Massi
Se è un sogno non voglio svegliarmi. Mai.
Averla così vicina, poterla stringere. Non mi sembra ancora vero.
Le mie labbra unite alle sue. Finalmente.
Sono passati solo due giorni da quel momento e siamo riusciti a stare insieme solo per qualche minuto perchè c'è sempre qualcuno nei paraggi e sempre qualcosa da fare. È un passo avanti rispetto a prima, quando il pensiero di starle lontano mi faceva impazzire, ma ora vorrei baciarla ogni volta che la vedo gironzolare sul set, o fare una pausa, o scherzare con le altre tra un ciak e l'altro.
Sappiamo di dover stare attenti, dobbiamo evitare qualsiasi gesto o sguardo fuori dal normale quando siamo in compagnia degli altri. Ma in questo momento è molto difficile, siamo in pausa in quella che è la sala comune e Ludovica sta tentando goffamente di suonare qualcosa al piano imitando un video con Maria e Kaysha in piedi al suo fianco. Io sono qua a ripassare il copione, o così sto cercando di fare, insieme a Nick, ma i miei occhi sono solo per lei. Come posso distogliere l'attenzione quando è di fronte a me? O anche solo nella stessa stanza...
Non riesco a fare a meno di guardarla, di scrutarne ogni singolo dettaglio, e lei lo sa. Non alza mai lo sguardo verso di me, ma lo sa, lo vedo dal colorito roseo che ha sulle guance e da come si morde il labbro.
"Massi?" la voce di Nick mi fa riemergere dai pensieri.
"Che c'è?"
"Ultimamente hai proprio la testa altrove. Comunque, stasera vieni anche tu? Al solito locale dietro casa tua?"
"Non lo so amico... Non sono molto dell'umore"
"Eddai che ti serve svagarti, pensi sempre e solo al set" e questo è vero, ma d'altronde questa è la mia vita e in questo periodo i pensieri sono tanti.
"Non lo so, ci penso più tardi. Ora non tengo proprio la testa" sussurra un fai come vuoi e mi da una pacca sulla spalla.
"Meglio riposare un po' la mente va, stacchiamoci da sti copioni" forse ha ragione. Lo seguo verso il pianoforte dove lui si siede di fianco a Ludo per insegnarle degli accordi e io ne approfitto per mettermi di fianco a Maria. Come mi avvicino i nostri corpi sono come calamite, anche senza toccarsi si percepisce una carica di elettricità tra di noi. Quale momento migliore per stuzzicarla? Noto che tutti sono distratti e le note del pianoforte che rimbombano nella stanza coprono le voci.
"E tu? Non suoni?" le sussurro all'orecchio.
"Preferisco ballare lo sai" lo so bene Marì, quanto balli in giro per il set. Sempre con le gambe in movimento e sempre con il tuo ritmo inesauribile.
"E perchè non ora? È il momento perfetto no?" riesce a restare apparentemente impassibile a guardare i tasti del pianoforte.
"Perchè non c'è il giusto partner" ride sotto i baffi, vuole fare la spiritosa? E posso divertirmi pure io.
"Allora ti faccio ballare io, basta chiedere Tarantè" vorrei tanto metterle le mani su quei fianchi e trascinarla in mezzo alla stanza. Ma non siamo soli.
"Invece perchè non facciamo qualcos'altro?" penso che il mio cuore abbia smesso di battere per poi scoppiare. Mi spiazza con questa presa di posizione improvvisa. Ma chi sono io per non seguire questo gioco pericoloso tra di noi?
"Perchè se non ti sei accorta siamo in mezzo al set"
Si gira verso di me e da un solo sguardo capisco bene cosa mi vuole dire.
"Tra dieci minuti nella mia roulotte. Inventati qualcosa" e mi fa l'ochiolino.
"Ragazze io vado un po' a riposarmi tanto per qualche ora non ho scene" fa un finto sbadiglio e si allontana dalla stanza. Mi farà impazzire lo so.
Aspetto un po' e poi dico a Nick che sarei andato a ripassare in silenzio il copione, so che non avrebbe detto nulla perchè sono fissato con la preparazione e lo faccio sempre.
Mi dirigo verso il suo camerino controllando che nessuno sia nei paraggi, dio solo sa come le voci girano qua dentro. Arrivo davanti alla porta, sono nervoso tutto d'un tratto, la apro e lei è seduta sul tavolo ad aspettarmi, con i capelli che cadono sulle spalle magre e coprono quel tatuaggio che amo.
Mi avvicino e come sempre tra noi si crea un'atmosfera che assorbe tutto quanto, anche il tempo sembra fermarsi. Ci siamo solo noi.
"Ce ne hai messo di tempo" mi appoggia le mani sul petto e traccia i contorni fino ad arrivare ai fianchi.
"Tenevi fretta Tarantè?" so che con questo nome attiro sempre la sua attenzione, l'ho sempre fatto. E non mi stancherò mai.
"Tu che dici?" si morde il labbro e la cosa mi manda in orbita. Le stringo i fianchi, senza farle male, e la avvicino ancora di più a me, appoggiando la fronte sulla sua. Tutto questo sta diventando una droga. Una bellissima droga.
Senza perdere altro tempo catturo le sue labbra in un bacio senza fine, non so come io abbia potuto vivere prima senza poterla toccare, baciare...
Le mani che ha sui miei fianchi ora stringono la maglia, sento la fretta nei suoi baci, nei suoi gesti, ma non voglio spingerla a fare niente che non si senta. So che nessuno dei due è un bambino, ma lei è preziosa e non voglio rompere qualcosa per la fretta. E non voglio che possa pentirsi.
"Marì... Marì guardami" si stacca a fatica dal bacio, ha le labbra gonfie e gli occhi sognanti.
"Che c'è?" non capisce perché abbia interrotto tutto. Cerchiamo di goderci questi attimi sfuggenti il più possibile e senza pensare alle conseguenze.
"Non voglio affrettare le cose. Non devi sentirti obbligata a-" le accarezzo il viso mentre lo dico, come se fosse fatta di porcellana. E ai miei occhi un po' lo è, perchè ha una bellezza rara. Una bellezza unica.
"A fare cosa? A fare qualcosa che aspetto da tempo? A seguire il cuore? o Ad amarti?" Non so quale parte mi abbia sconvolto di più, sta di fatto che mi butto sulle sue labbra di nuovo, mentre lei cerca di togliermi la maglia con le mani tremanti. E appena ci riesce la butta a terra e inizia a lasciare una scia di baci partendo dal collo e lungo i pettorali, si ferma un attimo ad ascoltare il battito del mio cuore che sta esplodendo e sorride come se avesse letto questo mio pensiero. Appena ricomincia da dove era rimasta le prendo i bordi della canotta e lentamente li porto verso l'alto, solleticandole la pelle nel mentre. Devo dire che torturarla così è una delle cose che amo di più, e amo sentire quello che le provoco. Salgo abbastanza per sentire che non indossa niente sotto. Sento solo le mani sulla sua pelle liscia e dolce. Quando all'improvviso bussano alla porta. Entrambi ci guardiamo con il terrore negli occhi e con i cuori che battono a mille, non sappiamo neanche noi cosa fare se non restare immobili.
"Maria? Ci sei?" è Matteo che la sta cercando
"Shh" lei mi mette un dito sul labbro e cerchiamo di non fare nessun rumore.
Dopo qualche secondo sentiamo che se ne va e torniamo a respirare.
"C'è mancato poco" le appoggio la fronte sulla spalla, cercando di regolarizzare il respiro.
"Voglio bene a Matteo, davvero. Ma se sospettasse qualcosa, anche la minima cosa, andrebbe subito a dirlo ad Antonio. E voglio prima parlarci io" è agitata e vorrei poterla davvero aiutare. Ma mi rendo conto che tutto questo finirà quando si sentirà del tutto libera.
"Ehi Ehi guardami. Siamo stati attenti fino ad ora e nessuno ha capito nulla. Prenditi il tuo tempo per parlare con lui, devi farlo quando te la senti"
"Abbiamo appuntamento per stasera. A casa mia. I miei escono per andare da mia sorella e ne approfitto"
"Basta che mi chiami e io arrivo lo sai" unisco ancora la mia fronte alla sua, e lei annuisce.
"Stasera non vai al locale con gli altri?"
"Tu chiamami e io arrivo" l'unica cosa che conta è lei in questo momento. Per tutto il resto c'è tempo, ci sarà tempo.
Ci scambiamo un ultimo bacio prima di salutarci. Controllo che nessuno sia nei dintorni del camerino ed esco senza destare sospetti, mentre Maria aspetta ancora un po'.
So che tra poco finirà questa situazione, questo nasconderci. Ma ora quello che mi importa è salvaguardare lei, e nessuno deve scoprirci.
STAI LEGGENDO
DESTINI CHE SI UNISCONO
RomanceQuando nasce un'amozione va scoperta e vissuta. Maria e Massimiliano si stanno incamminando in qualcosa che cambierà le loro vite per sempre, devono solo trovare il coraggio di buttarsi e trovarsi. Tra ostacoli, amici impiccioni e situazioni... str...