capitolo 4

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La giornata era passata molto velocemente, tra le ore di scuola, i compiti e le ore passate ad ascoltare musica, erano le 19:30, avevo appena finito di cenare, stavo giusto mettendo nella lavastoviglie il mio piatto e il mio bicchiere quando il campanello suonò: "VADO IO!" andai ad aprire la porta e davanti mi trovai Claire: "ho portato i miei trucchi" mi spostai: "prego, benvenuta a casa mia" in realtà Claire era già stata a casa mia quest'estate ma in quel momento mi andava di darle il benvenuto, dalla cucina arrivò mia mamma: "Oh, ciao Claire! Come stai?" Claire sorrise a mia madre: "Bene, grazie, e tu come stai?" alzai gli occhi al cielo, questo era il brutto di avere un'amica tanto socievole, avrebbe parlato per ore anche con uno sconosciuto, la mamma ricambiò il sorriso: "Bene grazie" presi Claire dal braccio e la cominciai a tirare verso le scale: "scusaci mamma, ma dobbiamo proprio andarci a preparare!" la mamma sorrise e tornò in cucina, appena entrate nella mia stanza chiusi la porta alle mie spalle, Claire mi mostrò cosa aveva nella sua borsa: "Allora, come outfit, ho portato due opzioni" appoggiò sul letto due outfit, uno comprendeva dei pantaloncini corti di jeans e un top bianco a modi corsetto con i fiorellini invece l'altro era un semplice vestito color avorio, con un corpetto attillato, una gonna larga e morbida e delle maniche a sbuffo: "entrambi li pensavo di indossare con le converse color nocciola" la guardai, non sapevo cosa dire, erano entrambi carini, le sarebbero stati entrambi bene, perciò pensai al tipo di serata, una festa: "secondo me il vestito è perfetto" Claire guardò il vestito poi guardò me con il suo solito sorriso: "hai ragione!!!" rimise nella borsa i pantaloncini e il top, aprì il mio armadio: "Bene, io cosa mi metto?" guardai Claire, stava esaminando con cura il mio armadio: "Cavolo Amelia, penso che anche mio padre abbia più cose femminili di te nel suo armadio" alzai gli occhi al cielo, alla fine optai per dei pantaloni cargo verdi militari oversize, un top a fascia nero con le cuciture bianche e ai piedi le adidas nere (come al solito).
Per prima andò Claire in bagno a farsi una doccia: "QUALE SAPONE USO?" la sentì urlare dal bagno: "quello che vuoi, e non serve urlare le due stanze sono attaccate!" infatti io avevo la comodità di avere il bagno in camera, circa un 30 minuti dopo Sara uscì con un asciugamano intorno al corpo: "Wow! Hai un bellissimo bagno!" La guardai sorridendo: "si, grazie , ma ora potresti andarti a vestire? Dovrei farmi anche io la doccia" mi sorrise e richiuse la porta, poco tempo dopo uscì con il vestito addosso: "ti sta da Dio!" si guardò allo specchio che c'era nell'angolo vicino alla porta del bagno: "è carino vero?!" le sorrisi e intanto che lei si cominciava a truccare io andai in bagno a farmi la doccia, dopo essermi tolta i vestiti e l'intimo andai sotto il getto della doccia, l'acqua tiepida cominciò a picchiettarmi sulla pelle, portai la testa sotto il getto e piano piano i capelli si cominciarono a bagnare, presi il mio shampoo alla vaniglia e cominciai ad applicarlo sui capelli e massaggiarlo bene, li risciacquai e passai al corpo, presi la mia spugna rossa e ci versai sopra il bagno doccia all'avena che mi donava una pelle molto morbida e un profumo che personalmente adoravo, dopo aver finito di fare la doccia cominciai ad asciugarmi i capelli, indossai l'intimo e i vestiti che avevo scelto per la serata, aprì la porta e vidi Claire che cercava di farsi due trecce alla francese: "ahhhh, perché non mi vengono!" una risatina mi uscì senza volere: "Claire vuoi che ti aiuti?" mi guardò con un espressione arresa: "si, ti prego! Sto per mettermi a piangere!" sorrisi e cominciai ad intrecciare i suoi lunghi capelli biondi.
Guardai il lavoro che avevo fatto: "ti piacciono?" Claire si guardò allo specchio: "Wow! Caspita se sei brava!" sorrisi e cominciai a truccarmi, misi nelle zone più critiche un po' di correttore, piegai le ciglia e le colorai con del mascara nero, all'interno dell'occhio misi un filo di matita nera e un punto luce con una matita illuminante, mi fissai le sopracciglia con del gel apposito e per finire il look del Labello alla mora sulle labbra, pettinai i capelli ed ero pronta: "Claire che ore sono?" guardò il suo cellulare: "20:20" la guardai: "Cavolo! Dobbiamo muoverci, perché a piedi staremo un 10 minuti ad arrivare!" quel giorno a scuola una ragazza della mia classe ci aveva spiegato dov'era la casa dei Kaulitz e come ci potevamo arrivare, perciò sapevamo dove andare: "si hai ragione, sei pronta? Così partiamo! " le feci cenno dì si con la testa e scendemmo le scale, vidi mia mamma, era in pigiama distesa sul divano pronta a guardare un film: "mamma noi andiamo, non so a che ora torno, ma non penso molto tardi" mamma si girò e mi guardò: "tranquilla torna quando vuoi, ti lascio la porta aperta" si alzò e mi guardò dalla testa ai piedi: "mamma mia, sei bellissima" le sorrisi: "grazie, mamma...noi andiamo, ci vediamo!" Claire sorrise: "Buonanotte Marica!" si, lei la chiamava per nome, mamma ci sorrise e ci salutò con la mano, uscimmo di casa e ci incamminammo verso casa Kaulitz.
Arrivammo a casa Kaulitz esattamente 10 minuti dopo, era una bella casa, non proprio un villone ma non era per niente male, suonammo il campanello e Tom ci venne ad aprire: "Oh, finalmente siete arrivate!" si scansò: "prego, entrate" mi squadrò da testa a piedi e da piedi a testa: "bella casa!" lo dissi senza pensare, aveva delle rifiniture moderne ma con qualche tocco classico, uno stile molto amato da me, Tom guardò Claire, anche se l'anno scorso erano in classe insieme, da quello che avevo capito, lui non sapeva minimamente chi era: "Lei è Claire, una mia amica...è in classe con noi" Tom le sorrise: "Ah è vero! È quella seduta vicino a te!" sorrisi, ci fece strada tra la gente e ci portò a un tavolo: "servitevi, se volete là c'è anche il tavolo degli alcolici" sorrisi, Tom mi guardò: "oh, no, io non ho mai bevuto alcolici"  quel suo sorrisetto da scemo inarcò le sue labbra: "allora è ora di provare!" non feci in tempo a rifiutare che lui era già andato al tavolo a prepararmi un drink, mi girai e vidi Claire guardarsi in giro: "Come ti sembra?" anche io cominciai a guardarmi in giro: "nel mio paese alle feste per i sedicenni c'era al massimo la Coca Cola e solo giochi di gruppo" mi guardò curiosa: "tipo?" la guardai: "bandierina" scoppiò a ridere: "perciò, si, questa festa mi piace" in quel momento arrivò Tom con due bicchieri: "tranquilla non è molto alcolico, è solamente della Coca con un po' di Vodka dentro" guardai scettica il bicchiere, mi dovevo fidare? Guardai Tom: "dai, almeno assaggia" buttai giù un goccio, mi leccai le labbra: "mh...non è niente male!" ne bevvi un altro po', Tom sorrise: "lo so, sono bravo come barman" una risatina mi uscì naturale, Tom guardò Claire: "se vuoi puoi andare a ballare, oh, una ragazza mi ha chiesto di te" Claire lo guardò sospettosa: "chi?" Tom si guardò in giro e indicò una ragazza rossa: "Quella!" Claire sorrise: "ah, Katie! Una mia compagna delle elementari! Vado a salutarla, ci vediamo dopo Amelia!" le sorrisi, Claire andò dalla rossa e io rimasi da sola con Tom Kaulitz, mi guardò con la faccia da pervertito: "ti va di andare a ballare?" lo guardai ridendo: "non lo so, non sono una grande ballerina" Tom mi prese la mano: "non importa, basta andare a ritmo" mi trascinò fino in pista, robe che non rovesci tutto il drink addosso a lui, arrivati nel mezzo della pista mi prese i fianchi e gli avvicinò di più a al suo corpo: "cosa vuoi fare Tom?" mi guardò con quel odioso sorrisetto: "ballare, tesoro" rimasi basita dal nomignolo che mi aveva appena dato: "Ci siamo appena conosciuti e già mi dai un nomignolo?" Tom mi guardò e mi fece volteggiare: "adoro dare nomignoli..." si avvicinò al mio orecchio: "...soprattutto alle belle ragazze" in quel momento le mie guance diventarono rosse come dei pomodori e penso che Tom l'avesse notato perché appena si allontanò dal mio orecchio il suo sorrisetto si trasformò in una risatina, continuammo a ballare per qualche minuto, e tra una giravolta e l'altra sorseggiai il mio drink.
Ad un certo punto Tom lasciò la presa sui miei fianchi: "Aspetta, torno subito, vado a bere qualcosa" gli feci un cenno con la testa come per dirli di aver capito, passarono i  minuti ma il ragazzo con i dreads non tornava, perciò me ne andai dalla pista e tornai al tavolo degli stuzzichini, dove lo vidi su un divanetto  che intratteneva delle belle bionde, una di quelle era Cristal, la ragazza della mia classe, alzai gli occhi al cielo: "Che stronzo" mi guardai in giro, Claire non la riuscivo a vedere, probabilmente era ancora con la sua amica Katie e io non volevo disturbarla, perciò cominciai a farmi un giro per la casa, arrivai in un corridoio, c'erano coppie che si limonavano, in fondo vidi una porta, l'aprì e uscì in un giardinetto, mi sedetti su una panchina e piano, piano le mio palpebre si chiusero per sentire la dolce brezza spostarmi i ciuffi di capelli che mi ricadevano sul viso: "Cosa ci fai qui da sola?" aprì di scatto gli occhi e mi girai, sulla porta c'era Bill il fratello di Tom: "oh, scusa...adesso rientr-" non mi lasciò finire di parlare: "no,no tranquilla" si mise seduto accanto a me: "Quindi, perché tutta sola?" lo guardai, era così gentile, non sembrava neanche lontanamente il fratello di Tom Kaulitz: " Bhe, la mia amica ha trovato una sua amica delle elementari e ora non la trovo più e Tom è andato da delle bionde" alzò gli occhi al cielo: "lascialo stare, fa così con tutte le ragazze" sorrisi, era veramente gentile: "emh...mi volevo scusare per l'altro ieri...ero solo un po'imbarazzato, non volevo essere scortese" gli sorrisi: "tranquillo!" mi porse la mano: "io sono Bill Kaulitz" sorrisi e gliela strinsi: "Amelia, piacere" mi guardò: "allora...per conoscerci cosa potrei chiederti...oh, cosa ti piace fare nel tempo libero!" lo guardai sorridendo  e cominciai a pensare: "vediamo...mi piace...ascoltare la musica, leggere,...oh! E cantare!" Bill mi guardò estasiato: "cantare?! Anche io adoro cantare!" lo guardai entusiasta: "davvero?!" mi sorrise felice: "si! Oh, e insieme a mio fratello e due nostri amici abbiamo anche una band, I Tokio Hotel" lo guardai con gli occhi sgranati, forse me lo aveva già detto Claire, ma in quel momento non avevo badato a quello che aveva realmente detto: "oddio che bello!" Bill mi guardò sorridente: "se vuoi un giorno dopo scuola puoi venire con noi alle prove" sorrisi ancora più di prima: "oddio si!" a Bill scappò una risatina, penso per il modo in cui l'avevo detto, sembravo una bambina quando riesce a convincere la mamma a comprarle la bambola che tanto desiderava, mi appoggai con la schiena allo schienale della panchina: "Allora, io invece ti chiedo, qual'è il tuo colore preferito?" lo guardai, era davvero carino: "penso l'arancione, il tuo?" ci pensai su un momento: "rosso scuro" sorrise: "mh...bel colore" sorrisi anche io.
Parlammo ancora per un po', guardai l'ora, 02:30: "Cavolo è tardi! Domani c'è scuola! Avevo promesso a mia mamma di tornare a casa presto" mi alzai in piedi: "devo andare a cercare Claire!" Bill si alzò a sua volta: "penso che staresti meno a chiamarla sul cellulare, in quel casino di gente non so se la troveresti" lo guardai: "hai ragione" presi il telefono schiacciai il nome di Claire e il telefono cominciò a squillare, dopo pochi secondi rispose:
Cl: "Ciao"
Am: "Ciao, dove sei? Ora pensavo di tornare a casa"
Cl:" in realtà io sono andata a fare un giro per il paese con Katie e pochi minuti fa sono tornata a casa"
Am: "cosa?!"
Cl: "scusami, lo so che ti avevo promesso che ti avrei accompagnata"
Am: "mi potevi almeno avvisare...bom, non importa, tornerò a casa da sola, so la strada, notte Cle"
Cl: "notte Ame, e ancora scusa"
La telefonata finì, Bill mi guardò curioso: "cosa è successo?" riposi il telefono in tasca: "è già tornata a casa con quella sua amica delle elementari" Bill mi guardò, sembrava quasi preoccupato: "e adesso?" lo guardai: "torno a casa a piedi da sola" mi girai per andare verso la porta ma la voce di Bill mi fermò: "se ti fa piacere ti accompagno io!" mi girai e lo guardai: "sei sicuro? Dopo, al ritorno, dovrai farti la strada tutto da solo" mi sorrise: "tranquilla, di sicuro preferisco camminare piuttosto di stare a guardare persone limonarsi o ubriacarsi" sorrisi e uscimmo dalla casa insieme.
Ormai camminavamo da un po', nessuno spiccicava parola: "quindi ti piace cantare" guardai Bill: "bhe, si" sorrise: "è da tanto che canti?" guardai il cielo scuro e stellato: "circa 10 anni" sentì lo sguardo di Bill addosso: "allora da tanto tempo" accennai un si con la testa, dopo poco dissi qualcosa senza pensare: "ti piace la notte?" lo guardai, spostò lo sguardo al cielo stellato: "si, può sembrare strano ma mi da quasi sicurezza" sorrisi, per me era lo stesso: "sai, secondo me gli appuntamenti si dovrebbero fare di notte, al buio" continuai a tenere lo sguardo fisso su di lui: "perché così una persona non noterebbe, e giudicherebbe, un'altra persona per l'aspetto fisico, ma sarebbe costretto a conoscerla a capire veramente chi è, e solo lì potrebbe capire se veramente non gli piace o se qualche possibilità ce la potrebbe avere" lo guardai incantata, queste parole erano così dolci, profonde, non mi sarei mai aspettata che sarebbero potute uscire fuori dalla bocca di un Kaulitz, forse anche io li avevo giudicati prima di conoscerli, soprattutto Bill, guardai la mia casa, non c'erano luci accese, solo quella del vialetto lasciata apposta per me da mia madre, mi fermai: "Bhe...siamo arrivati" Bill guardò la mia casa: "eh già" rimasi ferma, non avevo voglia di entrare, volevo rimanere ancora un po' con quel dolce ragazzo: "vuoi entrare a bere qualcosa?" Bill scosse la testa: "no, tranquilla" lo guardai imbarazzata: "emh...quindi ora ci dovremmo salutare" Bill prese il suo telefono e me lo porse: "mi potresti dare il tuo numero? Così ci possiamo mettere d'accordo per il giorno in cui ci vieni a vedere suonare" sorrisi e composi il mio numero sul suo telefono: "ecco fatto" glielo porsi: "grazie" lo prese e se lo rimise in tasca: "forse è ora che vada, non mi fido di lasciare una festa in mano a mio fratello " scoppiai a ridere: "allora ciao" gli sorrisi e cominciai a camminare verso la mia casa, entrai dal portoncino, notai che Bill era ancora lì, lo salutai con la mano, lui fece lo stesso e cominciò ad andarsene, entrai in casa, andai in camera mia, mi struccai e indossai il pigiama, prima di mettermi a dormire controllai se avevo messaggi, solo uno, andai a controllare di chi era, numero sconosciuto, allora lo lessi: "Buonanotte, da Bill" leggendo il messaggio mi scappò un sorriso e subito gli risposi: "Buonanotte" appoggiai il cellulare sul comodino e mi addormentai serena.

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SPAZIO SCRITTORE:
spero che la storia vi piaccia, se volete potete anche darmi consigli su come continuarla e se trovate errori grammaticali, mi scuso in partenza, mi possono essere sfuggiti

LA SCELTA~tom kaulitz&bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora