Capitolo 5.

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RUBIAMO UNA MACCHINA.

"Di! Sveglia! È ora di alzarsi!"
Una voce chiara e limpida arrivò alle mie orecchie e io mi girai dall'altra parte.
"Forza! Svegliati! Diana, ti butto nel Tevere se non ti svegli!"
Decisi di aprire gli occhi e mi ritrovai Fred in piedi davanti a me, illuminato dai delicati raggi del sole mattutini.
"Che ore sono?" dissi stropicciandomi gli occhi.
"Le 6:00. Te l'ho detto ieri sera che saremmo dovuti partire presto" disse Fred, infilando nello zaino le cose necessarie per il viaggio. Mi alzai e feci lo stesso.
"E dove andiamo? Non abbiamo nessun indizio"
"Intanto iniziamo ad uscire da questo bosco. Non concluderemo niente qui dentro" disse Fred mettendosi lo zaino in spalla.
Scrollai le spalle e lo seguii fuori dalla tenda.

*
Stavamo camminando su un sentiero, diretti verso l'uscita del bosco, quando a un certo punto mi fermai. Vidi un libro gettato a terra, estremamente sporco di fango ed erba. Lo raccolsi, chiaramente indignata.
"Chi è l'essere infimo che ha osato gettare e abbandonare in questo modo un libro?" dissi osservando la copertina rovinata e scarabocchiata.
Fred si voltò verso di me e fece una piccola risata. "Deduco da questa affermazione che tu non lo faresti mai".
"Certo che no! I libri non si toccano!" risposi indignata.
"Ti piace leggere?" mi chiese Fred.
Io annuii. "Sì, è una passione che coltivo da quando sono piccola. Pensa che da bambina ero letteralmente innamorata di un libro che..." mi bloccai, incapace di proferire parola.
"Che c'è?" chiese Fred aggrottando le sopracciglia.
"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?!" mi dissi battendomi una mano sulla fronte.
"Se facessi capire anche a me cosa ti sta passando per la testa te nei sarei grato" disse Fred.
Mi voltai verso di lui e cominciai a spiegare: "Quando ero piccola leggevo un libro che parlava di un ragazzino rimasto da solo sulla Terra. Alla fine, dopo varie peripezie riuscì a riportare sulla Terra gli esseri umani. Non capisci? È la nostra storia. Se ne leggessimo qualche capitolo almeno potrebbe darci una mano, no?"
"Ok, tutto quello che vuoi, ma...è un libro di fantasia. Non può certo aiutarci" disse Fred incredulo.
Io alzai gli occhi al cielo e risposi: "Questo che cosa ti sembra? Insomma, non tutti i giorni ti capita di essere l'unica persona rimasta al mondo"
"In effetti..." mormorò lui riflettendoci su.
Feci un piccolo sorriso soddisfatto e dissi: "Dovremmo tornare a casa mia. Il libro si trova in uno scatolone in camera mia. Ma come ci torniamo? Il tragitto è troppo lungo. Perderemmo tempo a piedi"
Fred scrollò le spalle.
"Semplice. Andiamo in auto"

*

"Aspetta, non ho capito. Vuoi rubare una macchina?" chiesi a Fred, seguendolo mentre, appena usciti dal bosco, si dirigeva verso una fila di automobili ovviamente abbandonate.
Fred si girò spazientito verso di me.
"Sì! Cosa vuoi che succeda? Che ci arrestino? Che ci facciano una multa?Ti voglio ricordare che non esistono più nè poliziotti nè carabinieri. E potrei dire la stessa cosa dei proprietari di queste auto" spiegò Fred aprendo le braccia in modo teatrale.
Ci riflettei su: effettivamente aveva ragione, ma non avevo intenzione di ammetterlo davanti a lui.
"Ma tu quanti anni hai?" gli chiesi.
"17, perché?" disse con voce distratta, mentre osservava una macchina che sembrava proprio fare al caso suo.
"Anche io ne ho 17, quindi nessuno di noi due ha la patente..." dissi un po' ansiosa: non volevo schiantarmi contro un palo, ecco.
"E chi se ne importa?!" esclamò Fred con entusiasmo e fece per aprire la portiera, la quale con mia grande sorpresa non era bloccata. Probabilmente il proprietario si era dimenticato di chiuderla per bene.
Fred sorrise e salì nell'auto. Mi guardò con sguardo interrogativo, stampandosi sul viso un sorriso insopportabile ma adorabile, e disse: "Beh? Non vieni? Forza, non avere paura. Non ci schianteremo contro un albero,...almeno spero"
Sospirai e salii anche io in macchina.
"Almeno sai un po' come guidare?" gli chiesi.
"Mio padre mi ha insegnato qualcosa"
Decisi di fidarmi e di non pensare alla possibile morte a cui potevo andare incontro con un minorenne scapestrato alla guida.
Quella sarebbe stata una lunga giornata.

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