Capitolo 3

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Federica era a scuola, più passavano i giorni e più si era pentita di essere uscita dal collegio li studiava tante cose canto, musica, danza le suore la viziavano a suon di arte in questa borgata non poteva fare nulla le mancava ballare cantare essere libera ovunque si girava c'erano gli uomini della banda e Libano bhe lui era sempre stato molto introverso ma lei gli voleva bene lo stesso ma non riusciva a capire che bene era, so concentró sulla lezione suonò la campanella "oggi chi viene a prenderti" domando angelina "nessuno angeli vado a piedi ciao" disse Federica salutando l'amica e sj avvio a piedi verso casa del fratello con i libri in mano ad un certo punto sentì un motorino vicino a lei si girò ed era sorcio "ah ancora tu che voi" "oh voi proprio sapé che vojo" disse sorcio accarezzando la guancia della ragazza "ancora ma sei duro de capoccia" fece per andare ma sorcio la prese per il braccio e la fece voltare verso di lui "oh lasciami mi fai male" urlò lei "senti che me fai" disse sorcio prendendo la mano della ragazza e portandola verso le sue parti intime, Federica giro la testa di lato e le lacrime iniziarono a scendere, la mano di sorcio finì sotto la sua gonna e iniziò a toccarla proprio nel suo punto intimo nessuno l'aveva mai toccata sorcio affondo le labbra nel suo collo e iniziò a baciarle la faccia lei si volta a disgustata "mamma mia me fai impazzi Co ste gonnellina le verginelle come te me fanno impazzi Co quest'aria da brava ragazza" disse il ragazzo che la stava letteralmente violentano lei era come immobile "lasciami andare per favore" disse piangendo la ragazza "annamo ar sodo daje" disse sorcio slacciandosi la cinta dei pantaloni "no no vattene" urlò Federica è gli tiró un calcio nella parti intime e iniziò a correre piangendo arrivo all'appartamento di suo fratello che le aprì e non appena vide dandi la sorellina gli si buttò tra le braccia piangendo a scuarciagola rimase stretta aggrappata al fratello "oh me dici che è successo" urlo il dandi amava sua sorella e odiava vederla piangere "te lo dico io che è successo" una voce sconosciuta richiamó l'attenzione di entrambi Federica si giró e vide patrizia per la prima volta la donna che suo fratello tanto osannava "qualcuno ti ha toccata contro la tua volontà" "ma che cazzo stai a di patri nun di stronzate" disse dandi mai gli sarebbe passato per la testa "oh federi parlame" disse il fratello scuotendola lei era sottoshock non emis e parola rimase ferma vicino alla finestra per ore "è vero Mario" "cosa è vero?" chiese dandi quasi sorpreso dal sentire il suono della voce di sua sorella "patrizia aveva ragione m'hanno quasi violentata oggi so riuscita a scappare per miracolo perché jo tirato un calcio nelle palle" disse la ragazza in lacrime, dandi si alzò dalla sedia e corse verso la sorella che aveva paura non si era mai sentita così fragile così piccola e soprattutto così sporca, "me devi di solo chi è stato" disse il fratello con fare autoritario "è stato il sorcio" disse la ragazza ancora in lacrime "già lo stavamo a cercare pe li cazzi nostri mo o faccio fori" "Mario non ne parla con nessuno me vergogno tanto" "sta tranquilla" disse il dandi abbracciando e baciando il capo a sua sorella.
Al commissariato il commissario Scialoja stava cercando di ambientarsi e di risolvere il fatto del camion del furto delle olivetti un commissario comunista era lui la barzelletta del comando avrebbe indagato bene su tutto.
Nel frattempo dandi era arrivato al bar Libano stava spiegando come agire per rapire il barone rosselini dandi era smanioso ma ascoltava comunque le aprile dell'amico "so stato chiaro" disse Libano e tutti accennato o di sì "ah da che te prende te vedo agitato che è successo?" "è successo che hanno provato a violenta mi sorella" a Libano cadde il mondo addosso lui con una situazione del genere ci era passato "ma che cazzo stai a di do è successo?" "stava quasi a casa mia stava la per fortuna che ja tirato un calcio nelle palle sinni mo era un casino" "ma c'è o sai chi è stato?" "er sorcio" disse dandi "mo ne parlo Co Bufalo e freddo je damo Na sveja che sa ricorda finché campa" Libano e dandi parlarono con freddo e Bufalo quest'ultimo divenne una belva "o vado a cerca io" disse Libano "tanto o cercavamo pure per nartra cosa no" Libano segui il sorcio poi lo prese alle spalle "ah stronzo vie qua vie" dopo quasi un ora di botte e torture Libano si fermó sorcio piangeva come un bambino "che fai mo piagni come un regazzino io te dovrei ammazza du volte perché so du volte che me piji per culo" disse Libano tirando un calcio nelle parti intime a sorcio "quello che hai fatto alla sorella de dandi nun lo dovevi manco pensa te nun la devi manco guarda nun la devi pensa, perché quello che hai fatto a Federica per quella cosa te dovrei ammazza hai capito" disse Libano urlando doveva aspettare gli altri della banda per dare uan lezione a sorcio ma fece tutto da solo gli avevano toccato lei lei era intoccabile sorcio non c'è la faceva manco a parlare per tutte le botte che aveva preso da Libano.
Fedrica era a casa di dandi e stava ascoltando la musica stava ascoltando never can say goodbye e si mise a cantare aveva una bella voce così inizio a cantare e non si accorse che dentro camera sua era entrato Libano da almeno 10 minuti e la stava osservando mentre cantava e ballava

(Federica che canta)
Libano la guardava sorridendo mentre ballava lei si giró e si spaventó"oddio Pietro che vuoi darmi morire di paura" "nun te volevo spaventa" disse lui sorridendo "mio fratello" domandò la ragazza "sta da patrizia mi ha chiesto di passare per vedere se stavi bene" "si si sto bene" disse lei togliendosi le cuffie e le appoggio sulla scrivania "er sorcio è stato quello schifoso er letto fisso je faccio er cappotto de legno" "pie non c'era bisogno doveva pensarci dandi non tu" "ho fatto tutto da solo quando dandi ha detto quello che era successo lo volevo ammazzare er sorcio" disse Libano furioso "e tu lo avresti fatto per me" "certo che l'avrei fatto" disse Libano accarezzando la guancia i due erano uno di fronte all'altro si guardarono dopodiché Libano all'improvviso la baciò con foga e desiderio la spinse delicatamente sul letto continuando a baciarla lei aveva attorcigliato le gambe attorno a suo bacino e sentiva qualcosa di duro e le braccia sulle sue spalle Libano andò verso il basso con una mano e la toccò sotto la gonna a quadri lei si bloccò aveva paura di andare oltre non aveva mai fatto nulla con nessuno era spaventata "scusami non posso pie" "ho capito scusami so stato io che ho corso troppo" disse lui ribaciandola "è da quando c'ho 10 anni che sogno de d'arte sto bacio" disse lei aveva sempre avuto una cotta per lui ma con suo fratello come faceva era il suo migliore amico e a dandi non sarebbe andata bene la Storia i due si stavano ancora baciando quando sentirono la porta aprirsi "federì do stai ho portato a cena" disse dandi apri la porta della camera e trovò Libano "ah c'è stai pure te" disse dandi "si m'avevi detto de passa a vede e so passato mo vado via ciao federi ciao da" "ciao Pietro" disse lei ancora sconvolta pensierosa andò a tavola si sedette e mangiò con suo fratello dopodiché andò a dormire con una tempesta di pensieri che la assalivano.

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