capitolo 15

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Ormai erano cinque giorni che non c'erano prove, e per fortuna!
Non sapevo come avrei reagito a trovarmi davanti Bill dopo quel momento imbarazzante che c'era stato.
Il mio telefono cominciò a squillare.
"Ehy Claire!" salutai la mia migliore amica.
"Ciao Ame! Ti ho chiamata per dirti che questa sera Georg ha organizzato una festa a casa sua, verso le 18:30 vengo a casa tua per prepararci" sentì il suo tono molto convinto mentre diceva l'ultima frase.
"Claire mi dispiace, ma non vengo" dissi, non mi sentivo ancora pronta a vedere Bill.
"Andiamo Amelia! Non gli hai detto nulla di così scandaloso! Non ci sarà nemmeno! Conosci Bill, avrà paura di incontrarti più di quanto ce ne hai tu di vederlo!" Mi sorprendeva sempre la capacità di Claire nel riuscire ad avere sempre quello che voleva.
"Ma se ho fatto io la figura della cretina?!" Le risposi.
"Non penso che neanche se lo ricordi, è un ragazzo, sappilo" alzai gli occhi al cielo stufa delle risposte pronte della mia amica.
"Va bene! Allora vengo!" la sentì ridere vittoriosa.
"A dopo amica mia!" disse felice, sorrisi.
"A dopo Claire" Chiusi la chiamata e tornai da mia mamma che mi aspettava seduta sul divano per guardare un film.
-18:30-
Le ore erano passate troppo velocemente, il campanello suonò, aprì la porta d'ingresso e dietro ci trovai la minuta figura della mia migliore amica.
"Ehy bellezza!" la guardai sorridendo.
"Entra, dai!" Le feci cenno con la mano di entrare, le feci togliere la giacca di jeans e andammo in camera mia.
Appena dentro la vidi guardarmi sorridendo.
"Claire, che hai?" sentì le sue magre braccia appendersi al mio collo, rimasi un po' spiazzata da quel abbraccio improvviso, ma sorrisi e ricambiai.
"Scusami Ame, ti voglio bene" la sentì mormorare al mio orecchio.
Da quando si era messa insieme con Georg, lo dovevo ammettere, mi aveva un filino esclusa dalla sua vita.
Certo! Mi chiamava praticamente ogni giorno! Ma non uscivamo più insieme come una volta.
"Tranquilla" le tolsi le braccia dal mio collo.
"E ora, cosa ci mettiamo?" la vidi sorridermi.
"Io mi sono portata questo completo!" mi mostrò una gonnelina in seta color glicine con la camicetta abbinata, decise di indossarlo con delle calze color carne e degli stivaletti alti fino al ginocchio, con un tacco non molto alto, neri.
"Mh...ci sta" dissi fissando gli abiti appoggiati sulla sedia della mia scrivania.
"Ora il dramma, cosa metto io?" Guardai disperata il mio armadio pieno zeppo di vestiti larghi e poco adatti ad una festa, sentì Claire raggiungermi ridendo.
"Io direi quello" disse indicando il vestito che mi aveva fatto comprare Tom.
"Ma che sei, scema?! Ma non esiste!" Dissi cercando qualcos'altro.
"Guarda questo! Secondo me è perfetto!" Dissi tirando fuori un vestito di quando avevo dodici anni, era di un color nocciola, maniche lunghe, una gonna in tulle morbida e con dei ricami in pizzo sul decoltè, Claire me lo tolse di mano per poi riporlo nuovamente nell'armadio.
"No, no, tu metti quello" si sporse un po' e mi mise tra le mani quel vestito esageratamente scollato.
"Come vuoi tu mammina" dissi alzando gli occhi al cielo.
"E cosa ci metto sotto? Vuoi che mi venga una broncopolmonite?!" Dissi cercando di farla ragionare e farmi mettere qualcosa che mi avrebbe fatta passare più inosservata.
"Queste calze a rete, così puoi essere più sexy" disse facendomi l'occhiolino.
"Sulle spalle la tua solita giacca di pelle e come scarpe, mhh... vediamo...questi anfibi sono perfetti!" Mi mostrò degli anfibi neri alti fino al ginocchio, che avevo preso pochi anni prima e che non avevo mai messo.
"Uffa! Hai vinto!" Dissi camminando verso la porta del mio bagno.
"Ah! Io vinco sempre tesorino!" Disse con tono vittorioso e super fastidioso.
Andai verso il cassetto dell'intimo e presi delle mutande e un reggiseno a caso, senza preoccuparmi del colore.
"Ehy, ehy! Ma vedi che il reggiseno è nero e le mutande bianche?!" Guardai l'intimo che tenevo in mano.
"E allora?" Claire mi prese dalle mani l'intimo e cominciò a scegliere per me.
"Non si sa mai, potresti divertiti più di quanto pensi in una stanza della casa di Georg" disse con un sorrisetto fastidioso.
"Non pensarlo neanche!" Mi porse un reggiseno nero in pizzo e delle mutande nere con gli orli in pizzo.
"Così è molto meglio, ora sbrigati! Non abbiamo tutto il tempo del mondo"mi girai ed aprì la porta del bagno.
"Dobbiamo farci anche le unghie!" Sentì urlare la mia amica, chiusi la porta del bagno esasperata.
Mi buttai sotto il getto d'acqua calda e cominciai a rilassarmi.
Dopo essere stata circa una mezz'oretta sotto la doccia uscì, indossai l'intimo e uscì dal bagno, vidi Claire intenta ad aggiustarsi la camicetta a dovere.
"Potrei venire anche così, tanto indossare quel vestito non è che cambi tanto" presi in mano le calze che mi fasciarono perfettamente le cosce.
"Hai ragione! Tanto sei sempre bella!" Sorrisi, mi faceva piacere quando la mia amica mi faceva complimenti di quel tipo.
Indossai il vestito, che Claire mi aiutò ad allacciare sulla schiena, e gli anfibi, che mi ci vollero anni per allaciarli a causa  della lunghezza degli stivali.
"Ora passiamo al trucco e parrucco!" Disse Claire chiaramente eccittata.
Iniziò dalle unghie, mi applicò con cura, senza lasciare nessuno spazio vuoto, uno smalto nero, poi passò al trucco, mi disse solamente di non guardare.
"Sarà una sorpresa!" Disse con il suo solito tono solare.
"Ti prego, niente di esagerato!" Dissi preoccupata.
"Zitta e lasciami fare!" Rispose lei seccata.
Dopo una buona mezz'ora abbondante finalmente sentì le sue mani togliersi dal mio viso.
"Finito!" Aprì lentamente gli occhi.
"Ora posso andarmi a guardare allo specchio?" Feci per alzarmi ma Claire mi fermò.
"NO! Mancano ancora i capelli!" Disse battendo le mani.
"Perfetto" dissi scoraggiata.
Sentì le sue mani cominciare a maneggiare con cura i miei capelli.
Stranamente dopo poco tempo sentì i suoi tipici urletti felici.
"Sei divina!" Disse con un tono di voce acuto cominciando a battere le mani soddisfatta.
Mi alzò e mi portò fino allo specchio.
"Con più delicatezza no?!" Spostai il mio sguardo sul mio riflesso e rimasi scioccata.
Non sembravo neanche io!
Il vestito mi avvolgeva, come mi ricordavo, le curve perfettamente, le calze a rete erano quel tocco in più che ci voleva, il trucco era un semplice smokey eyes nero e del rossetto rosso vino, i capelli erano stati semplicemente stirati con la piastra e, due ciuffetti, erano stati acconciati in due trecce fini che si incontravano sul retro della mia testa creando così una coroncina, e tutto messo insieme mi dava un aspetto elegante ma provocante.
"Perchè non parli? Non ti piace, vero?!" Guardai Claire, era la solita paranoica.
"Claire...non so cosa dire...mi piaccio tantissimo! Guarda! Non sembrò neppure la stessa persona!" Vidi la mia amica sorridere.
"Ora è il tuo turno di fare l'assistente!" Disse andandosi a sedere sulla sedia dove prima sedevo io.
"Per i capelli va bene, ma il trucco...forse è meglio se te lo fai da sola, se non vuoi uscire come Jocker" Claire scoppiò a ridere, mi avvicinai e cominciai ad intrecciare I suoi capelli in due mezze trecce.
Appena pure la mia amica fu pronta decidemmo di partire, ormai erano quasi le otto di sera e saremmo dovute essere da Georg mezz'ora prima.
"Mamma noi andiamo!" Urlai per farmi sentire da mia madre che era nella sua stanza a preparare la valigia.
Scese le scale, indossava un pigiama color caffè con sopra la sua solita vestaglia.
"Diver-" si bloccò quando mi vide.
"Sei bellissima tesoro" vidi gli occhi diventarle lucidi.
"Mamma tutto ok?" Le chiesi preoccupata, non capivo perchè piangesse.
"Si, non capisco solo come hai fatto a crescere così in fretta." Disse mentre una lacrima salata le iniziava a rigare la guancia.
"Mi sembra ieri che giocavamo insieme con le tue barbie, e guardati, ora vai alle feste" la guardai senza parole.
"Io vi lascio sole" mormorò Claire in imbarazzo, uscì fuori in giardino.
"Mamma..." fece qualche passo verso di me.
"Mi dispiace per non essere presente nella tua vita, ma ti giuro, ti giuro, piccola mia, se potessi non ti lascerei mai sola" sentì gli occhi diventare lucidi.
"Mamma non dire così, se rovino il trucco dopo Claire mi uccide " dissi tra le risate, la vidi sorridere.
Le corsi in contro e mi buttai tra le sue braccia.
"Ti voglio bene mamma" dissi con il viso appoggiato sul suo petto.
"Anche io piccola mia, e ti prego, non odiarmi" sentì una fitta la cuore.
"Non potrei mai" la mia voce si incrinò un pochino dicendo quelle parole, mi ricordai di quei in giorni in cui maledivo mia mamma per non essere accanto a me, ma non sarei mai riuscita ad odiarla, mai e poi mai.
"Scusate se vi interrompo, ma Georg è qui fuori, ed è un po' nervoso" la voce di Claire interruppe quel momento magico.
Mi allontanai, a malincuore, da mia madre.
"Vai e divertiti!" Disse sorridendo.
"Certo, ti voglio bene" dissi sorridendo e uscì insieme a Claire.
Salì in macchina di Georg.
"Scusami per il ritardo Georg" dissi mentre mi allacciavo la cintura.
"Tranquilla, sono così impaziente perché ho lasciato la festa in mano a Gustav, e lo sai, mai fidarsi di Gustav" sorrisi e il suv partì a tutta velocità verso casa Listing.
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SPAZIO AUTORE:
Nel prossimo capitolo ci sarà la festa. Scusatemi se non posto molto spesso è che le idee, ora, non mi vengono molto facilmente.

LA SCELTA~tom kaulitz&bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora