capitolo 22

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I giorni erano passati velocemente.
Stavo sistemando gli ultimi decori quando il campanello suonò.
"Arrivo!" Urlai dato che il suono era diventato insistente.
"Ehy amica!" Guardai Claire, la feci entrare e lei, molto educata, mi mollò in mano il suo giaccone.
"Cosa ne pensi? E ti prego, dimmi la verità" dissi indicandole il salone addobbato per l'occasione.
"Che figata! Adoro i colori che hai scelto! Argento e oro, ci sta troppo" guardai fiera il lavoro svolto.
"Ora pensiamo alle cose serie, cosa ci mettiamo? Perché manca poco all'inizio della festa e noi siamo ancora così" disse indicando le felpe da casalinghe che indossavamo.
La portai nella mia stanza.
"Ora mostrami che vestiti hai portato" una montagna di vestitini di ogni tipo si accumulò sul mio letto.
"Ti prego aiutami che non so decidere" guardai la faccia disperata della mia amica e cominciai ad esaminare ogni capo uno per uno.
Dopo qualche minuto di perlustrazione arrivai ad una decisione.
"Questo!" Presi in mano un abito corto, blu, con applicate sopra delle stelline argentate e le spalline sempre argento.
"Mh, hai ragione! Come non ho fatto a capirlo?!" Disse la mia amica prendendolo e stringendolo tra le sue braccia magroline.
"Ora, scarpe!" Mi posizionò ben quattro paia di scarpe davanti alla faccia, indicai delle nike bianche con il logo cosparso di brillantini.
"Mh, ci sta" disse appoggiandole a terra.
"E infine...tu cosa ti metti?" Disse guardandomi speranzosa che sapessi già la risposta.
"Ma io che ne so!" Risposi sorridendo.
"Ah, devo sempre fare tutto io!" Disse aprendo il mio armadio.
"Mh, vediamo, quel vestito lo hai già messo e non ha portato a cose buone" disse indicando il famoso vestito di QUELLA sera.
"No, ti prego" dissi guardandolo schifata.
"Ma non puoi sempre mettere dei pantaloni! Hai delle belle gambe, mettile in mostra!" Disse appoggiandosi all'anta dell'armadio, alzai gli occhi al cielo e la spostai con una leggera spinta.
Guardai bene tutti i capi che possedevo e ne tirai fuori un outfit decente.
Guardai gli abiti appoggiati sul mio letto, avevo deciso di indossare una gonna semplice nera, una maglia nera con la schiena, le maniche e una parte di petto trasparente con qualche lustrino, delle calze a rete e degli stivaletti neri con un minimo di tacco.
"Secondo me va bene" disse Claire massaggiandosi il mento pensierosa.
"Mh, direi anch'io" risposi per poi cominciare a prepararmi.
Dopo ore di ritocchi eccoci pronte, a guardarci davanti allo specchio.
"Siamo perfette!" Disse Claire facendo una giravolta.
"Lo so" risposi sorridendo, il campanello suonò.
"I ragazzi sono arrivati! Vai a mettere della musica" dissi alla bionda correndo giù per le scale.
Prima di aprire la porta sistemai i capelli, e aprì sorridendo.
"Ehy! La festa è qui?" Guardai Tom di fronte a me.
"Ovvio! Dai entrate!" Dissi facendoli accomodare dentro casa.
"Abbiamo deciso che questa serata nessuno se la deve dimenticare, perciò ti abbiamo portato dello champagne per il brindisi, l'ho rubato a mio padre" mi disse Gustav, sorrisi, presi la bottiglia e la appoggiai in cucina.
"Hai addobbato proprio bene 'sta casa, Amelia!" Guardai Tom, il suo sguardo era appoggiato sulle decorazioni appese qua e là.
"Mh, si dai" dissi cercando di non darmi arie.
"Siamo qui per far festa, e allora...FACCIAMO FESTAAA" urlò Gustav prendendo una bottiglia di birra e scolandosela in pochi secondi.
"Come ha fatto?" Chiesi a Georg sconvolta.
"Ah, e io che ne so! Guardalo! Secondo te è normale?!" Scoppiai a ridere e presi una bottiglietta di coca cominciando a sorseggiarla lentamente.

-23:30-

Tutti erano dentro ormai brilli, io avevo deciso di starmene un po' in terrazzo da sola.
Sentì qualcosa di caldo venire appoggiato sulle mie spalle.
"Non hai freddo?" Guardai Bill accanto a me.
"Mh, forse un po' " ammisi tenendo stretta la sua felpa.
"Che ci fai qui, tutta sola?" Mi appoggiai con la schiena alla ringhiera.
"Volevo starmene un po' per i fatti miei" risposi vaga.
"Allora me ne vado" disse il moro girandosi verso la porta finestra.
"No ti prego, resta" risposi avvolgendo il suo polso con la mia mano.
"Sei sicura? Non mi offendo" disse delicatamente, annuì sorridendo.
"Guarda che bel cielo stellato, non c'è neanche una nuvola" dissi ammirando l'immensità di buio sopra di noi.
"Ti fidi di me?" Quella domanda riportò il mio sguardo sul ragazzo accanto a me.
"Emh, non saprei cosa risponderti" dissi timida.
"Di sicuro più di quella sera" un silenzio di tomba susseguì quelle parole.
"Davvero Amelia, mi odio per quello che ti ho fatto, tu non ti meritavi quel teatrino che io e mio fratello abbiamo messo su quella dannata sera" finalmente la sua voce spezzò quel silenzio troppo imbarazzante.
"Tu sei la ragazza più gentile, pura e bella che io abbia mai conosciuto.
Non ti fermi mai sulle apparenze ma ti impegni nel capire chi è veramente una persona." Lo guardai senza dire una parola.
"Con quegli occhioni nocciola da cerbiatto, riesci a leggermi dentro come nessuno ha mai fatto! Tu mi sei entrata in testa come nessuno è mai riuscito! Sei entrata nel mio cuore e ti sei impossessata della mia anima. Non potrei immaginare la mia vita senza di te!" Non parlai, continuai soltanto a guardarlo.
"Non sai quante volte ho avuto l'istinto di prendere il tuo bel visino tra le mie mani e baciare le tue labbra morbide, ma mi sono sempre fermato sapendo che non era quello che volevi tu. Ma non so quanto ancora portò resistere, senza il tuo tocco, il tuo profumo, i tuoi occhi che mi guardano volenterosi e le tue labbra che si divertono a giocare con le mie" sentì la sua voce incrinarsi e il suo viso abbassarsi.
Il silenzio tornò, e più imbarazzante di prima.
"Ti prego Amelia, dì qualcosa" sentì sussurrare a Bill.
Continuai a stare zitta, lui alzò il viso.
"Non avrei mai dovuto dirti queste cose, guardati, sei sconvolta" disse con tono amareggiato.
In quel momento, senza preavviso, mi fiondai sulle sue labbra, le sentì accarezzare delicatamente le mie, e capì quanto mi erano mancate.
Da dentro sentimmo delle urla.
"AUGURI A TUTTI VOI! STRONZI!" era la voce di Tom, era proprio andato.
Bill guardò l'ora sul suo orologio.
"Auguri Amelia" sorrisi.
"Auguri Bill" le nostre fronti si posarono una contro l'altra.
Guardammo abbracciati i fuochi d'artificio.
"Ti amo Bill" dissi senza staccare gli occhi dal cielo.
"Ti amo Amelia" sentì le sue labbra baciarmi la nuca e un sorriso spontaneo inarcuò le mie labbra.
Finalmente sentivo che la mia vita fosse veramente completa, avevo un ragazzo dolcissimo, una band che cominciava a fare successo e una migliore amica fantastica.
Tutto andava per il verso giusto e non avrei permesso a niente e nessuno di portarmi via tutto quello che avevo.
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SPAZIO AUTRICE:
Ho letteralmente adorato scrivere questo capitolo, Bill ed Amelia sono troppo dolci!
Domani posterò l'ultimissima parte, mi viene da piangere ; )

LA SCELTA~tom kaulitz&bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora