CAPITOLO 2

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Massi

Ogni volta.

Ogni volta quella sensazione di vuoto nello stomaco quando lei è nella stanza, quella sensazione che mi sta facendo impazzire.

O forse sono pazzo per pensare queste cose?

Ora ci ripenso e tutto mi torna in mente, tutto mi sembra confuso.

Non ho idea di cosa stia succedendo, ma so che mi sto comportando da stronzo e non lo merita. Ma cosa dovrei fare? Ogni mossa mi porta a pensare che è fidanzata e qualsiasi cosa si ritorcerebbe contro di lei, e abbiamo già assistito a qualche episodio poco gradevole fuori dal set. Nessuno ha mai osato mettersi in mezzo, non direttamente almeno; so quanto Maria sia tesa su questo argomento come so che è un tasto dolente.

Ma non immagina quanto mi sia dovuto trattenere dall'intervenire tante volte, dal dire la mia e dal farle capire che nessuno deve intralciarle la strada facendola sentire piccola.

"Toc toc, Terra chiama Massi" Artem mi schiocca le dita davanti mentre stiamo cazzeggiando in cortile "Ma che hai?" bella domanda, ottima domanda. Vorrei anche avere la risposta.

"Fratè mi prenderesti per pazzo. E forse lo sono"

"Più che altro lo sembri. Ma lo sai che con me puoi parlare... So Pino u pazz dopo tutto"

Ha ragione, e mi duole ammetterlo. Se mi tengo ancora dentro sta cosa penso di poter esplodere. Seriamente. E potrebbe scatenarsi un putiferio.

"Diciamo che mi piace una..." sul suo volto spunta un ghigno malizioso

"Uà, e chi è la fortunata?" deve aver percepito il mio sguardo turbato perché subito cambia la domanda "oppure non fortunata?"

"Amico, sta proprio lì il problema"

"Credo di non seguirti... ma la conosco?"

"Eh, molto bene anche" mi mordo subito la lingua. Mamma mia in che guaio mi sto cacciando, o forse è proprio ciò di cui ho bisogno?

"Ohhh allora è una di noi" i suoi occhi subito si riempiono di curiosità, e non è un bene.

"Non so se deve andare avanti questa conversazione" mi guardo intorno per accertarmi che non nessuno stia ascoltando. E per fortuna sono tutti impegnati in altro.

"No no deve andare avanti. Decido cio. Allora... se è un problema vuol dire che non puoi dirle niente" sta pensando troppo aiuto. "E se non puoi dirle niente vuol dire che è impegnata".

"Amico..." lo sto supplicando in silenzio

"Fammi pensare eh. Mo ci arrivo" posso vedere le rotelle del suo cervello girare all'impazzata e sto iniziando a sudare freddo. Con il dito indica punti a caso nell'aria elencando le possibili candidate alla mia attenzione "Allora lei è single, lei non è il tuo tipo... lei è fidanzata ma no. mmm"

Lo vedo pensare e poi all'improvviso fa una faccia di pura sorpresa ed estasi, mi fissa dritto negli occhi e so che si sta trattenendo dall'urlare chissà cosa. Guai a lui se ci prova!

"Oh cazzo, non vorrai dire che..." alza un po' troppo la voce e due ragazze che fanno le comparse si girano verso di noi e io gli tiro una sberla sulla spalla. "Amico stai seriamente parlando di Maria?" lo dice sottovoce in modo che possa sentirlo solo io.

"Se magari non urli, grazie. Sì, sto parlando di Maria"

"Ma con tutte quelle che ci sono qua, proprio lei?!" come se avessi avuto scelta. Come se la mia mente avesse scelto di sentirsi drogata da quella piccolina.

DESTINI CHE SI UNISCONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora