato a nulla.»
«Allora faccio io.»lì vicino c'era un piccolo supermercato e Christian guidò fino ad arrivarci.«Aspetta qui, faccio subito.»entrò e quando uscì aveva tra le mani una busta da cui si intendevano delle caramelle e due lattine di tè al limone.
Mise di nuovo in moto e continuò per un po' fino a quando non trovò un parcheggio mezzo vuoto, se non per qualche macchina parcheggiata qui e lì.
Quella era una tipica serata perfetta per loro due. Niente cinema o ristoranti costosi. Loro soli, con cibo, musica e sigarette.
E a proposito di musica il biondo fece partire la riproduzione casuale su spotify e la prima a cui tocco fu Narghile di Peter White.
Mattia aprì il suo tè e poi si poggiò al ragazzo accanto a lui.
«Immagini prendere un aereo e volare in un posto dove ci siamo solo noi.»sussurrò il ragazzo.
Un posto dove in ogni caso tutto sarebbe andato bene perché nessuno si sarebbe infilato tra si loro.
«Sarebbe fantastico.»gli sussurrò sul collo.
Rimasero in silenzio, accoccolati, a seguire la musica che cambiava casualmente, mangiando caramelle e godendosi la pace del momento.
«Non sei grande per queste cose ?»disse il biondo quando notò il moro forzare la linguetta della lattina.
«L, M...»e proprio mentre pronunciava quest'ultima lettera, la lettera della sua iniziale, il rumore tipico del piccolo pezzo di alluminio che si stacca risuonò nella abitacolo.
«Lo so, tu mi ami, ma troppo per ammetterlo.»disse ironicamente il biondo avvicinandosi il viso a quello del moro.
«Non dovrebbe funzionare al contrario ?»gli soffiò sul viso.
«Stai negando il tuo amore per me ?»mormorò il minore fissando gli occhi sulle labbra sottili dell'altro.
«E tu...Stai negando il tuo amore per me ?»sussurrò afferrando il mento del ragazzo tra le dita.
Questa sera non se lo sarebbe fatto scappare, quel bacio gliel'avrebbe rubato a tutti i costi, sapeva che dopo non sarebbero potuti più tornare indietro, ma a lui andava bene così.
Il più grande però lo anticipò, poiché, non riuscendo a resistere alla tentazione di far unire le loro labbra dopo così tanto tempo, senza neanche accorgersene si mosse facendo collidere le loro labbra, e il biondo subito gli circondò il viso con i palmi.
«Mh...Sai di caramelle.»ridacchiò il più piccolo quando si staccò per mancanza di aria. Il moro stava per accennare una risatina, ma prima che potesse farlo le labbra del biondo catturarono le sue.
E passarono il resto della serata tra musica, baci, sorrisi che impedivano loro di scambiarsi questi ultimi, caramelle e carezze delicate. E le loro mani nemmeno mentre il moro lo riaccompagnava a casa si staccarono.
Una volta sotto casa sua, Mattia recuperò tutte le sue cose e aprì la portiera.
«Buonanotte Christian.»
«Notte bambino.»il minore uscì dalla macchina e si avvicinò al portone, ma un forza sembrava volerlo spingere indietro, era più forte di qualsiasi altra cosa.
Così torno indietro e si avvicinò al finestrino dal lato del guidatore, e quando Christian lo aprì, lo baciò con tutto sé stesso.
«Mi fai sentire qualcosa che non dovrei sentire, ma mi piace.»sussurrò il ragazzo prima di trotterellare via come un bambino disgraziato, lasciando Christian stordito, confuso e innamorato, pazzamente innamorato.
fatemi sapere con un commentino che ne pensate.
alla prossima,
val 🌙twitter @whosval_
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cigarette post coffee, cigarette after sex [zenzonelli]
Romance𝐍𝐚𝐫𝐠𝐡𝐢𝐥𝐞-𝐏𝐞𝐭𝐞𝐫 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 In motorino faccio slalom tra le macchine Tu mi infili le tue mani nelle tasche La mia giacca prende sole, pioggia e brasche Questo vento balla con le foglie sparse Una cuffietta per uno sotto al casco C'è una...