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Eccoci.
Sono le 10:10 del mattino.

Spalanchiamo la porta e guardiamo il campo. Vuoto.

Vuoto?

Compagne ed avvarsarie sono tutte davanti alla propria panchina.

Che sia già finita?
Merda, no.

C'è un silenzio tombale.
Guardo gli spalti, noto gli spettatori che ci osservano.
In particolar modo noto una macchia bianca e compatta: sì, quei casinisti dei nostri tifosi.

Giusto il tempo di metabolizzarlo che un grido di gioia, proveniente proprio da loro, invade tutta la palestra:
"Sono arrivate le star!"
"Fatele a pezzi!"

Oh, ci puoi scommettere.

Ridacchio, rasserenata dagli spettatori.

"Quindi siamo in tempo?"
Domanda Kaori, ancora spaesata.

"Alla buon'ora! Ritardatarie!"
La voce di Takame ci fa sobbalzare.
"Avete saltato l'allenamento pubblico, riscaldatevi velocemente e giochiamo!"

Un sospiro di sollievo sfugge sia dalla mia bocca sia da quella della corvina.

"Sì, siamo in tempo."
Rispondo, ora, a Kaori.

Senza indugiare oltre ci avviciniamo alle nostre compagne, che, giustamente, ci fanno una straziante ramanzina sul fatto che presentarsi in orario sia una questione di massima importanza.

Come se non lo sapessimo... Tsk.

"Andiamo e vinciamo!" Urla Kiara.
Dopo un grido di battaglia collettivo ci posizioniamo in campo.

La battuta è delle avversarie.

Sì, i corvi spennacchiati.

In prima linea ci siamo io, Kaori e Mizuki.
In seconda linea invece ci sono Takame, Kiara e Shimura.

"MINI-CHAN!"
Distinguo chiaramente quella voce tra il pubblico, al che mi giro e i suoi grandi occhi gentili mi guardando, mentre sfoggia un sorriso.
Per tutta risposta ricambio, mostrando due file di denti lucenti, e lo saluto sventolando la mano.

Osservo meglio le tribune e noto che c'è tutta la Kamomedai maschile al completo; Kuroo e Kenma e-

EH?!

-Yaku?...

Ho il cervello in pappa.

Scuoto la testa per scacciare futili pensieri e scruto ancora le tribune:
Bokuto e Akaashi.

Del resto me l'aveva detto che sarebbe venuto ahah.

Oikawa ed Iwaizumi.

EH? Oggi mi dice bene ahah!

Mika e Nori.

Che onore.

E poi il Karasuno maschile al completo, almeno credo.

"ISABEL-CHAN!"
La voce del piccolo Hinata giunge e ai miei timpani e non posso fare a meno di sorridere, salutandolo.

Inevitabilmente Korai lo guarda storto.

Ora si mette a fare il geloso?

Riporto nuovamente lo sguardo sulle tribune, ma una voce richiama la mia attenzione sul campo:
"Se ti fai distrarre dal pubblico ne finirai inghiottita."

Come scusa?

"Eddai Kori-Chan, non essere così cupa."

In risposta solo uno sguardo omicida, in grado di ammutolirmi completamente.

Se non salti non riesci a volare - @IsabelVegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora