CAPITOLO 6

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Massi

"Non capisco perchè fa così. È anche mio amico, anzi l'ho sempre considerato un fratello, e come tale dovrebbe starne fuori"

"Lo so Marì, e hai ragione. Ma vedrai che è solo il primo impatto alla cosa. Poi capirà anche la tua posizione" cerco di calmarla, anche se ha tutte le ragioni per essere nervosa e delusa.

"L'unica cosa certa è che ata facendo il bambino, e meno male che è il più grande qua"

Da quando Maria ha parlato con Antonio, la situazione tra lei e Matteo è tesa. Ovviamente sa solo una campana e Maria immagina cosa possa aver sentito da parte di Antonio, ma mi aspettavo che almeno avrebbe tenuto una posizione neutra. Non credo sappia di noi perchè non abbiamo ancora detto nulla, se non a pochissime persone, ma sicuramente sospetta ci sia altro dietro la rottura. Ha preso le parti avverse e Maria non l'ha presa molto bene.

Adesso siamo qua a casa sua, dove ormai ci rifugiamo quasi ogni giorno per stare tranquilli visto che la sua famiglia sa ogni cosa e ha preso molto bene la scelta di Maria. Ogni tanto per provocarla le dico che sua madre non vedeva l'ora di avermi in giro per casa, e di cucinarmi tutte quelle cose. La cosa che mi diverte è che, pur sapendo che dico la verità, fa la finta sostenuta. Ma vederla più serena e a suo agio è ciò che ci rende felici.

"Pensiamo alle cose belle. Stasera andiamo con Ludo, Nick e Giuseppe a ballare... Che ti metti?" inizio ad accarezzarle lentamente il ginocchio sapendo di attirare la sua attenzione e lo percepisco anche dai brividi che inizia a manifestare sulla pelle. I suoi occhi si spostano sui miei all'istante e vedo un luccichio accendersi.

"Siamo curiosi Caiazzo? Lo vedrai stasera" mi risponde mordendosi il labbro. Mi farà uscire pazzo, prima o poi succederà davvero. Inizio ad accarezzarla sulla coscia e non mollo il suo sguardo nemmeno per un attimo, amo quando un solo tocco riesce a smuoverla così.

Non siamo ancora andati oltre i baci, non voglio spingerla a fare nessun passo affrettato. Ma questo non vuol dire che non ci siamo concessi qualche momento per noi, per conoscerci e per scoprirci.

Le mie carezze sono ormai arrivate all'orlo del suo vestitino estivo, è corto e lascia poco spazio all'immaginazione in questo momento. Probabilmente avrà già notato quanto anche io sia felice di trovarmi in questa situazione ora, perchè lentamente cambia posizione, sposta le gambe che prima aveva appoggiate sopra le mie e si avvicina al mio viso.

"Stai giocando a un gioco pericoloso" mi sussurra accarezzandomi il petto e iniziado a lasciare leggeri baci sparsi sul collo. Le mie mani vanno sulla sua schiena, e lei gioca con l'orlo della mia maglia tirandola verso l'alto e facendola finire a terra. Ora la situazione nei pantaloni è visibilmente visibile e d'altronde è lei che provoca tutto questo, e ne è ben consapevole. La cosa che più mi manda in paradiso è quel suo sguardo così innocente e pieno di timore, che ha ogni volta che mi guarda e che ci troviamo in un nuovo momento per noi. Percepisco le sue insicurezze che ancora urlano, ma che piano piano stanno andando via, si stanno sostituendo con la consapevolezza e la forza dentro di lei.

La sua mano lentamente finisce sul bottone dei miei jeans e poi sulla cerniera, e poi non posso più resistere a nessuna barriera mentale che mi ero messo perchè la sua mano supera i boxer e io non capisco più niente. Sento solo il suo tocco, i suoi occhi su di me e questa è pura magia. Io sono ormai in estasi, su un altro mondo e non so se ho il coraggio di riaprire gli occhi.

"Guardami" mi dice come a leggermi nel pensiero, all'istante i nostri occhi si incontrano e senza mai fermare i movimenti che mi provocano un piacere mai provato prima, inizia a baciarmi il collo.

