Capitolo 28: petali di Magnolia -3°parte

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I fiori recisi la stanno avvelenando constatò Ademaro percependo con il pollice le pulsazioni del cuore della fanciulla

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I fiori recisi la stanno avvelenando constatò Ademaro percependo con il pollice le pulsazioni del cuore della fanciulla. Un ritmo troppo irregolare di battiti per sperare di stabilizzarlo con un incantesimo. Tuttavia decise di proseguire la magia pur di evitare che perdesse i sensi. Non avrebbe mai permesso che svenisse proprio ora che desiderava udire delle risposte immediate.

«Signorina Noemi» rimbombò all'improvviso la voce di Andrea inducendo entrambi a voltarsi verso un angolo del parco.

«Devo andare» si affrettò a pronunciare Noemi cercando di svincolarsi dalla presa del giovane.

Tuttavia il conte ignorò le proteste della fanciulla, e le sollevò il mento con un dito. «Da quanti mesi fate parte della mano della felicità?»

«Che?» sussultò sgranando gli occhi.

«Vi ho smascherata grazie alla magnolia. Quell'albero è una sentinella. Se la pianta percepisce nelle sue vicinanze una spia rilascia nell'aria un polline tossico in grado di provocare malessere. Nel caso in cui la stessa persona è anche un nemico del regno» rimarcò severo «il profumo dei fiori recisi l'avvelenano proprio come è accaduto a voi.»

«Spia? Nemico? Che vaneggiate?» replicò esterrefatta aggrottando la fronte. «Chi siete voi? Che intenzioni avete?» sbiancò notando che il giovane stava tirando fuori dal mantello un piccolo pugnale.

«Vi basti sapere che sono abbastanza influente nel regno da portarla al cospetto del sovrano» le confidò inarcando un lato delle labbra «senz'altro avrete intuito che provengo da un illustre lignaggio» ipotizzò un attimo dopo mostrandole uno stemma impresso sulla lama dell'arma. «Siete ancora giovane. Non sprecate la vostra vita per un'organizzazione spietata. Se non volete trascorrere il resto della vostra esistenza in una cella vi conviene rispondermi. Qual è il compito che vi è stato affidato nella scuola del Sole? Dove si trova la criminale Claudia?» gli disse tutto d'un fiato osservandola con astio.

«Vi sbagliate sul mio conto. Sono solo una contadina cresciuta in un borgo sperduto fra le montagne» pronunciò mettendosi una mano sulle tempie colta da un improvviso capogiro.

«So tutto della vostra falsa identità, di Ventalun e il lavoro che svolge vostra zia. A proposito di Viola. Deve essere senz'altro anche lei una spia. Manderò quanto prima una pattuglia per farla arrestare» affermò deciso con l'obbiettivo di spronarla a confessare.

«No! Non azzardatevi a far del male a mia zia!» esclamò urlando con le ultime forze che le erano rimaste. Poi non reggendosi più in piedi si accasciò al suolo. Solo i riflessi fulminei del ragazzo le impedirono di sbattere la testa contro le pietre di un'aiuola.

«Non siete nemmeno un'orfana, non è così? I vostri superiori sono stati alquanto astuti a procurarvi un'identità che non mi desse sospetti. A quanto pare mi hanno seguito fino lì» mormorò sbuffando per poi proseguire a parlarle. «Ve lo chiederò un'ultima volta. Dove si trova Claudia?»

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora