Capitolo 16

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Capitolo 16

Taehyung

Il campionato iniziò la settimana successiva e scaraventò tutti in un vortice di concentrazione e strategie. Senza neanche accorgercene, la prima giornata si trasformò nella sesta e la squadra si posizionò temporaneamente al secondo posto. Ci fu un pareggio, una perdita e il resto delle partite le vincemmo; ad andare in rete, oltre Namjoon e Jungkook, fui anche io varie volte, spazzando via definitivamente tutte le insinuazioni e le bugie sul mio conto. Alla fine Jungkook aveva avuto ragione: la mia solita routine era bastata a zittire tutti appena scesi in campo, non c'era bisogno di quel sovraccarico cui avevo obbligato il mio corpo. Per fortuna me lo aveva fatto capire prima che fosse troppo tardi. Inoltre, ai giornali non era andato tanto a genio che i due acclamati rivali non si fossero scannati in nessuna partita, e nessuno dei due aveva sostituito l'altro. Anzi, il mister aveva trovato lo schema perfetto di rotazione in campo per rendere presenti tutti e tre attaccanti, schema che aveva beneficiato anche la prestazione di tutta la squadra e le nostre, che avevamo dato sfoggio del nostro talento anche in altre posizioni solo accennate negli anni precedenti: ad esempio, Jungkook era bravo su entrambe le fasce, io ero un asso su quella destra, ma qualche volta ci scambiavamo per confondere gli avversari; qualche altra arretravo io e avanzava lui, qualche altra ancora Namjoon ci faceva da sponda.

Un mese e mezzo era trascorso in un batter d'occhio e dalla leggera brezza di inizio settembre eravamo passati al vento più incisivo di metà ottobre. Le giornate passavano una dietro l'altra con la stessa routine di sempre che mi ammaliava e appassionava ogni giorno di più: allenamento, partite e vittorie che spesso festeggiavamo insieme, come quella sera, quando tutta la squadra si era ritrovata in un ristorante per festeggiare la vittoria della sesta giornata.

Il mister ci aveva concesso una serata di svago e non ci avevamo pensato molto prima di cogliere la palla in balzo e andare a rimpinzarci.

Al momento tutti quanti ridevano per qualcosa, l'atmosfera leggera e gioviale che rifletteva i nostri stati d'animo.

Al momento Brandon stava ripercorrendo i momenti salienti dell'ultima partita, esagerando ogni cosa: dalla difesa avversari ai movimenti scomposti di qualcuno che aveva fatto finire Jin a faccia in giù.

Potevo concordare sul fatto che erano stati novanta minuti densi.

«E quando Jungkook si è beccato un calcio sulla caviglia?! Ho detto "ecco, è la fine, ed è appena entrato in squadra".»

Tutti quanti risero, e anche Jungkook, accanto a me, ridacchiò.

«Non l'avranno mai questa soddisfazione.»

«Amico, il tuo piede diceva altro quando l'ho guardato» intervenne Alex, il fisioterapista della squadra.

Mi voltai a guardarlo, chiaramente all'oscuro di tutto.

«Ti sei fatto male?» chiesi sottovoce con un filo di preoccupazione, mentre gli altri continuavano ad ascoltare Brandon.

«No, si è solo gonfiata la caviglia. Zoppico un po', domani starò già meglio.»

«Vuoi già darmi campo libero, ragazzino?» scherzai. «Se ti fermi, io non dovrò più preoccuparmi che tu voglia rubarmi il posto, finalmente. Sarebbe fantastico toglierti dai piedi.»

Era una frase cattiva, ma se aveva imparato a conoscermi giusto un po', avrebbe capito che lo stavo solo punzecchiando.

Infatti, sogghignò e avvicinò il viso al mio orecchio per sussurrare le parole successive.

«Sei così convinto che ti lascerei in pace?»

«Di certo saresti fuori gioco.»

«In campo, ma non fuori» replicò, tirandosi leggermente indietro per guardarmi.

Winning your heart || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora