Questo è il mio regalo dopo la live dolcissima ed emotivamente devastante di Jungkook.
Enjoy <3
Capitolo 9
Jungkook
Arrivammo in ritiro il lunedì mattina presto. Ad accoglierci una località montana, i tifosi del posto e un hotel a cinque stelle, nei pressi del quale si trovava il campo dove ci saremmo allenati per un mese.
Non era la prima volta che percorrevo quella strada, ma ero entusiasta di quel nuovo inizio come se lo fosse. I sorrisi mi si sprecavano e il modo in cui mi trattavano i miei compagni di squadra, come se fossi dei loro già da tempo, mi rese euforico.
Non ebbi neanche molti problemi ad ignorare l'unica fonte di grigiore che incombeva sulla mia testa da quando eravamo saliti sull'autobus poche ore prima e si era piazzato nei sedili dietro al mio insieme a Jimin. Non avevo potuto fare a meno di notare che i suoi occhi continuavano a cercarmi nonostante non mi avesse rivolto la parola, e che le sue occhiate variavano continuamente da dispiaciuto a molesto a seconda dei miei atteggiamenti: se mi voltavo all'improvviso lo trovavo nel primo mood, se mi trovavo mio malgrado con gli occhi nella sua direzione dopo aver riso a una delle tante battute dei ragazzi, nel secondo.
Ciò mi confermava ogni volta quanto fosse lunatico, ma la sera precedente avevo messo in chiaro le cose: lo avrei lasciato perdere salvo nei casi strettamente necessari. La decisione non mi aggradava e di certo non ero sicuro di riuscirci, ma ero ancora incazzato a morte con lui, quindi non gli avrei dato nessuna soddisfazione al momento.
Non a caso, quando avevo letto il suo messaggio quella mattina non gli avevo neanche risposto, lasciandolo sul visualizzato. Avevo avuto la stramaledetta voglia di sbattere la testa al muro, perché non era possibile che anche dopo una discussione seria, lui si comportava come cavolo gli pareva, tipo rispondendo a mia madre come se niente fosse, come se fosse un mio amico. Avevo sperato che non le avesse detto niente di sconveniente e poi avevo chiamato la mia genitrice, che si era premurata di assicurarmi che era stato molto gentile, dicendole che dormivo e salutandola con garbo. Di sicuro non come si comportava con me di solito, anche se, però, il tono del suo messaggio per la prima volta era sembrato addirittura serio. "Richiamala, sembrava urgente", non pensavo neanche che potesse interpretarli, gli stati d'animo, e invece ci aveva visto giusto, perché era davvero urgente, o meglio, lo era nel dizionario di mia madre quando si trattava di parlare male di mio padre, una persona a cui volevo bene così quanto ne volevo a lei. Forse avrei dovuto avvertirlo che le urgenze di mia mamma per me significavano sempre e solo rogne e grattacapi che avrei voluto evitare per sempre, soprattutto a ridosso della partenza. Ma non lo avevo fatto e mi ero concentrato tutto il viaggio a respirare quell'aria nuova.
Quindi mi ritrovai insieme a tutti ad esplorare l'hotel.
«Le camere sono grandissime, perfette per passare le serate» iniziò Brandon. «Se solo potessimo portarci qualcuno...» sbuffò poi, tirandosi dietro le risate di tutti.
Lo raggiunse uno scappellotto del mister.
«Non vi potete portare nessuno, da qui non uscirete e sarete un tutt'uno col calcio e basta, intesi? Un mese di astinenza non vi farà di certo marcire il pene.»
Ci fu una serie di mormorii e il mister si rivolse a Jin e Namjoon.
«Questo vale anche per voi, piccioncini. Avete camere separate, Jin sei su questo piano, Namjoon sopra.»
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Winning your heart || Taekook
FanficKim Taehyung e Jeon Jungkook sono due calciatori di spicco acclamati dalla stampa calcistica e scandalistica: il problema è che si detestano. La rivalità in ambito calcistico ha tirato fuori il loro peggio, soprattutto alla luce delle ultime premiaz...