CAPITOLO 15

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Matteo

Cammino avanti e indietro nel salotto di casa, non sapendo bene cosa fare.

So che Massi aveva assolutamente ragione nel farmi quel discorso, e nel pensare quelle cose. Ma non riesco a dimenticare quello che penso.

La mia mente è in crisi ed è divisa tra due poli opposti. Da una parte c'è Antonio, uno dei miei migliori amici che mai tradirei, dall'altra c'è Maria, e non riesco a nascondere che mi manca maledettamente.

Maria è stata fin dal primo istante la mia sorellina acquisita, colei che mi sono sentito in dovere di proteggere e di guidare in questa avventura. Ai miei occhi lei non ha difetti, e non è capace di tradire o di comportarsi così.

Ma mi rendo conto di essere un coglione nell'avere un'opinione così rigida e antica, perchè alla fine dovrei volere solo il suo bene. Dovrei solo vederla per la persona umana che è, pregi e difetti. Non è mio compito puntarle il dito o giudicarla.

"Ok Mattè, devi farti forza e andare a parlarci" cerco di autoconvincermi e non fare ancora la figura del coglione. Ma cosa più importante, devo chiederle scusa per averla fatta sentire in colpa per aver seguito la sua felicità.

Mi infilo la camicia, prendo le chiavi del motorino e, con un'ansia pazzesca, mi dirigo verso la casa di Massi.

Quando arrivo trovo parcheggio proprio davanti al portone, cosa che mi evita anche la scocciatura di essere visto o di beccare qualcuno in giro. Non ci sarebbe nulla di male, alla fine sto entrando a casa di un amico, ma le voci fanno in fretta a girare. Faccio un respiro profondo e suono il citofono.

"Chi é?" la voce squillante di Maria risuona dall'altra parte.

"Sono Matteo, devo parlarti" e come risposta sento solo lo scatto della porta che si apre.

Salgo le rampe di scale cercando di formulare un discorso nella mente ma senza successo, suono il citofono e subito Maria mi apre. Ha lo sguardo serio sul viso, so che è ferita e non potrebbe essere altrimenti.

"Mi fai entrare?" si sposta facendomi entrare in casa e si chiude la porta alle spalle.

"Sei venuto addirittura fino a qua per parlarmi?" accetto le provocazioni, me le merito.

"Massi dov'è?"

"Sta facendo la doccia"

Si appoggia la tavolo, senza sedersi. Vedo che è ancora un po' in un atteggiamento di difesa, cosa che comprendo assolutamente e soprattutto la conosco. So che quando è nervosa per qualcosa cerca di proteggersi.

"Senti Marì, ho cercato di prepararmi mille discorsi ma tutti inutili. Voglio solo chiederti scusa. Sono stato un coglione e ti giuro che non so neanche io perchè"

"Perchè hai messo davanti lui a me, non mi hai neanche chiesto come stessi o cosa provassi per prendere una tale scelta. Sono anche io tua amica, anzi hai sempre detto che sono la tua sorellina"

"Hai ragione, mi sono chiuso nella mia convinzione sbagliata facendo lo stronzo con te" già il fatto che non mi stia attaccando è qualcosa.

Sento dei rumori dal corridoio, segno che Massi è uscito dal bagno ma conoscendolo lascerà a Maria l'indipendenza e il tempo di finire questo chiarimento.

"Quindi?"

"Quindi te lo chiedo ora, se hai voglia. Raccontami i tuoi pensieri, che ti passa in quella testolina"

"Senti Mattè, io apprezzo che sei venuto qua e che un minino sei rinsavito. Ma se non fosse venuto Massi a parlarti non saresti mai venuto da me, e questo mi fa più male"

DESTINI CHE SI UNISCONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora