Questa storia è ispirata alla serie tv romanzo criminale, la sorella del dandi esce da un collegio dopo che ci era rimasta per 4 anni ormai 17 enne torna a casa sua a testaccio ma accadrà qualcosa che mai si sarebbe aspettata.
Federica si trovava da patrizia si trovava bene con lei le piaceva molto "sei troppo pulita per quelli della banda sono rozzi volgari dovresti trovarti un ragazzo per bene come quelli che sono nella tua scuola" "ma a me piace Libano" affermò la ragazza e nella sua mente riaffioró un ricordo 10 anni prima... A testaccio dove vivevano Libano dandi Federica e Bufalo non c'era nulla ed erano molti bambini era un giorno come un altro Pietro Bufalo e dandi stavano giocando Federica era piccola ma aveva preso la sua prima cotta per un ragazzino che aveva l'età di Pietro e di suo fratello si chiamava Alberto, Federica si trovava con lui a giocare erano solo dei bambini "ma secondo te Giovanna je posso piace io" domandò il ragazzino "perché je devi piace" domando la bambina "perché lei me piace" disse il ragazzino in modo spocchioso "ma io non ti piaccio" domando la bambina quasi sul piangere "no federi nun me piaci e mai me piacerai a me me piacciono le ragazzine magre te sei grassa sei roscia sei brutta io con una brutta non ci sto me piacciono quelle come Giovanna" urlò il bambino, lei si mise a piangere e scappò per le strade piene di terra di quel quartiere era dietro casa di Pietro con il cuore spezzato e piangeva lei era brutta era grassa non glielo aveva mai detto nessuno i suoi singhiozzi atfirarono l'attenzione di Libano "ah piccolé c'hai fatto" domando Libano sedendosi vicino a lei "niente vattene via Pietro" disse la bimba continuando a piangere "a chi devo spacca la faccia" disse Libano era sempre stato così "a nessuno anzi adesso vado via" "no mo me racconti che è successo" le raccontò tutto "non c'è pensa manco un momento a quello che te dice Alberto sei bellissima e lo sarai sempre de più, a me me piaci tanto" disse Pietro sorridendo "davvero pie dici veramente" "si che dico la verità si nun te vole uno come quello è mejo quando divenatamo grandi me te sposo" disse il piccolo libanese fiero del suo discorso "grazie pie ti voglio bene" disse la bambina abbracciandolo poche ore dopo Alberto fu massacrato di botte da Libano "a prossima volta ch tratti male lei te faccio sputà i denti" disse il ragazzino incattivito si giro e vide Federica le sorrise e diede un ultimo pugno, Federica da lì si era innamorata persa di Pietro suo fratello in quella situazione o in molte altre non prendeva mai posizione neanche per sua sorella. A riportarla alla realtà fu ranocchia "oi sorella del dandi ci sei no patrizia questa è completamente persa" disse ranocchia facendo ridere la donna del dandi "ci sono stavo solo pensando" "tieni prendi queste" disse patrizia mettendole in mano un paio di mutandine di pizzo nere "ti possono servire prossimamente" la ragazza rimase scioccata "va bene io devo andare" disse la ragazza uscì dal palazzo di patrizia e si avviò a piedi verso casa sua una macchina la fermò "signorina le do un passaggio" disse un signore "no grazie vado a piedi" rispose lei spaventata "daje mica mozzico" "no guardi la ringrazio" disse nuovamente la ragazza e il signore continuava ad insistere "oh nun hai sentito t'ha detto de no te ne devi annà subito" riconobbe la voce all'istante alzò lo sguardo ed era Pietro "ma te che voi" rispose il Signore alzando la voce "o sai chi so io " disse Pietro puntando la pistola alla tempia del Signore, e avvicinandosi all'uomo sussurando "io so er libanese" l'uomo ripartì e corse via Libano si mise a ridere
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"che cosa ridi era necessario da fare" disse la ragazza indignata "certo che era necessario daje sali su" Federica sali sulla moto di Libano e la riaccompagno a casa, lei stava rientrando quando lui la bloccò e la baciò suo padre era alla finestra e vide tutto vide il libanese toccare la sua amata bambina con avidità e malizia "tra un ora te vengo a prendere annamo in un posto" "dove?" disse lei sorridendo "è una sorpresa te preparate" "va bene" disse lei e poi lo salutó con un bacio a stampo lui ripartì con la moto, lei rientró a casa e suo padre la fermò "do sta tu fratello" domandò il padre "non lo so pa dove sta" disse lei guardando suo padre negli occhi "perché Libano te sta sempre attorno che vole da re"disse il padre con un misto di rabbia e preoccupazione "niente pa che vole m'ha solo accompagnato a casa e poi Pietro è come un fratello per me, me può sta intorno quanto je pare" "stai attenta piccole Co quelli come lui è come tu fratello un attimo stai in paradiso ma l'attimo dopo stai all'inferno o morta" "papà ma che dici" "vojo solo che he stai lontano hai capito sennò te rimando in collegio" "no io nun ce torno in collegio e mo scusami ma devo uscire" disse liberandosi dalla presa del padre salì di corsa le scale e si chiuse in camera e si preparò per uscire con Libano indossó una delle sue classiche gonne e una camicia semplice e comoda si trucco un pochino e si mise le mutandine che le aveva dato patrizia, sentì suonare segno che era arrivato Pietro, scese la scale e sali sul Porsche del libanese e sfrecciano vai sotto lo sguardo preoccupato del padre.