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"Uff, che fatica! Isa-Chan, certo che hai delle battute imprendibili."

Sorrido beffarda alle parole di Takame.
Osservo poi Kaori alzarsi da terra, dov'era seduta fino ad un secondo prima.

"In effetti... Sopratutto la 'volata dell'angelo'. Sembrava stessi volando per davvero."

Nulla da obiettare, quella battuta è potentissima, anche se le probabilità di successo sono ancora del 40%.
Durante il nostro allenamento extra, per le selezioni, ne ho provate ben venti e solo otto sono andate a segno. Le restanti sono finite o fuori o contro la rete.

Nonostante tutto, continuando ad allenarmi, diventerà un servizio sensazionale: la mia punta di diamante.

"E va bene."
Takame mi risveglia dai miei pensieri.
"È tempo di rincasare."

"Sì, mamma."
Le sorrido poi amichevolmente.

Mettiamo dunque in ordine la palestra ed usciamo, sfinite più che mai.

Ho crampi ovunque.
Colpa dei pesi, presumo.

Kaori ha un fiatone che non è nulla in confronto a quando abbiamo corso, povera: ha poca resistenza.
Takame invece respira faticosamente, affannata e affamata, accompagnata, a suon di 'Gggrr', dal suo stomaco che pretende del cibo.

"Si sono fatte le 20.00, è ora di cena. Vi va di mangiare insieme?"
Domando, mentre guardo il display del cellulare. Per tutta risposta ottengo due grandi sorrisi e due pollici in sù.

[...]

"Ma ti è andato in pappa il cervello?! Lui è bello e intelligente!"

"Eh?! No, è un idiota, e poi urla sempre."

La situazione sta degenerando:
le mie due amiche stanno litigando, per un ragazzo, mentre si abbuffano di udon. Come se non bastasse tutti i presenti ci guardano infastiditi.

Devo fare qualcosa...

"Dai ragazze, non litigate, ci guardano tut-"

"ZITTA!" Esclamano all'unisono, lanciandomi occhiate infuocate e omicida.

Al che mi pietrifico e torno a mangiare i miei udon, come fossero Pop-Corn.

Beh, io ci ho provato.
Affermo mentalmente, stringendomi nelle spalle e rimpinzandomi a dovere.

"Non è svampito, Kaori! È solo molto entusiasta della vita."

"Tks, Takame hai la testa di coccio! Quello è uno sciocco, ma come biasimarti..."

"Che vuoi dire scusa?!"

"Beh"
La corvina beve un sorso d'acqua, con estrema calma.

Fin troppa. È inquietante.

"Ahh..." Si fa scura in volto e prosegue:
"A te piacciono quelli scapicollati."

Un gran frastuono, Takame si alza, nera di rabbia, la guarda e sbotta: "NON MI PIACCIONO GLI SCAPICOLLATI, NÈ GLI SVAMPITI, TANTOMENO GLI IDIOTI! SEI TU CHE NON CAPISCI!"

Io e Kaori ci guardiamo esterrefatte.
L'intero locale, clienti e gestori, ci guardano più che infastiditi.

Ok, basta, questo è troppo.

Mi alzo anche io, con più calma e silenzio, posizionando i soldi sul tavolo.

"Isa-Chan che-"

Prima ancora potesse finire la frase la prendo per il colletto, con una mano, e, con l'altra, acciuffo il braccio di Takame.

Se non salti non riesci a volare - @IsabelVegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora