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La mattina seguente fui svegliata da Rufus che iniziò a leccarmi la faccia. "Rufus!!" lo rimproverai chiamandolo ma non smetteva. "Eddaiii, smettila. Sono le 9 di mattina, lasciami dormire ancora un po'" gli ordinai e si mise sdraiato a fianco a me sul letto ma ormai non riuscivo più a chiudere occhio quindi decisi di alzarmi. Andai in bagno e mi feci una doccia. Poi aprii l'armadio e presi i vestiti. Mi missi una canotta bianca e dei pantaloni lunghi a righe bianche e blu e come scarpe mi infilai le adidas bianche.

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Scesi le scale per andare a fare colazione e trovai mio padre in giardino che stava in chiamata con qualcuno. La mia curiosità si stava alzando, visto che anche ieri era così sorridente al telefono. Cercai di fare la disinvolta e mi recai in cucina. Presi una tazza, ci versai il latte e il caffè e poi presi dalla dispensa il pacchetto di biscotti. Mi sedetti al tavolo e iniziai a fare colazione. Nel mentre arrivò in cucina mio padre con un volto molto tranquillo e sereno.

"buongiorno Selene" disse sorridendo e si fece un caffè per poi sedersi di fronte a me. Adesso come glielo chiedo con chi stesse parlando? "buongiorno Papà. Ti vedo di buon umore oggi, anzi anche ieri sera a dir la verità mi sembravi sereno" Cercai di girarci in torno. Lui alzalo sguardo su di me e posò la tazza di caffè dopo aver bevuto un sorso.
"Si nota molto?" mi chiese con un sorrisetto sulle labbra un po' imbarazzato. Io aggrottai le sopracciglia essendo confusa e appoggiai i gomiti sul tavolo e le mani sotto il mento.

"che succede?" chiesi diretta e lui sorrise. "Beh ecco...sto uscendo con una donna e ci sto bene" disse un po' timoroso della mia reazione. Sinceramente non me lo aspettavo ma d'altronde mi sembra normale e giusta come cosa dato che con mia madre non è finita molto bene. "Oh, sono contenta per te, davvero" in realtà avevo un po' paura di come fosse questa presunta donna ma alla fine deve essere felice lui con lei. Basta che non si intrometta troppo.

"Bene, allora che ne dici di cenare tutti e tre insieme stasera qui a casa?" chiese gesticolando un po' per l'ansia. Sinceramente partire di botto così mi lasciò un po' spiazzata ma accettai un po' nervosa.

Dopo aver finito di fare colazione mi diressi in camera e non sapendo che fare, accesi la TV.
Ad un certo punto mi arrivò un messaggio da Sarah dove mi chiedeva se mi andasse di pranzare fuori con lei e ovviamente accettai.
verso 12:30 mi avviai al Wreck, punto di ritrovo, e trovai Sarah già seduta ad un tavolino fuori, e mi diressi da lei.

Appena mi vide, si alzò dalla sedia per darmi due bacini sulle guance e ricambiai per poi sedermi seguita da lei. "Come stai bella?" mi chiese vedendomi un po' pensierosa. "Diciamo un po' spiazzata ma niente di che." le riferii con gli occhi puntati sul tavolino. "Non voglio sembrare insistente o impicciona, ma se ne vuoi parlare io sono qui, lo sai" mi tranquillizzò posando una mano sulla mia, alzai lo sguardo e vidi che mi sorrideva così ricambiai. "Grazie Sarah" mi limitai a ringraziarla ed entrambe prendemmo il menù per decidere cosa mangiare. Io scelsi un semplice piatto di pasta al ragù mentre lei scelse una lasagna.

"Allora raccontami, come vanno le cose con John B?" le chiesi mentre mi guastavo i miei spaghetti.
"Molto bene. Scorsa notte abbiamo dormito in spiaggia." aggiunse con un sorriso stampato sul volto. Io feci un sorrisetto da prevertiva. "Certo avete "dormito" in spiaggia" enunciai scandendo bene la parola dormito. Era palese che non avessero dormito o almeno prima di dormire avevano fatto le loro porcherie. " Ma smettila! Pervertita" esclamò a denti stretti per non farsi troppo sentire e mi dette un colpetto sulla spalla ed entrambi ridemmo. "oh andiamo Sarah non dire che avete solo dormito perché non ci credi manco te quando lo racconti"
Affermai gesticolando e sapendo perfettamente di aver ragione. " Si, d'accordo hai ragione. Contenta?"
Si arrese e io sorrisi soddisfatta.

Finito di mangiare restammo un po' sedute al tavolino a chiacchierare e io mi accesi una sigaretta.
"Ti fa male" disse Sarah togliendomi la sigaretta dalla bocca poco prima che la accesi. Io la guardai male e mi pescai dal pacchetto un'altra sigaretta, la accesi e la portai alla bocca. "Fa più male l'amore, fidati" affermai un po' acida ma anche ridendo, buttando fuori il fumo. "Come sei poetica eh" ridacchio la bionda.

Ad un certo punto vedemmo passare il trio medusa, ovvero: Topper, Kelce e Rafe. Ci mancavano solo loro. Cercai di nascondermi appoggiando un gomito sulla coscia e la mano vicino al volto. Non volevo farmi vedere da Rafe e tanto meno parlarci. Anzi, a dire il vero non volevo parlare con nessuno dei tre.
Ma ovviamente la fortuna non mi girava attorno; Topper ci vide e fece cenno con la testa ai suoi due amici di andare verso di noi.
"Ma guardate un po' chi si vede, le due biondine"
disse Topper con il suo solito tono da stronzo e con in faccia quel sorrisetto che mi fa scoppiare i nervi.
"ciao ragazzi" disse Sarah un po' sfavata. Penso che neanche lei volesse parlare con loro.
Restarono in piedi di fronte a noi e ci squadravano dal basso, visto che io e lei eravamo a sedere.

"Che fate di noioso stasera?" disse Rafe sghignazzando e passandosi una mano fra i capelli biondo cenere. "Sicuramente non quello che farete voi" risposi assottigliando gli occhi e già incazzata sperando si togliessero dai piedi. "Di buon umore la ragazza eh" sputò Rafe stuzzicandomi con sguardo di sfida. "Non parlarmi" dissi seriamente distogliendo lo sguardo e spegnendo la sigaretta nel posacenere. "Non dirmi cosa devo fare" pronunciò a voce bassa sporgendosi in avanti vicino al mio orecchio. Lo spinsi via e mi alzai andandomene.
"Sarah, stasera darò una festa a casa mia, passate"
disse Topper bloccandola per un polso.
"Vedremo, se ne avremo voglia. Ciao" tagliò corto Sarah per poi raggiungermi.

Sarah mi prese per il polso e mi girò verso di lei. "Potevi evitare di lasciarmi sola con quelli" disse un po' delusa e arrabbiata. "Scusami ma sono già arrabbiata per le mie e vederli era l'ultima cosa che volevo oggi" mi scusai gesticolando dalla rabbia.
"D'accordo, capisco. Cerchiamo di goderci la giornata spensierata, ok?" mi rassicurò poggiando una mano sulla mia spalla e sorridendomi. "D'accordo, però alla festa non ci andremo" le puntai un dito contro e lei passò lo sguardo prima sul dito e poi sui miei occhi. Portò gli occhi al cielo e mi diede retta. O almeno così disse.
"Adesso andiamo a fare shopping terapeutico" propose lei e così ci avviamo per il centro.


Ciao bellezze.
Questo capitolo non è il massimo
ma spero che vi piaccia .
Lasciate una stellina se volete.
💋💋💋

Mai dire "Mai" ||Rafe Cameron Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora