capitolo 5

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La mattina la sveglia suonò alle 6:30, con gli occhi ancora chiusi spensi la sveglia e mi alzai, mi feci una doccia veloce per svegliarmi e mi vestì, decisi di indossare dei jeans beggy e una maglia attilata grigia che arrivava poco sopra l'ombelico, indossai le mie converse nere, presi lo zaino in velocità e scesi le scale, vidi che il tavolo era apparecchiato, notai accanto un biglietto, lo lessi: "Ciao tesoro, nel sacchetto di carta appoggiato sul piano di lavoro c'è una brioche al cioccolato che puoi mangiare, torno a casa tardi, non mi aspettare sveglia, buona giornata
                                              la tua Mamma"
Lo riappoggiai sul tavolo, presi la mia brioche e la mangiai, mi faceva strano mangiare senza la mamma, mi sentivo sola, mi ricordava i brutti momenti del mio passato, mi sbrigai a mangiare e uscì fuori di casa, di Claire non c'era traccia, la aspettai qualche minuto, guardai l'ora sul cellulare, 7:02, cavolo! Non potevo aspettare ancora, la chiamai
C: "pronto?"
Sentivo la sua voce stanca, sembrava appena sveglia
A: "DOVE SEI?!"
la sentì sbadigliare
C: "non urlare! A letto perché?"
spalancai gli occhi
A: "scuola?! Ti ricorda qualcosa questa parola?!"
Sentì il tonfo con cui cadde a terra
C: "OH CRISTO SANTO!!! ARRIVO!!!"
Alzai gli occhi al cielo, la telefonata finì lì, 30 minuti dopo la vidi uscire: "CORRI!!! DAI CHE ARRIVIAMO TARDI!" mi raggiunse correndo e mi diede una spintarella, contro voglia le corsi dietro: "IO GIURO CHE DOPO TI FACCIO FUORI!".
Arrivammo alle 7:40 a scuola, ci fermammo un attimo per riprendere fiato, avevamo entrambe il fiatone: "tutto ok Ame?" la guardai di storto, mi venne vicino e si appoggiò a me: "mai più feste se il giorno dopo c'è scuola" mi limitai ad annuire, dopo circa 5 minuti la campanella suonò ed entrammo a scuola.
*SKIP TIME* Era appena suonata la campanella della fine dell'ultima ora, mi alzai, misi libri e quaderni nel mio zaino e cominciai ad uscire insieme a Claire, una voce alle mie spalle mi fermò: "Amelia! Aspetta!" mi girai e vidi Bill in compagnia di Tom che mi seguivano: "Ciao Bill!" Gli sorrisi, notai che Bill arrossì: "ti volevamo chiedere se ti andrebbe di raggiungerci alle prove" sorrisi: "certo! A Che ora?" Tom si mise in mezzo: "ora" li guardai: "emh...io dovrei pranzare, e anche accompagnare Claire a casa sua" Bill subito trovò una soluzione: "Bhe, ora andavamo a prendere una pizza, e se vuoi puoi portare anche Claire" la guardai, era di fianco a me: "ti va bene?" mi sorrise accennando un si con la testa, guardai Bill sorridente: "Perfetto! Allora noi ci siamo!" Bill mi regalò un caloroso sorriso: "allora seguiteci!" Ci portarono a una macchina, era un suv nero, Tom aprì la portiera: "prima le donne" gli sorrisi e salì insieme a Claire, per fortuna i posti erano larghi perciò non eravamo molto stretti, alla guida c'era un ragazzo con I capelli lunghi e gli occhi azzurri e nel sedile accanto c'era un ragazzo con I capelli biondi e degli occhiali da sole neri che gli coprivano gli occhi, guardai Tom che era seduto accanto a me: "Loro sono Gustav e Georg" i ragazzi mi accennarono un saluto, sentì il mio braccio sinistro che veniva stretto, mi girai verso Claire, era tutta rossa che fissava Georg, alzai gli occhi e mi girai.
Arrivammo davanti a una pizzeria e la macchina si fermò, scesi insieme a Claire dalla parte di Georg, mentre entravamo Tom mi si avvicinò: "Ti avevo lasciato la portiera aperta, sei stata proprio maleducata" lo guardai e dissi ironica: "ommiodio, quanto mi dispiace!" e raggiunsi Claire, ci sedemmo vicine, lei ordinò una pizza capricciosa io decisi di rimanere "leggera" con una margherita, appena finito di mangiare, pagammo e risalimmo in macchina.
Quando la macchina si rifermò eravamo davanti a un capannone, sembrava abbandonato, li guardai scettica: "ma possiamo stare qui?" Bill mi guardò: "appartiene alla nostra famiglia, tranquilla" Tom si avvicinò: "tranquilla non avere paura, ci sono io qui con te" mi circondò la vita con il suo braccio, mi allontanai e alzai gli occhi, lo sentì ridere alle mie spalle, dentro, il capannone, era molto grande, c'erano poltroncine e sedie messe intorno a un tavolino, una radio era appoggiata su una di esse, vidi alcuni strumenti appoggiati a un muro, mi si affiancò Bill: "lo so che non è il massimo, ma finché non faremo un bel po' di soldi non possiamo permetterci nient'altro" lo guardai: "ma no! È una figata!" mi guardò sorpreso: "lo pensi veramente?!" mi guardai intorno: "certo!" da dietro arrivò Tom con una sedia: "accomodati e goditi lo spettacolo" andò verso la sua chitarra e cominciò a provarla, Bill si avvicinò con una sedia per Claire: "grazie" Bill le sorrise e raggiunse gli altri, Claire mi guardò: "mi sono innamorata" la guardai confusa: "cosa?" il suo sguardo cadde su Georg: "è troppo bello!" alzai gli occhi al cielo, guardai Bill, stava parlando con gli altri: "ho notato quante attenzioni ti danno i gemelli" guardai Claire: "e allora? Siamo amici" mi guardò con un sorrisetto che non mi piaceva: "amici, come no!" il nostro discorso fu interrotto da Bill: "allora, siete pronte?" accennai un si, cominciarono a suonare, guardai Bill, aveva proprio una bellissima voce, e non riuscì neanche a staccare gli occhi di dosso da Tom, suonava la chitarra come se fosse l'unica cosa di cui gli importasse, non mi resi conto neanche che ormai erano quasi arrivati alla fine della canzone
"...A half-moon's fading from my sight
I see your vision in its light
But now it's gone and laft me so alone
I know I have to find you now
Can hear your name, I don't know how
Why can't we make this darkness feel like home?
Running through the monsoon
Beyond the world
To the end of time
Where the rain won't hurt..."
Appena ebbero finito gli andai in contro: "Allora? Cosa ne pensi?" gli sorrisi: "bravissimi!" lo abbracciai, quando, poco dopo, mi staccai notai che Bill era diventato tutto rosso, Tom si mise tra di noi: "e io? Come ti sono sembrato?" mi dava sui nervi il suo comportamento da sbruffone: "mh...si, niente di che" Tom mi guardò sorpreso: "niente di che?!" In realtà ero rimasta incantata dal modo in cui suonava, ma ero così infastidita dal suo modo di fare che non avevo resistito, notai che Claire era andata a fare I complimenti a Georg, la guardai e le feci l'occhiolino, mi notò e sorrise, mi girai e vidi che davanti a me non c'era più Tom ma Bill: "mi avevi detto che ti piaceva cantare, ti andrebbe di farci ascoltare qualcosa?" lo guardai: "non lo so...non ho mai cantato davanti a nessuno" da dietro sentì Claire parlare: "SAI CANTARE?!" la guardai e sorrisi: "vai a cantare e non accettiamo un no come risposta!" mi incamminai a testa bassa verso il microfono, lo abbassai alla mia altezza e pensai a quale canzone potevo cantare: "allora...ho deciso di cantarvi Remember the rain ( la canzone è dei  The Sylvers )" dissi imbarazzata: "era una canzone che cantavo sempre da piccola..." volevo dire con chi ma lasciai stare, misi la traccia sul mio cellulare che era collegato a una cassa e cominciai a cantare
"We used to play out in the rain
Your mother scolded us
She said that we were bed
I thought I'd better go on home
You watched till I was gone
Oh girl you look so sad
I picked you up when you fell and cut your knee
I told you not to cry and held you close to me
As I was running through the storm
To get my umbrella
Can you remember the rain?..."
Mentre cantavo notai che Bill e Tom mi stavano fissando, ma se guardavo loro rischiavo di arrossire come una cretina perciò tenni lo sguardo fisso su Claire, mi stava guardando quasi incantata, nel mentre che cantavo alcuni ricordi emersero, come quello di me e mia nonna che ballavamo in corridoio cantando a squarcia gola questa canzone, di solito lei cantava un pezzo e io un altro, perciò cantarla tutta da sola mi faceva molto strano.
Appena ebbi finito, Claire mi saltò in braccio e mi abbracciò: "sono così fiera di te Ame!!! Hai una voce fantastica!" le sorrisi, arrivò anche Bill: "ha ragione Claire, starei a sentirti cantare tutto il giorno" lo guardai sorridendo, quando si rese conto di quel che aveva detto arrossì come un peperone, era davvero carino, a interrompere quel imbarazzo fu Tom: "mh...niente male" lo guardai sorridendo: "grazie" poco dopo ce ne andammo e ci riportarono a casa nostra.

LA SCELTA~tom kaulitz&bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora