CAPITOLO 7

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Maria

*Tarantè, dieci minuti e sono da te*

È andato a casa per cambiarsi e io ora ho un nodo gigante nello stomaco che non so spiegarmi.

Mi sono cambiata dieci volte nell'ultima ora, e mi sembra di non essere mai abbastanza bella, elegante, e soprattutto mai abbastanza alla sua altezza. Mi vedo completa solo quando mi specchio nei suoi occhi, perchè è lì che realizzo tutto ciò che sta accadendo nella mia vita, è dentro quelle pozze piene di felicità che ritrovo me stessa davvero. So di essere una bella ragazza e di essere intraprendente, ma quando si tratta di lui qualsiasi mia certezza cade e niente mi sembra vero, forse perchè ancora non ci credo di essere così felice in questo istante.

Massi mi ha già vista vestita da serata, e mi ha già vista anche a fare serata... ma ora è diverso. Ora siamo insieme e, anche se non abbiamo ancora definito bene il nostro rapporto, sarà tutto nuovo.

Mi guardo allo specchio per l'ultima volta, alla fine stasera ho optato per un vestito corto blu e brillantinato, con le spalline sottili e aperto a V sopra il seno, e ovviamente tacchi alti. Sento dentro di me una sorta di potenza che non avevo prima, un qualcosa che mi fa osare di più, che mi fa venire voglia di provocarlo. Che mi fa sentire viva.

D'altronde tra di noi è sempre andata avanti così. A provocazioni. A "spallate" come dice lui per prendermi in giro. E questo fa nascere dentro di me un calore che parte dallo stomaco e si diffonde ovunque.

"Maria, scendi!! Massi è qua"

"Arrivo mà, ho finito" il cuore mi batte a mille, soprattutto all'idea della sua reazione nel vedermi così. Do un'ultima sistemata ai capelli e scendo in salotto, dove ad aspettarmi c'è Massi, bello come il sole, insieme a mio padre, non del tutto favorevole al mio look di stasera e infatti mi lancia un'occhiata fulmante appena mi vede. I miei occhi però vanno a calamita su di lui, che non molla neanche per un istante il suo sguardo su di me, e tutto il resto scompare. Sento solo la sua voglia di riportarmi in camera e non uscire affatto, il suo desiderio di togliermi questo vestito e di farmi sua. Siamo solo noi, i nostri occhi intrecciati e il fuoco che ci provochiamo.

Un colpo di tosse ci riporta alla realtà.

"Volete fare tardi? Forza" mia madre ha la voce che trema leggermente ed è rossa in viso mentre ci intima di andare, ancora reduce dalla figura fatta questo pomeriggio.

"E vedete di fare i bravi" il tono di mio padre non lascia spazio a un mio tentativo di ribattere, è stranamente severo. Non l'ho mai visto comportarsi così di fronte a un ragazzo che ho portato a casa, e posso anche capire il motivo. Non ho mai avuto un rapporto così "profondo" prima d'ora.

"Marì ci vediamo domani, e avvisa quando torni così mi faccio trovare a casa"

"Sì mamma tranquilla, ti chiamo mentre sono per strada"

"Domani? Perchè domani?" mio padre subito sposta l'attenzione dallo schermo del cellulare alla nostra conversazione.

"Papà stasera sto da Massi, se torniamo tardi casa sua è dietro al locale ed è più comoda. Poi tanto siamo di riposo quindi con calma torno a casa" ed ecco la seconda occhiata d'avvertimento di mio padre.

"Tu mi farai venire un infarto prima o poi. Io lo so. Vabbè, a domani va" gli do un bacio sulla guancia prima di andare. So che ogni tanto lo faccio impazzire ma alla fine è la mia vita e devo andare incontro alla felicità. Abbiamo lo stesso carattere quindi spesso ci scontriamo o non ci capiamo al volo, ma troviamo sempre il modo di essere sulla stessa linea d'onda.

"Salve signora" Massi saluta con molta vergogna mia madre e stringe la mano a mio padre, che almeno apprezza il gesto da uomo maturo perchè lo noto più calmo.

Mentre usciamo dalla porta di casa mi stringe la mano e mi fa correre giù per le scale, fino alla macchina che ha lasciato nella via di fianco. In un angolo nascosto per non farsi notare dalla gente.

Come saliamo in macchina, riesco a malapena a chiuedere la portiera che Massi si lancia verso di me prendendo le mie labbra tra le sue e iniziando un bacio famelico. Non mi aveva mai baciato così prima, come se avesse fame di me e non avesse bisogno neanche dell'ossigeno per vivere. E non me lo faccio ripetere due volte, mi attacco ai suoi ricci e mi appoggio sempre di più su di lui. In macchina ora ci siamo solo noi e i nostri gemiti, che formano una melodia insieme ai nostri cuori.

"Maria tu mi fai impazzire" mi dice tra un bacio e un altro. Nel frattempo le sue mani si sono spostate più in basso, sopra il mio sedere e questo mi provoca brividi ovunque.

"Vedo che ti è piaciuto il look" rido mentre continuiamo la lenta danza dei nostri baci.

"Però mi piacerà ancora di più quando potrò strappartelo via" il suo respiro sulle mie labbra di fa mancare la terra sotto ai piedi, mi fa sentire spaesata.

La mia mano va dritta al cavallo dei pantaloni e lo sento ansimare in mezzo ai nostri baci, e avere questo potere su di lui mi fa sentire invincibile.

"Se iniziamo questa cosa, al locale non ci arriviamo" mi avvisa provocandomi.

"Allora dobbiamo aspettare, perchè ho proprio voglia di ballare stasera" tolgo la mano all'improvviso e sento un gemito di dissenso da parte sua.

Mi rimetto composta e questo lo fa diventare ancora più pazzo, perchè con la coda dell'occhio noto il suo ghigno verso di me.

"Tuo padre mi è sembrato un po'... preoccupato"

"Non farci caso, vuole sembrare autoritario ma è un orsacchiotto. Non aveva mai fatto così con un ragazzo però"

"Evidentemente sa bene le nostre intenzioni"

"Evidentemente mia madre gli avrà raccontato di oggi" lo vedo diventare di nuovo rosso come un peperone e mi metto a ridere.

"Ottimo inizio con tuo padre. Viene a scoprire che stavamo nel bel mezzo dei preliminari, sul suo divano, e tua madre ci ha beccato. Avrò lunga vita"

"Scusa se rido, ma questa cosa è esilarante"

"Per te forse, tanto sono io che rischio di perdere i gioielli di famiglia se dovesse succedere qualcosa" cerco di smettere di ridere ma è impossibile.

"La mia famiglia è senza filtri, ti ci abituerai. Siamo totalmente liberi in tutto. Però non era mai successo che mi beccassero, come dire... nel mentre. Quindi capisci pure loro"

"La prossima volta sarò ben certo che nessuno ci becchi, interrompa o quant'altro. Perchè non ho intenzione di fermarmi" si gira a guardarmi e io vorrei sciogliermi su questo sedile all'istante. La voglia di andare al locale mi sta passando del tutto, e vorrei tanto urlagli di salire in casa e dare il via a un altro tipo di danza. Una danza che non vediamo l'ora di iniziare.

"Mariaaa" sento Ludovica che mi urla dal marciapiede e mi risveglia dai miei pensieri infuocati. Siamo già arrivati al locale e neanche me ne sono accorta, sarà una lunga serata. E non so cosa aspettarmi, forse niente, forse tutto.

DESTINI CHE SI UNISCONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora