CAPITOLO 13

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Maria

Un attimo prima ero in quella casa sul mare.

In quel letto.

Spensierata...

A fare l'amore, con Massi.

E l'attimo dopo ero in preda all'agitazione. Tutto per colpa di un messaggio, un breve e dannatissimo messaggio di mia sorella. Un messaggio che conteneva un link seguito da *Leggilo, ma fallo insieme a Massi. E non ti agitare*.

Il link era intitolato:"Antonio Orefice racconta fatti e retroscena dal set di Mare Fuori, e non ci va leggero".

E in quel momento, di colpo, ho sentito come una fitta allo stomaco. Una pugnalata. Lì ho capito che questa era la sua vendetta per come mi ero comportata con lui. Mi ha toccata sul punto per me più debole, il giudizio delle persone.

Massimiliano era incazzato nero, ha chiamato il suo agente e gli ha detto di fare il possibile perchè quell'articolo venisse ritrattato o comunque tolto dal web, ma alla fine sapevo che non sarebbe successo. È stato stronzo sì, ma non ha detto bugie. Ha solo raccontato la verità per come l'ha vissuta lui.

Io ero semplicemente ferma immobile nel letto, con il cellulare ancora sulle mie gambe e la mente che viaggiava verso mille scenari possibili. Cosa avrebbe pensato la gente, cosa avrebbero detto nel quartiere, come avrebbe reagito la mia famiglia. Il mio pensiero va più a loro che a me, perchè loro subiscono le conseguenze indirette di quelle che sono le mie scelte. Anche se rendono felice me.

Sono passati due giorni da quel messaggio. Siamo tornati a casa quella sera, come previsto, dato che sarei dovuta tornare sul set il giorno seguente. Ma mi sono data malata e ora sono qua, nel mio letto e senza la minima idea di cosa fare.

"Toc Toc, Terra chiama Maria" mia madre spunta dalle scale che dal piano di sotto portano alla mia camera.

"Mà, non tengo voglia di parlare con nessuno"

"E io sono tua madre, mica nessuno" si siede di fianco a me sul letto "giù ci sta Andrea, chiede se vuoi andare un poco al bar con lui. Per distrarti"

"Non ho proprio voglia adesso"

"Marì però devi reagire, è solo un articolo. La gente se ne dimentica prima ancora che tu legga. Lo sai come funzionano certe cose"

"Lo so, ma quando toccano te non è così facile pensarla così" sta in silenzio un attimo, pensando a come proseguire il discorso per il mio bene.

"Ora ti faccio una domanda, e devi essere sincera. Non ti vergognare, ok?" annuisco e mi giro verso di lei, cercando di trattenere le lacrime. "Che cosa stavi facendo prima di leggere l'articolo?"

Mia madre me lo chiede in tono serio, come serio è il discorso, e non con ironia o malizia. Sa cosa sto per rispondere ma nonostante tutto vuole che lo dica ad alta voce, perchè lo devo dire più a me stessa che a lei.

"Stavamo facendo l'amore" sorrido nel pensare a quel momento e mi schiarisco la voce mentre lo dico.

"E tu a quello devi pensare. Perchè noi viviamo per amare e per essere amati, non per pensare a quello che dice la gente. Chissene fotte delle chiacchere"

"Vorrei tornare solo a quel momento. In quel posto"

"Lo so tesoro, ma non puoi. Ma sai cosa puoi fare? Uscire da questa casa e pensare ad altro. Puoi chiamare Massi, perchè Dio solo sa quanto sono stanca di rispondere io al tuo posto. È preoccupato per te" mi asciuga una lacrima che è scesa sulla mia guancia.

DESTINI CHE SI UNISCONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora