PERDO TUTTO.
I had all and then most of you,
some and now none of you,
take me back to the night we met
(The Night We Met - Lord Huron)"Vado io".
La voce di Fred mi riscosse dai miei pensieri. Le parole sconvolgenti di Bekval, che ormai se ne era andato sparendo attraverso un vortice bianco, avevano formato un macigno sul mio stomaco. Insomma, le opzioni erano due: accettare il patto e morire eroicamente, oppure rifiutarlo e cercare di massacrare a morte Bekval. Per me la seconda era molto più allettante, ma evidentemente per Fred non era così.
Mi voltai verso di lui, confusa.
"Cosa?".
Il ragazzo fece un sospiro tremolante, come se gli facesse male ripetere quella frase.
Spostò gli occhi bagnati di lacrime su di me.
"Bekval vuole la vita di uno di noi due...Mi sacrifico io...".
Sgranai gli occhi e spalancai la bocca, incapace di proferire parola. Mi sentii pizzicare gli occhi, che subito divennero lucidi, cercando di trattenere lacrime che premevano eccessivamente per uscire.
"Cosa?! No! Non puoi farlo! Non...no...".
Guardai a terra boccheggiando; non riuscivo dire altro...Non poteva morire... Non poteva vendersi così!
"Di, è l'unico modo...e poi ho già deciso..." Fred mi guardò implorante "non mi ci far ripensare su, fa già abbastanza male così".
Alzai lo sguardo su di lui.
"No...non puoi andare a morire! Non puoi fare il suo gioco!" esclamai con gli occhi spalancati scuotendo la testa. Se qualcuno mi avesse visto, mi avrebbe preso per pazza; ma a me non sarebbe importato, perchè in quel momento avrei fatto di tutto per impedire a Fred di andarsene per sempre. Tutto. Anche a costo di perdere la mia vita.
"Fred, vado io, mi sacrifico io, ma, per favore, non puoi morire! Non puoi!" urlai, precipitandomi verso il vortice da dove era scomparso Bekval, ma fui presto fermata da Fred, che mi bloccò per le spalle. Mi dimenai, urlando e lasciando uscire finalmente quelle maledette lacrime amare. Non potevo sopportare l'idea di perderlo; non l'avrei mai sopportata.
"Diana! Diana!" mi chiamò Fred, come per ammonirmi. Io smisi di divincolarmi e mi allontanai da lui di un passo. Fred aveva le guance bagnate di lacrime e la sua voce era diventata rauca.
"Di, capisci che non riuscirei a vederti morta?! Non lo sopporterei! Per favore, fa andare me".
Fred aveva le mani giunte in gesto di supplica.
Sentii la rabbia crescere dentro di me.
"E PENSI CHE VEDERE TE MORTO NON MI FACCIA LO STESSO EFFETTO?!" sbottai senza riuscire a controllarmi.
Piangevo e continuavo a ripetergli, come se fosse stato un mantra, che non poteva andare a morire in quel modo.
Fred tirò su col naso, asciugandosi una lacrima col dorso della mano.
"Diana, è meglio così. Lo devo fare...per il bene comune...e per te".
"Per il bene comune? PER IL BENE COMUNE? NON ME NE FREGA UN CAZZO DEL BENE COMUNE! IO VOGLIO CHE TU SIA VIVO ACCANTO A ME!" urlai, sentendo le mie forze svanire.
Fu così che crollai, scoppiai in un pianto isterico. Mi coprivo la faccia con le mani, senza curarmi delle lacrime copiose che scendevano a fiotti dai miei occhi. Singhiozzavo senza riuscire a controllarmi, fino a quando Fred mi prese le mani, con delicatezza le spostò dal mio viso e mi asciugò le lacrime con i pollici.
"Per favore, Di. Mi fai stare peggio così..." mormorò.
Scossi la testa, gli occhi brucianti e le guance umide.
"Ti prego, Fred. Non farlo..." sussurrai con un filo di voce.
Lui tolse le mani dal mio viso e si strofinò gli occhi, visibilmente stanco.
Stanco di tutto.
"Perchè?" disse, scandendo bene le lettere e guardandomi fisso negli occhi.
Fu allora che capii. Capii che era giunto il momento, che poi sarebbe stato troppo tardi, che non potevo aspettare più, che dovevo dargli un motivo per restare. Così non mi importò della dimensione in cui eravamo o del vortice bianco che si apriva man mano dietro Fred. Non me ne fregava niente.
E fu così che accadde. Accadde in un nanosecondo che io annullai la poca distanza che c'era tra noi e premetti le mie labbra sulle sue. Era un bacio lieve e dolce, come me lo aveva dato lui qualche giorno prima, ma questo era intriso di speranza e di...vero e proprio amore. Mi staccai e vidi la reazione di Fred. Aveva gli occhi spalancati e le labbra socchiuse in un espressione piacevolmente sorpresa.
Non c'era più tempo, ora o mai più, pensai.
Ci muovemmo all'unisono e le nostre labbra si incontrarono in un altro bacio. Schiusi le labbra, come per dare a Fred una specie di permesso, e le nostre lingue si incrociarono. Quel bacio era diverso da quello dolce e delicato che ci eravamo scambiati qualche secondo prima: era più rude, ricco di frustrazione, perchè sì, avevamo aspettato troppo. E ormai era tardi.
Le mani di Fred mi stringevano la vita, attirando ancora di più il mio corpo al suo. Io gli passavo le mani tra i capelli folti e morbidi, assaporando il sapore di Fred fino in fondo, come sognavo da tempo ormai.
Volevo che quel momento durasse per sempre, volevo che Fred cambiasse idea e che rimanesse accanto a me. Ma non era possibile. Ormai aveva deciso. Con questo triste pensiero ci staccammo.
Appoggiai la fronte sulla sua, entrambi senza fiato e godendoci il momento prima che...beh, prima che non ci vedessimo più.
Con un briciolo di speranza lo supplicai di ripensarci su, ma lui scosse leggermente la testa, mantenendo la fronte incollata alla mia.
"Per favore, Fred...Sacrificherei il mondo per te..." sussurrai, cercando di infondere in quelle parole tutto l'amore che provavo nei suoi confronti.
"E io sacrificherei me stesso per te..." mormorò lui, poi mi prese il volto umido di lacrime tra le mani e mi lasciò un altro bacio sulle labbra, come...come un addio.
"Mi costa lasciarti andare...ma il dovere chiama" disse, poi si allontanò da me di qualche passo, dirigendosi verso il vortice, che ormai si era allargato a misura d'uomo.
Quando arrivò a debita distanza da me e si ritrovò vicino al varco spazio-temporale, si voltò nella mia direzione sorridendo e urlò da lontano: "SAPPI CHE SE SOPRAVVIVO TI SPOSO, DIANA! TI SPOSO!".
Nonostante le lacrime, i singhiozzi e l'angoscia nel cuore, mi aprii nel sorriso più luminoso che potessi sfoggiare e sventolai la mano in segno di saluto.
Fred fece un ultimo sorriso nella mia direzione e con calma entrò nel vortice. Subito un bagliore bianco mi accecò e crollai a terra.
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•~LONELY~•
Misterio / SuspensoA chi non è mai capitato di chiedersi: "Chissà come sarebbe se fossi l'unica persona su questa Terra"? Anche Diana Bower, la protagonista di questa storia, una semplice ragazza di 17 anni, si pone sempre questa domanda. Ma presto, senza averlo preme...