Poi il petto, poi sempre più giù con una lentezza inspiegabile; e per me questa è dinamite pura. Sento il suo respiro avvicinarsi e dio solo sa se non resisto ancora a lungo...

"Ahhh" un urlo improvviso ci risveglia dalla nostra bolla, e subito Maria scatta su e toglie le mani dalla mia virilità cosa che fa gemere di dispiacere entrambi "Oddio oddio scusate. Oddio non volevo" sua madre non sa più come scusarsi e corre lungo il corridio che porta alle camere con la testa bassa.

Maria è bloccata e ha la faccia tutta rossa, con i capelli scompigliati. Anche in questo momento di completo imbarazzo è di una bellezza divina, che stento a crederci. Però ora abbiamo, o meglio ho, un problema piuttosto importante da risolvere. Mi rivesto in fretta e furia e cerco di mandare giu qualsiasi rospo.

"Oh mamma mia. Non riuscirò più a guardare mia madre in faccia" si copre il viso con le mani.

"Tu? Non so se ti rendi conto Marì, ma tua madre ci ha beccato mentre mi stavi per fare un-"

"Ti prego Massi, io già non so che dire a mia madre. Non finire la frase" mi trattengo dal ridere perchè in questo momento potrei avere gravi conseguenze fisiche per una sua reazione. Ci tengo alla mia vita.

"Adesso respira. Ehi guardami... Tua madre è di ampie vedute lo sai, non è una che si scandalizza per queste cose"

"Lo so, ma di certo non voglio mostrarle la mia vita sessuale così" e non ha tutti i torti. E ora mi rendo conto che probabilmente entro sera lo saprà anche suo padre, e per me si mette male.

"Vedrai che di questa cosa ci rideremo sopra. Forse voi riderete di me, e della situazione. Ma andrà bene comunque" riesco a strapparle un sorriso e questo mi basta. Perchè è tutto ciò che voglio vedere.

"Quanto sei scemo. Veramente" mi bacia la guancia e si alza cercando di sistemarsi il vestito.

"Ora cerco di parlare con mia madre. Pregando di restare seria e non sprofondare negli inferi. Tu vai in bagno va" mi fa l'occhiolino e si allontana.

Decisamente mi serve subito il bagno.

Maria

Raggiungo mia madre in camera sua, con il cuore che batte all'impazzata e la vergogna che domina ogni mio passo. Appena apro la porta la trovo intenta a sistemare i cassetti, sta cercando di fare qualsiasi cosa pur di non pensare a ciò che ha appena visto.

"Mamma, forse è meglio che parliamo"

"Marì e di che dobbiamo parlare? Non è successo niente alla fine" se quello è niente, immagino cosa sarebbe successo se fosse entrata qualche minuto dopo.

"Non rendiamola più imbarazzante di così, ti prego"

Ferma ogni azione, e si gira a guardarmi. L'imbarazzo e la voglia di evitare il mio sguardo è volata via, ora noto solo l'espressione di una mamma che sta per farmi un discorso molto serio, e non so cosa sia peggio.

"Siediti per favore Marì"

"Mamma dai non sono mica una bambina"

"Non sono arrabiata con te o altro, ma ricordati sempre di stare attenta. Sei giovane, ci sono passata anche io. Senti la voglia di vivere tutte le emozioni intensamente e con passione. E proprio perchè so come ti senti ti dico queste cose"

"Lo so mamma, è solo che... oggi ci siamo lasciati traspostare troppo e non ci siamo resi conto. Tutto qui. Ma non succederà più" dentro di me prego che la conversazione stia per finire.

"Me lo auguro, e ringraziate il cielo che sono entrata io e non tuo padre. Altrimenti non saresti così tranquilla e serena"

"Non me lo ricordare mamma, grazie" le do un bacio sulla guancia e mi alzo per tornare da Massi, quando lei mi chiama con la voce seria ma sento celato un pizzico di divertimento.

"Ah tesoro, un'ultima cosa. Non voglio altri bambini per casa, due mini Esposito sono abbastanza per ora. Protezione mi raccomando" sbarro gli occhi, annuisco e corro via. Per l'amor del cielo, voglio sotterrarmi.

DESTINI CHE SI UNISCONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora