Capitolo 18

65 2 5
                                    

La vita procedeva per tutti Federica era tornata a casa sua e andava da Pietro quando voleva le acque sembravano essersi calmate ma con la banda non si poteva mai stare tranquilli si stava avvicinando il suo 18esimo stava per diventare adulta e con Pietro avevano parlato di matrimonio ma doveva prima chiedere il permesso al dandi e poi a suo padre per sposarla.
In commissariato scialoja è canton studiavano nuove tattiche per catturarli "il punto debole di De Angelis è la vallesi ma di proietti con la madre abbiamo già tentato" disse scialoja "commissario la sorella del dandi ricorda basta trovare un piccolo pretesto per arrestarla" disse canton "di ma quale pretesto canton è pulita troppo pulita" disse scialoja "anche se il libanese la stringeva a sé quando ho arrestato freddo se quei due canton hanno una relazione abbiamo vinto" disse scialoja e si rimisero sulle carte.
Federica andò a scuola come ogni giorno segui le lezioni e all'uscita fu fermata da Stefano che dopo la serata alla bisca non le aveva parlato più "oh aspetta ti devo parlare" disse lui "dimmi" le disse lei "senti ci sta una manifestazione diritti delle donne cose importanti" disse lui "non lo so ste queste manifestazioni finiscono sempre allo stesso modo cioè con i manifestanti col la capoccia spaccata e le celle piene" disse lei "vabbè dai almeno stiamo insieme agli altri ascoltiamo musica parliamo dai" la pregò lui "va bene" disse lei sorridendo "allora andiamo direttamente che tra un'ora inizia la manifestazione" disse lui prendendola per mano lei si levò subito lui la guardò con malinconia arrivarono al punto e iniziarono a manifestare per ore ed ore.
Al commissario scialoja arrivò una chiamata "andiamo canton corteo non autorizzato stanno manifestando" disse scialoja, partirono lui e canton arrivarono sul posto e videro i ragazzi canton guardo bene una ragazza con dei jeans e una camicetta "commissario guardi quella è la sorella del dandi guardi bene la vede" disse canton scialoja la guardò era una ragazzina si vedeva che con la banda non c'entrava nulla, i celeri i iniziarono a caricare Stefano scappò lasciandola da sola senza che facesse nulla fu spinta a terra e poi presa da due poliziotti che la tenevano e la ammanettarono "oh io nun ho fatto niente" urlò lei la misero nella macchina di scialoja e la portarono via verso la questura.
Al bar da Franco la banda era riunita parlando di affari all'improvviso il telefono squillo "dandi Libano è pe voi" urlò franco dandi prese il telefono "pronto" "Mario so io vedi che m'hanno arrestato" disse la sorella per telefono "che cazzo stai a di pe cosa" disse il fratello "non lo so stavo ad una manifestazione ma non stavamo a fa niente sbrigate a mannamme l'avvocato" disse lei chiudendo il telefono "bhe che succede" chiese Libano "hanno arrestato mi sorella pe Na manifestazione" disse dandi "ma che cazzo stai a di manna moje subito vasta" disse Libano "sto commissario mha rotto li coglioni prima noi mo lei a donna mia nun se tocca" disse Libano la banda lo guardò compreso il dandi. Intanto scialoja la porto nella sala interrogatori lei non era stupida sapeva che gioco fare "allora de Angelis fammi indovinare sorella di Mario De Angelis detto dandi vero" domandò scialoja "si quindi mi arrestate per il mio cognome" chiese lei "no io ti ho arrestato per una manifestazione non autorizzata" disse scialoja "ma voglio farti alcune domande" disse lui guardandola "che rapporti hai con proietti Pietro, Sabatini claudio" domandò scialoja "li conosco da quando sono piccola punto" disse lei "e con proietti invece siete più intimi" lei non rispose non sapeva che fare "state insieme" domandò scialoja "se vedemo ogni tanto è poi nun me sembra che so affari suoi commissa che dice" disse lei "va bene portatela in cella" disse il commissario due agenti la presero e la portarono nella cella lei rimase zitta tutto il tempo "forza signore ora d'aria" urlò una guardia uscirono tutte fuori lei si accese una sigaretta ma prima che potesse prendere un accendino 4 donne lo accesero davanti a lei guardandola con la testa bassa come se volevano sottomettersi "grazie" disse lei "io so Federica" disse lei porgendo la mano "io so Romina" disse una mora "io so Maria" disse una bionda "io so Carla" disse un altra mora "io so miranda" disse l'ultima "comunque o sapemo chi sei te" disse Romina "davero e chi so" "te sei la sorella del dandi e la donna del libanese" dissero le donne con timore e rispetto lei era la regina di Roma, una guardia le chiamò e le portò in una sala con la tv stavano parlando di Aldo moro la notizia era ufficiale le BR l'avevano ucciso alcune ragazze parlavano animatamente e lei non riusciva a sentire "oh ve state zitte" urli Federica "eh perché me dovrei sta zitta perché o dici te" disse una donna "si perché o dico io so du ore che nun ve tappate quel cesso de bocca vole o senti" disse lei fumando una sigaretta "e te chi saresti a regina de sto cazzo che me zittisce chi cazzo sei" urlò l'altra donna le 4 che si erano presentate prima si misero avanti "è la sorella del dandi" disse miranda "è la donna del libanese" disse Romina Federica portò nuovamente la sigaretta in bocca e fece un tiro la donna che l'aveva attaccata si zitti e tutte tornarono a sedersi "nun finisce qua bambolina" disse la donna guardandola male "quanno te pare" rispose lei con coraggio, le donne abbasaavno lo sguardo quando passava lei sapeva che era così perché stava con Libano, andò in bagno dove le 4 la seguirono Federica disse loro di aspettare fuori entró nel bagno e trovò lei "eccola qua la bambolina" disse la donna "se po' sape chi sei che voi da me" disse lei "io so Stefania e a me quelle come te me fanno schifo" "bhe so problemi tua" disse lei all'improvviso fu presa dai capelli e fu sbattuta contro il muro "tanto c'è sei abituata no bamboli chissà quante volte te devi mette così pe Libano tuo" disse Stefania Federica si girò e la spinse dopodiché le diede uno schiaffi e Stefania le rispose con un pugno, Federica prese in mano la situazione e iniziò a picchiarla forte facendola sanguinare "sappi che er Dio mio nun predica er perdono" disse Federica furiosa continuando a picchiarla sembrava una belva aveva il sangue dell'altra dappertutto si puli il sangue dal naso e si alzò nel frattempo erano arrivate le guardie che la presero "annamo va de Angelis in isolamento nun so manco du giorni che stai qua e già fai così" la misero in cella.
(canzone russa, cella di isolamento)

Lei sorrise sembrava una pazza si accese una sigaretta sputando fuori il fumo aveva capito cosa intendeva Pietro con il farsi rispettare ora tutte in carcere chinavano il capo ora comandava lei.
Nel frattempo al bar da Franco era arrivato l'avvocato "allora avvoca che c'è dice" disse Libano preoccupato "purtroppo il secondo colloquio non lo potuto fare" disse vasta "eh perché" domando dandi la banda era presente tutta "perché sua sorella è in isolamento" disse l'avvocato con un po' di paura "perché l'isolamento" domandò Libano "in isolamento perché ha picchiato una compagna l'ha quasi ammazzata" la banda sorrise Libano e dandi si guardarono divertiti come tutta la banda, non avrebbero mai pensato che si sarebbe fatta rispettare così "avvoca vedi te falla uscì er prima possibile" disse Libano.
(Canzone capitolo)

Romanzo Criminale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora