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"Allora? Sei gasata Isa-Chan?"
Mi sorride amichevolmente la mia migliore amica, appoggiata allo stipite della porta d'ingresso di casa mia.

"Non vedo l'ora."
Ghigno io.

Sono pronta, Karasuno.

"È meglio se ci avviamo, o faremo tardi a scuola."
La mora tira fuori dalla borsa due panini al latte.
"La colazione te la offro io."
E me ne porge uno.

"Grazie Kori-Chan!"

"Kori-Chan?" Mi guarda interrogativa. "Hai saltato una lettera ahah."

"Mh? No no, ho deciso che ti chiamerò Kori-Chan, senza la 'A'."

"Ma perchè?" Si dispera la corvina.

"Per me è più carino e facile da pronunciare!" Afferro il panino e mi chiudo la porta alle spalle.
"Ora andiamo."

Kaori ammutolita mi accompagna con lo sguardo e poi fisicamente.
"Dai, non è così male alla fine."

"Obbio, Kori-Tuan tuoma alla peffettione." Dico tra un morso e l'altro.

"Devi smetterla di parlare con la bocca piena, non si capisce nulla, e poi mangi troppo velocemente!"

'Kaori ramanzina' mode on.

"Però dai, guarda il lato positivo: non siamo in ritardo!"
Affermo indicando con l'indice il cancello della scuola, ormai raggiunta, tra una chiacchiera e un'altra.

"Per fortuna."
Tira un sospiro di sollievo la corvina.
"Sennò chi la sentiva quella di letteratura giapponese."

Sgrano gli occhi e rabbrividisco solo all'idea della sua voce straziante.

"F-forse è meglio muoversi, vedi mai che decide di arrivare prima..."

'Isabel previdete' mode on.

"Sì, forse sì."
Allunga il passo insieme a me Kaori, oltrepassando così il cancello e avventurandosi in mia compagnia nei corridoi.

Come ogni mattina c'è sempre tanta confusione da doversi tappare le orecchie, specialmente se appena svegli.

"Ce l'abbiamo quasi fatta Kori-Chan, vedo la classe!"

Sì, ce l'avevamo quasi fatta, se non fosse stato per le dannate fangirl del club di pallavolo maschile, le quali si sono disposte lungo tutto il corridoio con cellulari e macchine fotografiche.

"AAA! Sorridi! Sei stupendo!"
"Hoshiumi-Senpai!"
"Hoshiumi quanto sei bello!"

Ed eccole: le ammiratrici di Korai.
Che non smettono di scattare foto e selfie, nè di adularlo ed elogiarlo.

Quanto sono fastidiose.

"Merda, non ci voleva, è pieno di mocciose! Come la raggiungiamo la nostra classe ora?!"

"Kori-Chan, non dar voce ai miei pensieri." La guardo con la coda dell'occhio, intenta ad elaborare un piano per schivare quella mandria di mucche in calore.

Se faccio tardi per colpa vostra vi giuro che vi vengo a prendere una per una e ve la faccio pagare cara.

"Kaori, le cose sono due:
1. Aspettiamo che le ragazzine si spostino e poi andiamo, rischiando di fare tardi.
2. Ci buttiamo nella mischia e le buttiamo giù come dei birilli, arrivando quantomeno in orario."
Dico con tono scocciato, aggiungendo anche un frustrato e sonoro schiocco di lingua.

"Isa-Chan mi fai paura... Ma la prof di letteratura giapponese di più, quindi vada per la seconda."

Ridacchio divertita dalla situazione.
"E va bene, al mio tre ci buttiamo e senza far troppo male a nessuno ci rivediamo di là, ok?"

Se non salti non riesci a volare - @IsabelVegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora