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SELENE

8:00 a.m
Sentii la sveglia del mio iPhone suonare. Mi girai e rigirai nel letto in cerca del cellulare e finalmente lo trovai. Spensi la sveglia e controllai se avessi ricevuto qualche notifica.
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  INIZIO CHAT

Papi🫶🏻😈

Mimma buongiorno

                                                               Buongiorno papi

Ti ricordo che alle 10:30 hai il volo
non perderlo mi raccomando

                                                               Certo papà non ti      
                 preoccupare non vedo l'ora di raggiungerti

FINE CHAT
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Posai il telefono e uscii dalla mia camera. Camminai verso il bagno sperando di non incontrare mia madre. Con lei non ho un buon rapporto e per questo andrò a vivere da mio padre con cui ho molto più legame. Ma sfortunatamente, poco prima che io potessi girare la maniglia del bagno e chiudermi lì dentro, sentii la voce di mia madre dietro di me.

"Buongiorno tesoro".Perché deve chiamarmi così, detesto quando lo fa. Mi voltai verso di lei è notai che era vestita e mi fissava con un sorriso a 32 denti.

"Giorno" mi limitai a dire. Cerco sempre di essere il più gentile possibile ma certe volte non riesco. Mi rigirai verso la porta del bagno ed entrai velocemente per poi richiudermi la porta alle spalle per non dover avere un dialogo mattutino con lei.
Tirai un sospiro di sollievo ed avanzai fino allo specchio. Mi guardai e notai che avevo proprio bisogno di una doccia. I miei capelli erano un disastro stamani. Finita la doccia tornai in camera mia e notai una presenza sul mio letto. Pasticcio. Ora vi starete chiedendo chi è. Bene è il mio gatto rosso.

"Pasticcio quante volte ti ho detto che non puoi stare sul mio cuscino. Al massimo in fondo al letto." Lo presi in braccio e lo posai sul pavimento. Lui miagolò e uscì dalla stanza. Credo si sia offeso.
Non è che lo detesti è solo che sono un po' allergica al pelo di gatto.

Aprii l'armadio, quasi completamente vuoto dato che andrò a vivere da mio padre, e presile le ultime cose che avevo lasciato per mettermi questa mattina.

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Eccomi qui. Outfit molto comodo visto che dovrò fare parecchie ore di viaggio. Attualmente sono in Italia, precisamente a Roma, e sono un po' agitata per il lungo viaggio che mi aspetta ma non vedo l'ora di rivedere i miei amici di quando ero piccola.
Mia madre ha origini Italiane mentre mio padre ha origini statunitensi. I miei si sono conosciuti più o meno alla mia età; mia mamma fece un anno all'estero e incontrò mio padre, lui la corteggiò per molto tempo e finalmente si misero insieme. Mia madre tornò poi in italia per fare il suo ultimo anno di superiori e mio padre, un anno più grande, la raggiunse a Roma. Dopo un paio di anni sono nata io .

Dopo aver finito di prepararmi e truccarmi con un semplice mascara e burro di cacao alla mora, scesi le scale e mi diressi in cucina per fare colazione.
Non feci in tempo a scendere gli ultimi gradini che sentii un odorino di pancake alla nutella. Bene mia madre si è messa a fare i pancake; una cosa buona l'ha fatta.

"Eccoti tesoro. Mi stavo chiedendo che fine avessi fatto." Disse lei servendomi nel piatto i pancake con la nutella. Avevo lo sguardo fisso sui pancake. Perché mai avrebbe dovuto farmeli. Non li faceva mai, neanche per il mio compleanno. Alzai lo sguardo e vedi che mi stava sorridendo.

"Perché?" Domandai perplessa e anche un po' arrabbiata mentre lei mi guardò con uno sguardo confuso.
"Cosa?" chiese confusa e nel frattempo notai chi si è seduta nello sgabello di fronte a me.
"Perché hai fatto i pancake, si beh insomma, non li fai mai, anzi non mi hai mai preparato la colazione" confessai gesticolando come una matta.

"oh dai tesoro ma che dici? Oggi parti, andrai dall'altra parte del mondo e soprattutto con tuo padre" sghignazzò all'ultima frase. "Non iniziare per favore" alzai gli occhi al cielo per poi riposarli sulla mia colazione. Mi munii di forchetta e coltello e iniziai a riempirmi la bocca per non dover parlare con l'essere egoista che avevo di fronte.

"Oh giusto, quasi dimenticavo" disse mettendosi le mani nei capelli per poi girasi verso il frigo e prendere una bottiglia in vetro nella quale non capii cosa contenesse . "Il succo d'arancia" affermò mentre lo versò nel bicchiere di fronte al mio piatto.

io mi limitai a guardarla ancora incredula e confusa dal suo comportamento. Sembrava quasi contenta che me ne stessi andando. Forse lo era, almeno non doveva più spendere soldi per comprarmi il cibo e mantenermi.

Cercai di finire la colazione più in fretta possibile per poi scattare nella mia stanza e prendere le valigie per caricarle in macchina. Entrambe uscimmo di casa e salimmo in macchina dopo aver caricato tutto.

Il viaggio trascorse molto lentamente e quasi tutto in silenzio fino a quando mia madre ruppe il ghiaccio.
"Selene" pronunciò con tono serio ma allo stesso tempo triste. "dimmi" accennai con un filo di voce mente i miei occhi erano ben puntati sulla strada.
"Anche se non sono stata una brava madre, mi mancherai" la sua voce era quasi tremolante.

Non riuscivo a guardarla,dopo tutto ciò che mi aveva fatto pensava di cavarsela con questa semplice frase?
"Selene t-ti prego dimmi q-qualcosa" balbettò in attesa di una mia risposta o parola commovente.
"Beh grazie, ci hai provato, almeno credo e spero, ma non ci sei riuscita, hai preferito pensare a te e cercare di mettermi contro papà e questo è il risultato. Ora, per favore, cerchiamo di essere mamma e figlia felici. Almeno per una mezz'ora" sbottai cercando però di essere il più carina possibile.

Arrivammo all'aeroporto e salutai mia madre con un dolce abbraccio. Forse l'unico in questi ultimi 5 anni.

Montai sull'aereo e presi posto sul mio sedile vicino al finestrino. Per fortuna, almeno potrò ammirare il panorama e le nuvole. Mi misi le cuffie e in meno di 20 minuti mi addormentai.

Dopo ore ero finalmente arrivata. Scesi dall'aereo e iniziai subito a cercare mio padre, fino a quando non mi sentii toccare la spalla destra, mi girai quasi spaventata e pronta a sferrare un pugno a chiunque mi avesse toccato, ma vidi lo sguardo dolce di mio padre e mi sciolsi in un abbraccio che lui ricambiò con tanto di bacetto sulla nuca.

"Papà!" esclamai sorridente sciogliendomi dall'abbraccio. "allora come stai? Com'è andato il viaggio?" mi domandò mio padre. "Tutto bene papà, non sai quanto sia felice di essere qui con te" dichiarai guardandomi attorno e guardando gli occhi verdi di mio padre.

"Sei felice di essere qui con me in un aereoporto?" ironizzò, come suo solito fare e scoppiai a ridere seguita dalla sua risata. "Ma no papà, cioè si anche" mi impastai e non riuscivo a smettere di ridere. "Dai papà basta, andiamo a casa che sono stanca morta e voglio vedere Rufus" Il Labrador color crema che mio padre prese due anni fa quando venni qua per i miei 15 anni. Ci stetti una notte e poi ripartii subito per Roma.

"D'accordo mimma andiamo a casa" pronuncio mentre prese le mie valige per caricarle in macchina.
Salimmo entrambi in macchina, un' audi bianca, e partimmo verso casa alle Outer Banks.


Ciao belli!!
Questo è il mio primo capito , forse un po' lunghino e noioso . Devo prenderci la mano ahah. Spero vi piaccia .
Bacini🫶🏻💋💋

Mai dire "Mai" ||Rafe Cameron Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora