Capitolo 28.

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SCOPRO INASPETTATAMENTE DI COMBATTERE BENE.

Per prima cosa puntai al cuore. Non avevo mai avuto esperienza in queste cose, ma ucciderlo direttamente mi sembrava la cosa più giusta da fare.
Peccato però che la fortuna non fosse mai dalla mia parte. Infatti Bekval schivò subito il colpo, spostandosi più a destra.
Ci guardammo in cagnesco per qualche secondo, poi facemmo un passo avanti contemporaneamente, ma lui si mosse per primo. Con un gesto fulmineo il suo pugnale mi graffiò l'intera guancia destra, lasciando che il sangue scendesse a fiotti dalla ferita. Bruciava... bruciava da morire, cazzo. Ma non mi importava. Sarebbe rimasta la cicatrice, ma al momento l'importante era sopravvivere.
Bekval cercò di colpirmi nuovamente, ma io schivai il pugnale, rotolando a terra dalla parte opposta. Bekval attaccò di nuovo, ma io fui più veloce e gli conficcai il pugnale nella mano sinistra, estraendolo un secondo dopo. Percival urlò dal dolore ma non si fermò.
"Che brava, Diana! Chi è che ti ha insegnato a combattere così?" disse Bekval tra l'infastidito e il sorpreso, stampandosi un sorrisetto insopportabile sulla bocca e bloccandomi il polso mentre impugnavo l'arma contro di lui.
Sorrisi.
"Non saprei...Talento naturale, credo" dissi, dopodichè mossi il mio pugnale e gli graffiai il braccio, lacerando la manica del suo abito.
Mentre Bekval si toccava la parte dolorante, mi girai indietro per qualche secondo. Volevo vedere come se la stava cavando Fred.
Alzai le sopracciglia sorpresa. Non avevo mai visto Fred così...forte.
Il ragazzo aveva già fatto fuori, non so come, due di quei cosi volanti e ora era occupato a tenere fermo un altro di quei mostri particolarmente vivace. Fred lo teneva per il collo, mentre lui si divincolava e cercava di morderlo. Volevo correre verso di lui e aiutarlo, ma fui fermata prima del tempo da un dolore lancinante alla spalla.
Mi voltai. Bekval mi aveva accoltellato. Sentivo il sangue scorrere come acqua dalla scapola alla vita, inondando il mio maglione di rosso vivo. Caddi a terra distesa. Ero senza forze ormai. Questa volta muoio davvero, pensai. Sarei morta senza riportare gli esseri umani sulla Terra, senza riabbracciare i miei genitori e i miei amici, senza dichiararmi a Fred.
Osservai con gli occhi socchiusi il cielo rosso e squarciato dai fulmini.
Bekval si sedette accanto a me puntando il pugnale gocciolante di sangue, del mio sangue.
Si sporse di più, arrivando a pochi centimetri dal mio viso. Sentii il suo fiato gelido sferzarmi le guance.
"Non hai capito, Diana? Stai morendo. Arrenditi" mi sussurrò all'orecchio.
No. Non lo lascio vincere, fosse l'ultima cosa che faccio, pensai all'improvviso.
Afferrai di scatto il pugnale che Bekval stava per conficcarmi nel petto e dissi chiaramente: "Mai".
E fu così che agii. Conficcai il coltello nella spalla di Percival, che cadde a terra dolorante.
Mi alzai di scatto, strappandogli dalle mani il suo pugnale, mentre lui si dimenava e urlava dal dolore, ma non sembrava prossimo a morire.
Mi voltai verso Fred e subito urlai il suo nome.
Lui si girò verso di me, mentre teneva fermo quel mostro che non si decideva a scollarsi di dosso.
"Prendi!" urlai e gli lanciai il pugnale di Bekval. Fred lo prese al volo e lo conficcò nella bocca del mostro. Subito la creatura smise di sventolare le ali da aquila e cadde a terra soffocando. Fred afferrò il pugnale dalle mie mani e gli tenne ferma un'ala con il piede. Ansimante e con le lacrime agli occhi, Fred per buona misura tagliò la gola del mostro, senza astenersi dall'emettere qualche verso di schifo.
Almeno per il momento era tutto finito. Bekval era svenuto (lo sarebbe stato per un po') e i mostri erano tutti morti.
Mi fiondai subito davanti a Fred, in piedi davanti al mostro appena ucciso con gli occhi iniettati di sangue spalancati.
Quando lo abbracciai sembrò accorgersi finalmente di me.
"Di...sei ferita?!" esclamò quando ci staccammo, esaminandomi la spalla.
"Non è niente...tu, piuttosto, sei pieno di tagli" dissi ansimante, guardando il suo braccio squarciato da un taglio profondo, ricoperto di sangue e...
"Veleno! Quello è veleno, Fred?!" esclamai sfiorando la ferita.
Fred guardò il taglio, poi sospirò.
"Starò bene..." mormorò, poi raccolse un bastoncino di legno appuntito da terra e squarciò la manica del suo maglione. Poi la avvolse attorno alla mia spalla e fece un nodo.
"Non abbiamo medicine, quindi copriamo le ferite. È meglio che non fuoriesca altro sangue..." disse Fred, guardandomi premuroso.
Lo osservai. Osservai il suo viso sporco di sangue, polvere e sudore, osservai le sue ferite aperte. Così decisi. Gli presi il bastoncino a punta dalle mani e strappai anche la manica del mio maglione. Coprii la ferita sul braccio di Fred, poi lo guardai seria.
"Prima regola per una convivenza civile: aiutarsi a vicenda" gli dissi, mantenendo i miei occhi puntati sui suoi. Lui sorrise.
"Ti ho già detto che sei fantastica?" mormorò.
"Troppe volte" dissi con un sorriso beffardo.
Ok, era il momento perfetto per saltarlo addosso e baciarlo, ma come sempre Bekval rompeva il cazzo.
Si era svegliato ed era in piedi davanti a noi, con la spalla e la mano che sanguinavano.
"Oddio, ma quando cazzo muore!" esclamai afferrando il polso di Fred.
"Lo so che è la milionesima volta che te lo dico, ma corri!" urlò lui e io obbedii.

*

Ok, ero ufficialmente immortale.
Mentre correvamo non ci eravamo accorti di un dirupo che si apriva davanti a noi.
Stavo per spiaccicarmi su non so che cosa quando Fred mi afferrò prontamente per la vita, salvandomi da morte certa.
Quando mi lasciò, sospirai.
"Giuro che se non muoio oggi, non so cosa sono!" esclamai ansimante.
Fred rise e puntò l'indice contro di me.
"Una ragazza a cui stanno benissimo i capelli bagnati".
Io risi e, prima che io potessi rispondergli: 'Dovresti vedere quanto stai bene tu!', Bekval ci raggiunse.
Sorrise, poi cominciò a proclamare quella che poi sarebbe stata la nostra condanna a morte.
"Sapete, prima che veniste in questa dimensione, avevo pensato di proporvi una specie di patto. Poi vi ho visti e mi è venuta voglia di uccidervi all'istante. Ma, ripensandoci, il patto è un'opzione allettante".
Io e Fred ci guardammo preoccupati.
"Che tipo di patto è?" chiese Fred assottigliando gli occhi.
"Beh, se volete che gli esseri umani ritornino sulla Terra, dovete darmi una vita" disse.
Mi congelai sul posto.
"Che intendi?" dissi aggrottando me sopracciglia.
"Uno di voi due dovrà sacrificarsi".
Alle nostre facce sconvolte Bekval alzò le mani in segno di resa.
"Oh, dovete solo scegliere. Volete che gli esseri umani rimangano qui a soffrire e che quindi voi siate risparmiati, oppure preferite la salvezza del mondo a condizione che uno di voi muoia?".
Mi sentivo le lacrime gli occhi. Non ci stava veramente chiedendo questo. Non era possibile.
Percival fece una risatina.
"Oh, c'è tempo per scegliere chi sacrificare. Avete dieci minuti".

•~LONELY~•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora