capitolo 21

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Il giorno dell'esibizione era arrivato.
Erano le 11:30 ed il professore di geografia stava spiegando qualcosa di estremamente noioso. Qualcuno bussò alla porta.
"Avanti" urlò il professore, il preside entrò dentro l'aula, era vestito con un completo elegante rosso scuro, sorrise al professore.
"Mi scusi se interrompo la lezione, ma vorrei chiamare gli alunni che fanno parte della band, Tokio Hotel, dovrebbero prepararsi" guardai Bill e Tom, ci alzammo e uscimmo dalla classe.
"Ok, ora vi lascio soli, buonafortuna" disse il preside lasciandoci iniseme a Georg e Gustav.
"Per prima cosa direi di cambiarci" disse Bill indicando gli stracci che avevamo indossato.
Presi il mio zainetto, andai nel bagno delle ragazze e mi cambiai.
Indossai I jeans con una cintura nera borchiata, la maglietta personalizzata, lasciai le converse nere e aggiunsi degli orecchini argento a catena.
Uscì fuori e guardai gli altri già pronti.
"Ok, il trucco dopo, vero?" Disse Bill guardandomi.
"Mah, si, prima proviamo gli strumenti." Dissi camminando verso la palestra, il luogo dove si sarebbe tenuto lo spettacolo.
Dopo aver provato alcune volte la canzone decidemmo di tornare in bagno per sistemare le ultime cose, prima dell'esibizione.
Misi solamente della matita nera che dopo sfumai, un burrocacao alla mora e del mascara.
Mi guardai allo specchio, quella mattina, mia madre, mi aveva sistemato i capelli in due trecce alla francese.
"Stai proprio bene" vidi il riflesso di Bill nascosto dietro di me.
"Grazie...anche tu" dissi arrossendo come una stupida.
"Ma non quanto te" rispose il moro squadrandomi timidamente.
"Ho un po' di paura" ammisi abbassando lo sguardo sulle mie scarpe rovinate.
"È normale, pure io ho paura! Ma andrà tutto bene, ci siamo allenati tanto" la mano di Bill si appoggiò sulla mia spalla, accarezzandola delicatamente.
"Ne sei sicuro?" Dissi guardandolo di sottecchi.
"Sicurissimo" mi regalò un sorriso rassicurante, mi fiondai tra le sue braccia che mi strinsero forte.
"Ce la farai Amelia, sei la ragazza più talentuosa che io conosca" disse senza allentare la presa.
"Emh, ragazzi, scusate se vi disturbo, ma dobbiamo salire sul palco" guardai Tom affacciato alla porta.
Annuì e lo seguì.
Arrivammo sul palco, le luci erano spente, proprio come la nostra prima esibizione.
La musica iniziò.
"How can you see into my eyes like open doors?
Leading you down into my core
Where I've become so numb
Without a soul
My spirits sleeping somewhere cold
Until you find it there and amd lead it back home"
Le luci si accesero, e in tutti quei visi, solo uno attirò la mia attenzione, e fu quello di mia madre.
In quel momento stava indossando un vestito grigio scuro in lana, delle calze nere e un paio di stivaletti del medesimo colore, i suoi capelli marroni le ricadevano morbidi sulle spalle, le labbra, colorate da un rossetto nude, erano socchiuse e i suoi occhioni verdi mi stavano fissando increduli.
Le sorrisi leggermente e continuai a cantare più convinta.
"Bring me to life
(I've been living a life
There's nothing inside)"
Mi sembrò tra il pubblico di vedere una persona che conoscevo molto bene, i suoi capelli castani, occhi smeraldo, sorriso dolce, i vestiti eleganti che adorava indossare anche per stare in casa, le sue mani rugose ma sempre curate, mi sembrò di vedere mia nonna.
"Bring me to life" per lo sforzo chiusi gli occhi e quando gli riaprì non la vidi più, mia nonna era sparita, sapevo che era stata solo un allucinazione, ma sembrava così reale.
"Promettimi che, se la vita ti darà la possibilità, diventerai una cantante."
Ricordai le parole dette da mia nonna, guardai tutte le persone che ci applaudivano, capì che avevo fatto la scelta giusta a rientrare nella band.
"Ce l'ho fatta, nonnina" sussurrai con gli occhi lucidi, con in sottofondo le congratulazioni del preside.
Mi guardai intorno, delle braccia mi avvolsero la vita.
"Sei stata troppo brava!" Guardai l'espressione felice di Claire.
"Grazie" dissi continuando a guardare tutti i genitori che mi circondavano, e la vidi, mia madre mi salutò muovendo leggermente la mano.
Senza pensarci, mi liberai dalla presa ferrea della mia amica e le corsi in contro, mi accolse stringendomi in un caldo abbraccio.
"Sei stata bravissima! Tua nonna sarebbe molto fiera di te, Lia" sentì il mio cuore fare una piroetta, era dal giorno che mia nonna era morta che mia madre non mi chiamava con quel nomignolo.
"Ti voglio bene mamma" dissi sentendo gli occhi diventar lucidi dalla contentezza.
"Pure io" rispose lei senza lasciarmi andare.
Poco dopo ci staccammo, vidi alcune lacrime scorrere sulle sue guance, presi un fazzoletto e gliele asciugai.
"Voi siete gli amici di Amelia, giusto?" Disse mia madre guardando i ragazzi, che mi avevano raggiunta.
"In persona, piacere io sono Tom Kaulitz" disse, spavaldo come al solito, il rasta.
"Georg Listing" disse il bassista timidamente.
"Gustav Schäfer" disse il biondino sorridendo.
"Bill Kaulitz, piacere" disse il moro stringendo la mano a mia madre.
"Ma che ragazzi gentili che siete! Sono felice che mia figlia abbia trovato degli amici come voi!" Disse mia madre studiandoli.
"Ragazzi c'è qualcuno che vi vuole parlare" ci girammo tutti verso Claire, guardammo l'uomo dietro di lei.
"Voi siete i Tokio Hotel, giusto?" Tutti annuimmo guardandoci confusi.
"Vi dovrei parlare" lo seguimmo in un angolo silenzioso della sala.
"Piacere, sono Jace e lavoro alla Sony, penso che sappiate già cos'è, giusto?" Ci diede degli opuscoli informativi.
"Certo, la Sony è una casa discografica" disse Georg con tono saccente.
"Perfetto, oggi ho avuto il piacere di ascoltarvi, e vorrei chiedervi se vi andrebbe di fare un contratto con la Sony" sentì la gola seccarsi, tutti e quattro ci guardammo senza parole.
"Emh...non sapremmo cosa dire" disse Bill sconvolto.
"Mi basta un si o un no" disse Jace sistemando delle carte, ci guardammo annuendo.
"Certo, accettiamo" disse il moro sorridente.
"Perfetto, vi lascio queste carte da far firmare alle vostre famiglie, ci vediamo presto ragazzi" disse andandosene.
"A presto" risposimo in coro noi.
Guardai gli altri e cominciai a saltare.
"Cosa è successo?" Claire mi guardò confusa.
"Abbiamo un contratto con la Sony!" Le urlai a due millimetri dal suo viso.
"COSA?! MA È MAGNIFICO!" iniziammo a saltare insieme urlando come due galline, i ragazzi ci guardarono divertiti.
Poco dopo la bionda saltò in braccio al suo ragazzo.
"Bravissimo il mio Georg!" Urlò stringendosi a lui, il castano si limitò a sorridere.
"Visto? È andato tutto a meraviglia, anche meglio di quello che ci aspettavamo" disse Bill mettendosi di fronte a me.
"Mh, hai ragione" dissi cercando di calmarmi.
"Domani organizziamo una festa per festeggiare!" Urlò Tom con una bottiglietta di coca in mano.
"Mi dispiace fare il guasta feste, ma io domani mattina alle 5:00 parto per le vacanze" disse Georg grattandosi la nuca in imbarazzo.
"Cazzo Georg! Dovevi proprio?!" Disse Tom seccato, il castano alzò le spalle.
"Tranquillo Georg, facciamo il giorno dell'ultimo dell'anno a casa mia, va bene?" Dissi io appoggiando una mano sulla spalla del bassista, che mi sorrise grato della mia comprensione.
"Mh, ci può stare" disse Tom, tutti annuirono d'accordo.
"Lia! Forza che dobbiamo andare!" Guardai mia mamma che mi chiamava.
"Scusatemi ma devo andare, allora ci vediamo l'ultimo dell'anno" sorrisi.
"Ciao!" Dissero tutti insieme, corsi verso mia mamma e tornai a casa.

LA SCELTA~tom kaulitz&bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora