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"E siamo pronte!"
Esulto, mentre mi pavoneggio allo specchio, con accanto la mia amica corvina, fasciata da uno splendido vestito blu, proprio come voleva lei.

"E va bene andiamo, ma se ti ubriachi ti lascio lì, intese?" Mi intima Kaori.

"Cristallino, ed ora muoviamoci."
Detto fatto: eravamo fuori di casa e stavamo andando a prendere la metro.

Poteva farla un po' più vicina, questa festa, no?

Stavamo andando da sole a Tokyo, di sera, e saremmo dovute tornare da sole da Tokyo, di notte.

Bella merda.

[...]

Suono il campanello della grande casa a due piani del festeggiato: Yoshji.
Mio amico d'infanzia, con cui però non ho mai avuto un legame relativamente forte e speciale. Siamo semplici amici, e poi lo reputo anche un po' noioso.

Spero abbia organizzato una bella festa.

"Isabel-Chan! Quanto tempo!"
Mi apre proprio il festeggiato e mi avvolge in un caloroso abbraccio.
Dopo avergli augurato un buon compleanno, il biondo, sposta poi lo sguardo sulla mia amica corvina e mi guarda con fare interrogativo.

Al che procedo con le presentazioni:
"Yoshji, Kaori."
"Kaori, Yoshji, per la cronoca lui è il festeggiato."

I due si stringono la mano e Kaori, con molta timidezza, accenna un sorriso e parla: "Auguri, e scusa l'intrusione."

Per tutta risposta Yoshji le sorride entusiasta: "Grazie, e figurati, più gente c'è meglio è." Spalanca la porta e ci invita ad entrare.
"Fate come se foste a casa vostra."

Lo spettacolo che si proietta davanti ai nostri occhi mi lascia sbalordita:
luci colorate in continuo movimento per tutta la casa, la piscina nel cortile...

E che cortile! È mastodontico!

...inoltre c'è un sacco di gente, dei piccoli frigo, contenti svariate birre, disposti in cucina e in salotto, le due sale al piano terra, e interi tavoli pieni di cibo.

"Wow. Yoshji questa volta ti sei superato."
Lo elogio sincera, una volta tanto, ammirando tutto nel complesso.

Mi risveglio dal mio stato di trans alle parole della corvina vicino a me:
"Noiosa, eh?" Dice in un sussurro, per non farsi sentire da Yoshji.

"Le altre volte lo era, fidati." Borbotto io, prendendola per il polso e trascinandola verso un mini-frigo. "Ecco a te." Le porgo una birra e ne prendo una per me.

"Ti ricordo, non ubriacarti."
Mi rammenta Kaori.

"Tranquilla."

Mentre beviamo la nostra birra e ci aggiriamo per la casa, la corvina mi blocca e guarda un punto fisso davanti a sè: "C'è la manager del Fukurodani."

Punto lo sguardo dove stava guardando anche lei e vedo effettivamente la ragazza dai capelli castani, Yuki, con un bellissimo abito.

ASPETTA.

Si tratta dell'abito comprato da Akaashi, quando abbiamo fatto shopping insieme.
Ancora arrossisco al ricordo di quella giornata.

Giro di poco la testa, dato il mio rossore sulle gote, e vedo due figure molto familiari: Oikawa Toru e Iwaizumi Hajime.

"Oikawa e Iwaizumi." Penso ad alta voce. Al che la corvina si gira in mia direzione e poi in quella dei due ragazzi.

Che situazione.

"Quindi che si fa? Con chi parliamo prima?" Domanda la mia amica.

"Eh?! Parlare? La manager del Fukurodani la conosciamo solo di vista, oddio pensa se ci sono anche Bokuto e Akaashi! E se ci sono, oh, mio dio no che figura. E poi Oikawa e Iwaizumi, insomma non ci conosciamo bene e le prime volte è stato imbarazzante e lo sarebbe anche adesso e poi..."
Sto di nuovo pensando troppo e la corvina questo lato di me lo conosce fin troppo bene, tant'è che è molto divertita.

Se non salti non riesci a volare - @IsabelVegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora