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Sono le 09.00 precise.
Ce l'abbiamo fatta per un pelo, ovviamente correndo dalla metro sino alla palestra del Fukurodani.

Ancora fuori dalla struttura, respirando affanosamente, quasi completamente accasciate al suolo, ci facciamo forza ed entriamo.

Spalancata la porta una gran quantità di occhi ci scrutano attentamente, come noi osserviamo, uno ad uno, i volti dei presenti. Molti sono conosciuti altri tutt'altro.

"Buongiorno!"
Urla Takame profusasi in un inchino, seguita da me e Kaori.

"Buongiorno ragazze, accomodatevi pure."
Ci accoglie un uomo di mezza età, probabilmente l'allenatore del Fukurodani maschile, insieme ad una ragazza snella e slanciata, l'allenatrice della Fukurodani femminile.

La ricordo bene.

Al che ci avviciniamo alla massa di giocatori e giocatrici, tutti radunati al centro del campo.

"Non dovremmo cambiarci?"
Mi sussurra Kaori.

"Penso non sia ancora il momento, anche gli altri non hanno la divisa. Vedi?"
Faccio, indicando l'ammasso di gente a cui stiamo andando in contro.

Mano a mano che ci avviciniamo possiamo udire chiaramente bisbigli e sussurri.

"Merda, queste tre ci faranno a pezzetti."
Constata una giocatrice del Karasuno.
Una sua compagna, scura in volto, prosegue: "Tanto meglio, avremo la possibilità di prenderci la nostra rivincita."

"Esatto."
Si intromette un'attacante del Fukurodani femminile.
"Ci sarà proprio da divertirsi!"
Urla, guardandoci intensamente.

"Oggi saremo noi a vincere! Chiaro ragazzine?!"
Grida, invece, una giocatrice della Nekoma, puntandoci contro il dito.

A seguito di un minuto di silenzio, la corvina ridacchia, un po' come una sadica nei film horror, e sorride con aria di sfida:
"Potete provarci, ma dovete arrendervi all'evidenza dei fatti. Qui, le più forti siamo noi."

Mi blocco all'improvviso e la guardo sconcertata.

Maledetta! Così ce li facciamo tutti nemici.

Scelgo comunque di tacere dinanzi ad una Kaori così infervorata.

A spezzare la tensione ci pensa un certo bicolore del Fukurodani: Bokuto.
"Oya, oya, oya! Isa-Chan! Kaori-Chan e Takame-chan! Finalmente ci affronteremo!"

"Bokuto, non urlare."
Interviene prontamente, pacato, Akaashi.

"Ehi ragazzi!"
Li saluto affettuosamente con un cenno della mano, avvicinandomi a loro.
"Quindi hanno chiamato anche voi."

"Beh è naturale, il ritiro è organizzato dalla nostra scuola."
Mi schiaccia, un po' come un'incudine, la schiettezza di Akaashi.

"Micetta~, non sei sorpresa che ci siamo anche noi?"
Spunta alle mie spalle Kuroo, in compagnia di Kenma e Yaku.

"No, neanche un po'."
Lo scruto seria, le braccia conserte.

"Attenzione che poi il bimbo mette il broncio."
Interviene un certo Toru Oikawa.

"Eh?! Bambino a chi?!"
Urla di rimando Kuroo.

"A te!"
In aggiunta, Oikawa, gli mostra anche la linguaccia.

"Da che pulpito, Shittikawa."
Dietro il palleggiatore castano, fa capolino anche la figura imponente dell'asso del Seijho: Hajime Iwaizumi.

"Eddai, Iwa-chan, non essere così crudele!"
Piagnucola, come suo solito, il capitano del Seijho.

Se non salti non riesci a volare - @IsabelVegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora