Future-1.

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Ormai i trenta erano quasi più vicini dei venti

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Ormai i trenta erano quasi più vicini dei venti. Erano a tutti gli effetti adulti, e quindi la vita molto più indaffarata rispetto a qualche anno prima.

Incontrarsi per il loro gruppo di amici era più difficile anche di prima, ma comunque con Alessandro e Serena di nuovo in Italia, che vivevano insieme non molto distante da loro, Luigi che aveva calmato la sua vita frenetica e si stava dedicando a Carola, la sua dolce metà, Matteo che ancora gli irrompeva in casa nei momenti meno opportuni, vivendo nell'appartamento sopra al suo.

Poi c'era Christian...l'amore più grande della sua vita, di lui si potrebbe iniziare a parlare e non smettere mai. Lui era letteralmente il suo tutto, ringraziava la sua Cos ogni giorno per avergli mandato quell'angelo.

C'era poi per ultimo Francesco che non stava più con Anna, ed era stato male, malissimo, aveva sofferto tanto, e nella sofferenza aveva trovato la sua valvola di sfogo, la musica, proprio come Luigi. Era contento di sapere che, nello stare male, avesse scoperto e accettato questa sua nuova passione, questo suo nuovo grande amore.

E a proposito in quel momento si trovava proprio ad aprire la porta a lui che appena un minuto prima aveva suonato al cancello chiedendogli se sarebbe potuto salire anche solo per pochi minuti e Mattia subito aveva aperto.

«Fra, vieni, fatti dare un abbraccio.»lo stritolò per bene tra le sue braccia il biondo.«Mi hai trovato in casa giusto in tempo, sono appena tornato. Siediti. Vuoi qualcosa ?»

«No Matti, tranquillo, volevo parlarti.»

Adesso, loro due si conoscevano praticamente da sempre, sapevano qualsiasi cosa l'uno dell'altro, e il ragazzo non aveva mai visto il castano così teso in tutti quegli anni, quindi iniziò a preoccuparsi.

Si sedettero al tavolo della cucina l'uno di fronte all'altro e, quando notò l'amico guardarsi le scarpe e torturarsi le mani si agitò sul serio.

«Non dovevo farlo lo so, in ogni momento mi sentivo di star invadendo te, la tua privacy, la tua vita, la tua storia. Ma una sera ho pensato a voi e non ho potuto fare a meno di farlo.»scoppiò in un fiume di parole guardandolo finalmente negli occhi.

«Non ti capisco Fra...»cosa aveva potuto fare di così tanto grave da essere così agitato.

«Ho scritto una cosa, e da un lato non me ne pento perché penso sia uno dei testi più belli e più forti che io abbia mai scritto, però mi sento così sporco, come se ti avessi fatto un torto, e mi faccio schifo cosi tanto, perche non potevo farlo, era una tua cosa privata cazzo.»iniziò a muoversi scompostamente sulla sedia, in una piena crisi d'ansia.

«Fra, non preoccuparti, qualsiasi cosa tu abbia scritto, non importa, posso solo essere felice di essere stato di tua ispirazione, okay ? Niente panico, di qualsiasi cosa si tratti non potrebbe mai darmi fastidio.»il più grande, di solo qualche giorno, afferrò le mani del cantante tra le sue e le strinse, impedendo così al ragazzo di aggravare ancora di più la situazione delle sue pellicine.

cigarette post coffee, cigarette after sex [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora