Note: questo capitolo è interamente scritto dal punto di vista di Fred.
UN UOMO STRANO MI COMMISSIONA UN OMICIDIO.
Ok, forse ero stato troppo precipitoso, troppo impulsivo, troppo coglione, ma in quel momento andarmene mi sembrava la cosa più giusta da fare.
Tuttavia quel giorno mi sentivo terribilmente solo: non mi ero spostato più di tanto dalla zona in cui ci eravamo fermati io e Diana, perciò vagavo tra gli alberi alla ricerca di non so che cosa. Un oggetto specifico? Un essere umano? Diana? Forse sì, magari nella parte più profonda del mio inconscio.
So che vi starete chiedendo: "Ma tu non volevi ucciderla?"
Beh, è una lunga storia, ma mi sembra opportuno raccontarvela.Erano circa le cinque del mattino. Quelle due bottiglie di birra avevano fatto crollare Diana, che dormiva beatamente ai sedili posteriori.
Io, senza sonno e reduce da un tentativo di festeggiare un compleanno in una situazione non proprio normale, la guardavo con un piccolo sorriso sulle labbra.
I capelli rosso fiamma erano sparsi disordinatamente sullo zaino, le labbra rosee erano leggermente socchiuse. Potevo scommettere che su quelle labbra ci fosse ancora un accenno di sorriso. Ripensai al quasi bacio di due ore prima: lo desideravo con tutto me stesso e devo dire che quando si era spostata ero rimasto deluso, ma poi avevo capito che lei aveva solo bisogno di più tempo e che quest'ultimo avrebbe risolto ogni cosa.
Decisi di prendere una boccata d'aria, così scesi dall'auto.
Dopo pochi minuti vidi una figura strana avvicinarsi a me. Era sfocata ed evanescente e in quel momento compresi come Diana si era dovuta sentire.
Cercai di controllare la paura e di rimanere il più impassibile possibile, ma feci lo stesso un passo indietro.
L'unica sua caratteristica fisica che potevo vedere bene erano i capelli neri e corti.
"Salve, Fred"
La figura parlò con voce canzonatoria.
"Chi sei?"
La figura sospirò, esasperata.
"Non è così importante"
"Che cosa vuoi?"
La mia voce si stava facendo tremante e si stava riducendo a un mormorio.
"Dovresti farmi un favore"
"Che tipo di favore?" chiesi sospettoso. Sapevo già che quella conversazione sarebbe andata a finire male.
"Se svolgerai il compito che ti darò tra poco, potrai venire con me. Ti aspettano grandi cose, Fred Williams"
"Vai al punto"
Stavo perdendo la pazienza ormai.
La figura mi fissò a lungo, poi, quando parlò nuovamente, sentii come se il cuore fosse sceso fin giù allo stomaco con un tonfo.
"Devi ammazzare Diana"
Sbarrando gli occhi e aggrottando la fronte, avevo creato sulla mia faccia un'espressione grottesca di puro stupore mischiato a disgusto.
Scoppiai in una risata isterica, farfugliando che quella specie di uomo o non so cosa stesse scherzando.
La figura fece un sorriso malvagio.
"Dico sul serio, Fred Williams. Se lo farai, potrai stare al mio fianco e diventare sempre più importante e potente ogni giorno che passa"
Lo guardai, disgustato.
"Assolutamente no! Non farei mai una cosa del genere! E non perchè si tratta di Diana, ma di un essere umano. Che cazzo di problemi hai?!"
La figura scoppiò in una risata che mi gelò il sangue nelle vene.
"Andiamo, Fred, cosa faresti tu per il potere e per il successo? La maggior parte degli esseri umani farebbe di tutto, ma risponderebbe a questa domanda in modo diverso, per sembrare più pura e innocente agli occhi delle altre persone. Nessuno è così buono da rinunciare completamente all'ascesa al potere. E se ci sono persone che lo farebbero, beh, non hanno capito proprio niente di come funziona il mondo.
Forza, Fred, rispondi alla domanda che ti ho posto prima. Cosa faresti per il potere?"
Lo guardai con uno sguardo intriso di odio.
"Non mi interessa la gloria eterna e mai mi interesserà. Io voglio solo essere felice, nel vero senso della parola"
"Come mai non ti credo?"
"Non so. Dillo tu a me"
La figura sembrò spazientita.
"Senti, ho poco tempo. Ammazza la ragazza e ti ritroverai un ostacolo in meno in questa ricerca. Poi ne capirai il motivo"
"Tu sei pazzo! Capisci che non posso fare una cosa del genere?"
Mi accorsi di stare urlando troppo, così mi girai verso la macchina per controllare se Diana si fosse svegliata, ma fortunatamente era ancora nel mondo dei sogni.
Mi avvicinai di più alla figura, abbassando la voce di un'ottava e guardandomi circospetto intorno.
"Mi stai chiedendo di fare fuori una persona? Comprendi la gravità di tutto ciò?"
Dapprima la figura non rispose, poi ruppe il silenzio.
"Guarda nella tasca destra dei pantaloni"
Tastai la tasca in questione e mi accorsi che effettivamente c'era qualcosa.
Quando tirai fuori l'oggetto in questione, un brivido mi corse dietro la schiena: era un coltellino a serramanico.
Quando alzai lo sguardo per riportalo su quell'uomo, trovai il nulla.
La figura se ne era già andata.Quando risalii in macchina, sconvolto e destabilizzato, mi voltai verso Diana.
Era così bella mentre dormiva. Come avrei potuto ucciderla?
Era diventata la persona più importante per me nel giro di pochi giorni. Ormai non potevo più vivere serenamente senza di lei.
Appoggiai la testa al volante, esausto da tutto quello che mi circondava.
Che cazzo dovevo fare?
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•~LONELY~•
Misterio / SuspensoA chi non è mai capitato di chiedersi: "Chissà come sarebbe se fossi l'unica persona su questa Terra"? Anche Diana Bower, la protagonista di questa storia, una semplice ragazza di 17 anni, si pone sempre questa domanda. Ma presto, senza averlo preme...