Capitolo 1

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Roma,1977
Erano le 9 di sera a casa del libanese la signora Maria non che sua madre aveva preparato da mangiare delle polpette e stava apparecchiando la tavola in cucina con lei era presente il dandi che prese un pezzo di pane e lo intinse nel sugo "ammazza signora mari sto sugo è Na bomba" disse il dandi a bocca piena "sta attento a non sporcatte la camicia che me pare costosa" disse Maria "ma tanto rosso su rosso nun se vede" da fuori si sentiva il clacson della macchina di bufalo che era lì sotto per Libano e dandi, Libano uscì dal bagno e arrivo in cucina "ah ma noi ce ne annamo" "e do annate a quest'ora?" chiese la signora Maria con sospetto aveva paura per suo figlio "te lo detto ma annamo da Marcello a daje Na mano cor trasloco" "arrivederci sora mari" "vabbè ve lascio er piatto in frigo" Libano e dandi scesero le scale e sotto casa di Libano c'era bufalo che li aspettava "a bu dove l'hai preso sto carro funebre" disse Libano serio senza scomporsi "er cadavere do l'hai nascosto dentro al bagagliaio" disse dandi ridendo" "nun sei contento te sei vestito da becchino" disse bufalo scocciato "annamo va ma scrocchiazeppi do sta?" scrocchiazeppi stava nella roulotte di Libano con angelina e si stavano dando da fare quando arrivarono dandi Libano e bufalo "a vedi chi c'è sta angelina stai a veni su bene" disse dandi sorridendo, i ragazzi prelevarono scrocchia e lo portarono via "ao ma io come torno" disse angelina in piedi sull'uscio della porta della roulotte "resta così che un passaggio o trovi sicuro" urlo Libano mentre sfrecciano via.
Il colpo era facile dovevano rubare un carico di olivetti per alzarci su qualche soldo e per come dicevano loro "pe tira a campa" scrocchia aveva sbagliato a prendere gli accordi quindi il camion con il carico quindi dovettero ricorrere al fratello di scrocchiazeppi "AO basta che se movemo che io domani mattina devo Annà a riprende mi sorella al collegio" disse dandi in effetti era vero  Federica nonché sorella del dandi era stata portata in collegio all'età di 13 anni erano passati 4 anni e i suoi avevano deciso di farla uscire non l'avevano mandata li per studiare ma per allontanarla da dandi e dalle sue compagnie sbagliate dandi Federica e Libano erano cresciuti insieme lei era più piccola di loro ma soprattutto Libano l'aveva sempre protetta forse anche più di suo fratello Libano si giro verso il dandi e disse "ah domani torna e poi che fa continua a studià" "nun lo so libane non la vedo da natale" disse dandi e aspetto che finissero di prendere il bottino dopodiché tornarono  a casa.
Nel collegio era arrivata la mattina Federica fu svegliata da un raggio di sole e scatto fuori dal letto oggi sarebbe tornata a casa dalla sua famiglia era cresciuta era diventata donna e anche molto bella, una ragazza normale una normale 17enne si preparo in 10 minuti lasciò sciolti i suoi lunghi capelli biondi quasi rossicci e i suoi occhi azzurri furono accentuati dal mascara non amava truccarsi ma le piaceva essere apposto "de Angelis sei pronta?" disse la madre superiora un po' le dispiaceva lasciare il collegio in fondo era felice li stava bene e le suore erano bravissime "si madre superiora" la suora si avvicino a lei e disse accarezzando la sua guancia "un po' mi dispiace che te ne vai ti ho cresciuta e sei venuta su bellissima e bravissima a differenza delle tue compagne tu sei pura sei buona di animo e non lasciare che nessuno porti via la tua purezza, so chi è tuo fratello stai attenta ragazzi come gli amici di tuo fratello potrebbero farti del male in tutti i sensi mi raccomando stai attenta" "non si preoccupi madre superiora loro sono la mia famiglia sono come fratelli anzi loro mi proteggono" disse accennando un sorriso e finalmente prese la valigia saluto tutti e uscì e finalmente lo vide suo fratello il suo eroe "mariooo" urlo correndo in braccio al fratello che la strinse a sé baciandole la fronte "ammazza quanto sei cresciuta piccole te sei fatta Na donna" disse dandi preoccupato "hai visto che bella che so" disse sorridendo al fratello "namo va" dandi parti con la macchina ma Federica capi subito che non stava andando a casa "a da ma do stai a Annà questa  non è la strada pe casa" "infatti devo Anna urgente al bar da franco te porto con me tanto c'è so i soliti" "va bene" disse annuendo con la testa il suo pensiero andò subito a Pietro ovvero Libano.
Erano appena arrivati al bar ma Federica non voleva entrare si vergognava non si piaceva e li c'era anche la nuova batteria perché se fossero stati solo suo fratello bufalo Libano e scrocchia era ok ma i nuovi le mettevano soggezione anche perché negli ultimi anni non era mai uscita a svegliarla dai suoi pensieri fu il fratello "o te voi move daje scenni" le urlò il fratelli così prese coraggio e scese entrarono nel bar e tutti si girarono a guardarla "annami della vieni" disse il fratello prendendole la mano arrivarono nella sala del biliardo e tutti i ragazzi si girarono a guardarla "a dandi e sta fata do l'hai rimorchiato fori da qualche scola?" disse Sergio buffoni guardandola con malizia "cojone è mi sorella" "a vedi chi è tornata" urlo bufalo abbracciandola poi arrivo Libano che la guardo con meraviglia se la ricordava una ragazzina ora era bellissima lei le sorrise e lo abbracció non era più abituato a queste cose lei gli sorrise e si sedette a leggere mentre loro parlavano di affari le piaceva stare con loro erano simpatici aveva parlato molto con freddo prima che arrivasse il sorcio a provarci con lei le toccava i capelli in cambio ricevette sguardi brutti da Libano e dandi "AO ve dico Na cosa mi sorella nun se tocca" disse il dandi ormai a sera Federica era a casa che il giorno dopo aveva scuola e voleva essere perfetta, Libano era nella sua roulotte e rimuginava nei suoi pensieri l'aver rivisto la sua sorellina acquisita l'aveva scosso perché era cambiata era bella l'avrebbe voluta ma lei era troppo pura per una bestia come lui le avrebbe fatto solo del male.
Era mattina la banda dormiva perché avevano fatto tardi, Federica invece era sveglia si stava preparando per andare a scuola decise di indossare una gonna a quadri una camicia e sopra un maglione lascio i suoi capelli sciolti e mise il solito filo di mascara a scuola sarebbe andata a piedi, era a casa dai suoi genitori "tieni bella de mamma to fatto Na merenda e magna qualcosa prima de Anna a scola" "si mamma va bene" disse con calma e pacatezza era questo quello che aveva insegnato dalle suore la madre superiora le diceva sempre che essere iracondi ci avvicinava all'inferno nel collegio aveva appreso serietà, compostezza, soprattutto le buone maniere, si avviò verso scuola salutando i suoi genitori e per strada incontrò Angelina "AO ciao federi" urlo angelina svegliando l'amica dai suoi pensieri "famo la strada insieme" propose angelina "si va bene" rispose l'altra in tono soave "allora come è andata dalle suore tanno menato mai?" "no erano tutte bravissime quasi mi manca il collegio" disse Federica con un filo di malinconia nella voce "e i ragazzi ce stavano?" domandò angelina curiosa "no angeli era un collegio per l'educazione femminile non c'erano i ragazzi" rispose Federica quasi scocciata "cioè te me voi di che durante sti anni non sei mai uscita con un ragazzo" disse l'amica a bocca aperta "no perché è una cosa grave una cosa che tipo se non faccio il padre eterno mi punisce?" "vabbè io e te oggi nse capiamo lascia stare annamo va" e si avviarono a scuola ognuno prese posto e iniziarono a seguire la lezione aspettavano tutti con ansia il suono della campanella ma Federica ad ogni suono rimaneva seduta non si mosse mai dal suo banco anzi ogni campanella ogni pausa tirava fuori il libro che stava leggendo un libro abbastanza complicato ma a lei piaceva quando la sua pausa fu interrotta dal sorcio che andava anche in quella scuola " a vedi chi c'è sta la sorellina del dandi che stai a fa" "secondo te che sto a fa" disse la ragazza sventolano il libro "senti ma o sai che sei proprio bella usciamo insieme te va?" "no sorcie lo dico per te perché mio fratello non te la fa passare liscia lasciame sta va" disse lei stufa "oh sappi che io nun marrendo così facilmente hai capito" disse afferandole il polso è facendole male, suonò finalmente la campanella d'uscita e uscì reggendosi il polso ma ad aspettarla non c'era suo fratello ma c'era Libano con la sua amatissima mini, stava per varcare il cancello quando il sorcio le diede una pacca sul sedere e le mise il braccio attorno alla vita tutti i suoi amici ridevano Libano vide e scattò qualcosa dentro di lui "oh ma che cazzo state a fa?" disse Libano arrabbiato non poteva fare nulla era in una scuola ed erano tutti minorenni ma al sorcio ci avrebbero sicuramente pensato.
"perché sei venuto tu?" chiese la ragazza reggendosi il polso "perché tu fratello nun poteva" disse guardandola con la cosa dell'occhio "vabbè non serviva che te scomodavi potevo torna a piedi" disse quasi in un sussurro "seh certo come no così al sorcio lo dovevo ammazzare" disse Libano quasi sorridendo noto che la ragazza si reggeva il polso "che hai fatto al polso" "niente niente ho sbattuto su una sedia in classe" Libano fece per crederci ma sapeva che non era davvero caduta "comunque se qualcuno te da fastidio te basta che ce lo dici hai capito" "si" rispose la ragazza a volte sembrava più Pietro suo fratello che Mario "fammi indovinare mio fratello sta a mignotte vero?" "preciso" disse Libano facendola sorridere "ne è una comunque se chiama patrizia tu fratello sta a perde a capoccia dietro quella" disse Libano preoccupato per la banda "lo sai com'è Mario si perde subito, vabbè semo arrivati grazie pie" disse lei salutandolo con un bacio sulla guancia lei scese dall'auto  e lui non smise mai di guardarla lei si giro e i loro occhi si incontrarono scatenando emozioni che nessuno dei due aveva mai sentito.

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