Capitolo 24

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Capitolo 24

Jungkook

Il giorno dopo mi svegliai con Taehyung tra le braccia e il sorriso sul volto. La notte precedente sembrava un sogno, invece era molto reale e soprattutto vivida, così come lo era nella mia mente l'espressione di Taehyung quando aveva scartato il regalo, così come lo erano i suoi occhi quando aveva detto di amarmi. Al solo pensiero, sentivo ancora il mio battito cardiaco accelerare.

Niente di quello che era successo era nei miei piani. Prima del break, prima che succedesse tutto il casino con i miei genitori, avevo avuto tutta l'intenzione di organizzargli una sorpresa, qualcosa che lo sorprendesse sul serio, qualcosa che lo lasciasse a bocca aperta. Invece in un attimo la mia testa si era ingarbugliata per colpa loro e io non avevo avuto più la forza di fare niente, e ogni volta che avevo pensato a qualcosa di decente il mio cervello era andato in bianco, facendomi incazzare ancora di più. Avrei voluto fare qualcosa di romantico, consegnargli il regalo in un modo diverso, dirgli per primo che ero innamorato di lui, permettermi finalmente di cedere al suo corpo, invece non ci ero riuscito ed ero appena riuscito a scalfire la superficie con dei fuochi personalizzati che mi erano sembrati ridicoli, in confronto a ciò che avrei voluto fare; ma Taehyung mi aveva guardato con un'espressione così dolce che mi ero sciolto anche io e il suo bacio - nonostante fossimo in pubblico - davanti ai nostri amici, mi aveva confermato così come le sue parole nelle ore successive che aveva apprezzato lo stesso.

Il momento del quadro era stato completamente improvvisato. Anche in quel caso avrei voluto impacchettarlo per bene e prepararlo per l'occasione, ma mi ero reso conto di essermi dimenticato della decorazione solo quando era stato troppo tardi per rimediare e non avevo potuto che definirmi il peggior ragazzo della storia. Anche in quel contesto, Taehyung non aveva fatto caso a niente che riguardasse l'aspetto esteriore e appena lo aveva visto i suoi occhi si erano inumiditi, facendomi capire che almeno in una cosa ci avevo visto giusto: amava quel quadro così come lo avevo amato io guardandolo e vedendoci lui. Mi aveva stretto come mai prima e quando quel «ti amo» era uscito dalle sue labbra, mi ero sentito veramente fortunato, perché dall'inizio era stato difficile per lui e ora si stava dimostrando una persona completamente diversa, cambiata, che accettava se stesso ma anche me, ogni parte di me, soprattutto il disastro in cui mi ero trasformato nell'ultima settimana, quello che mi aveva portato a prendermela per una cosa stupida che non pensavo il mattino precedente, quello che mi aveva impedito di organizzargli qualcosa di indimenticabile, a non impacchettargli neanche il regalo. Ero stato un completo fiasco, avrebbe dovuto ritenermi un cretino che non meritava niente di ciò che mi stava dando, e invece, quella sera, mi aveva guardato in ogni momento come se fossi la cosa migliore che potessi capitargli e mi aveva detto di amarmi. A quel punto non ero stato più capace di nascondere i miei sentimenti e l'atmosfera aveva fatto il resto. Come se fosse la cosa più naturale del mondo ci eravamo trovati intrecciati in un tutt'uno davanti al camino, ed eravamo andati a letto solo quando aveva iniziato ad albeggiare.

Fu quello il motivo per cui decisi di non svegliarlo, nonostante fossero le dieci e trenta di mattina e avessimo fatto programmi per il giorno con gli altri.

Mentre con un braccio lo tenevo stretto a me, con l'altra mano recuperai il cellulare sul comodino e aprii la chat di gruppo che era piena zeppa di messaggi e chiamate vocali, con insulti e frecciatine come bonus.

"Sono le 9.30, avevamo appuntamento alle 9. Dove diavolo siete?"

"Svegliatevi!"

"Avevi detto che non avresti passato la giornata a letto con Jungkook!"

Winning your heart || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora