-AMELIA'S POV-
Entrammo in casa di Bill, la luce si accese e un calduccio ci accolse amorevolmente.
Vidi Bill guardarmi, senza neanche il tempo di capire come, mi ritrovai con le spalle al muro, il corpo del moro era ben attaccato al mio, le nostre labbra si incrociarono.
Sentì le nostre lingue intrecciarsi creando così un ritmo perfetto.
Quando sentì le mani di Bill andare ad esplorare sotto la gonna del mio vestito lasciai andare un leggero gemito di sorpresa.
Mi tolsi gli anfibi che tenevo su ormai da troppo tempo.
"Andiamo in camera?" Guardai Bill, lontano un soffio da me, annuì imbambolata.
Mi prese per mano e mi portò fino nella sua stanza.
Appena dentro le mie gambe si allacciarono alla sua vita e, dopo qualche secondo, venni appoggiata su una superficie morbida, capì di essere sul suo letto.
Il moro iniziò a lasciarmi leggeri baci su tutto il collo, nel mentre lo aiutai a togliermi quel vestito, che ormai era diventato un elemento indesiderato.
Di mia iniziativa gli tolsi la sua maglietta con lo scheletro senza staccare le mie labbra dalle sue, sentì le mie calze scivolare via e cadere da qualche parte nella stanza.
Il corpo di Bill si appoggiò sul mio, sentì le sue mani esplorare ogni parte del mio corpo con foga, senza autocontrollo, le mie labbra cominciarono a tracciare una scia di baci che arrivava dal suo collo fino al suo petto.
Lo sentì mugugnare e questo mi rese solamente più eccitata, le mani fredde di Bill arrivarono ai ganci del mio reggiseno e lo tolsero con facilità, sussultai quando le labbra del ragazzo incominciarono a baciare con foga i miei seni nudi.
Un colpo alla porta interruppe quel momento magico.
"BILL SEI UN BASTARDO! APRI QUESTA PORTA!" era la voce di Tom, e non sembrava molto tranquillo.
Guardai Bill spaventata.
"Stai tranquilla, solo copriti" lo vidi alzarsi e uscire dalla stanza, mi alzai pure io e cominciai a cercare il mio reggiseno in quella stanza buia, illuminata solo dai raggi della luna.
Delle urla provenienti da fuori la camera attirarono la mia attenzione.
"AVEVAMO UN ACCORDO!" Non avevo mai sentito Tom urlare in quel modo.
"Tom calmati" sentì la voce tremante di Bill supplicare il fratello di non dare di matto.
Dei colpi mi sforzarono a correre e uscire da quella stanza.
Guardai Bill disteso a terra, si stava coprendo il viso con le braccia, seduto sopra di lui c'era Tom che non smetteva di dargli pugni.
"Lascialo stare!" Urlai fiondandomi contro il rasta e cercando di allontanarlo dal moro.
"Avevate già iniziato eh?" Disse Tom sorridendo, dalla fretta di vedere cosa stava succedendo neanche mi ero ricordata che indossavo solo l'intimo.
"Tom ti prego basta" disse Bill con gli occhi lucidi.
Sentì la mia schiena battere sulla parete dietro di me, davanti mi ritrovai Tom, mi stava guardando come un leone affamato guarda una povera gazzella indifesa.
Le sue labbra cominciarono a baciare le mie in modo rude, senza passione o amore, le sue mani iniziarono a viaggiare dappertutto.
"Tom lasciala stare!" Tuonò Bill avventandosi sul fratello, ma l'altro con uno spintone lo fece cadere a terra.
Le sue dita lunghe e affusolate cominciarono a giocare con il pizzo delle mie mutandine.
"Tom...ti prego" mormorai sulle sue labbra.
"Shhh, vedrai che ti piacerà" rispose con sguardo famelico.
Sentì le sue dita spostare la stoffa e cominciare ad accarezzare lentamente la mia intimità, un mugolio uscì spontaneo, le nostre labbra si staccarono e un ghigno inarcò le labbra di Tom.
"Guarda come gode con me la tua ragazza" disse spostando lo sguardo su Bill, pietrificato a guardare la scenetta.
Poco dopo sentì delle labbra appoggiarsi sul mio collo e cominciarlo a mordicchiare, appoggiai la mia testa sulla spalla di Bill dietro di me.
"Ne sei così sicuro, fratellone?" Disse Bill con tono competitivo, le sue mani si posarono sui miei glutei, cominciò a testarli con poca delicatezza, i movimenti di Tom si fecero più veloci.
Con una forza che non so dove trovai, spinsi entrambi a terra.
"BASTA!" Urlai, delle lacrime, che avevo trattenuto fino a quel momento, iniziarono a scorrere lungo le mie guance.
Corsi nella stanza dei gemelli, indossai velocemente il mio vestito, raccolsi le calze e cominciai a scendere le scale.
"Amelia! Mi dispiace!" Sentì urlare Bill ma non mi fermai, indossai I miei anfibi, ma prima che potessi aprire la porta e andarmene qualcuno mi fermò, mi trovai a pochi millimetri dal viso del moro.
"Ti prego mi dispiace" disse con gli occhi lucidi.
"Pensavo fossi diverso, pensavo di conoscerti" dissi tra i singhiozzi, dopo una lunga pausa dissi delle parole che mai avrei voluto dire a quel dolce ragazzo.
"Mi fai schifo Bill Kaulitz" le lacrime iniziarono a scendere più fitte dai suoi occhi ambrati, mi girai e uscì fuori da quella casa.
Ormai erano dieci minuti che camminavo, arrivai nel vialetto di casa mia, distrutta salì le scale ed entrai in camera mia.
Mi buttai sul letto e cominciai a piangere, una mano appoggiata sulla mia schiena attirò la mia attenzione, vidi mia madre seduta sul mio letto, dovevo averla svegliata, senza pensarci due volte mi lasciai andare in un pianto disperato tra le sue braccia.
"Sono qui con te, piccola mia" disse mia madre, dandomi un leggero bacio sulla nuca, continuai a piangere stretta tra le braccia di mia madre.
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SPAZIO AUTRICE:
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Grazie mille per il sostegno che mi date <3
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LA SCELTA~tom kaulitz&bill kaulitz
RomanceAmelia si è appena trasferita a Lipsia, durante l'estate fa amicizia con Claire, la sua vicina di casa. A scuola incontra due ragazzi, i gemelli Kaulitz. La bella ragazza nuova riuscirà a far innamorare entrambi i fratelli, e alla fine dovrà sceglie...