Capitolo 14

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Capitolo 14

Jungkook

I giorni successivi furono un delirio. Agli eventi a cui dovevo presenziare si erano aggiunti vari set fotografici per i nuovi contratti che avevo firmato. Siccome di lì a poco sarebbe ricominciato il campionato, gli unici momenti di spacco erano quei giorni nel mezzo.

Quindi, tra allenamenti e brevi soste a casa per darmi una rinfrescata, a stento ero riuscito a rendermi conto di quello che mi circondava. Dagli eventi tornavo sempre tardi e sui set i fotografi erano più pretenziosi del solito.

Mi faceva piacere essere una delle stelle dei loro brand, ma stavo cominciando ad irritarmi un po', in fondo ero un calciatore, non un cazzo di modello. Tornare alle 2 di mattino da un evento o a mezzanotte per uno shooting mi stava facendo saltare i nervi, soprattutto quando nelle mie serate avevo altro da fare e qualcuno da cui tornare, e in quei giorni era stato quasi impossibile vederci fuori dal campo, il che mi teneva sulle spine più del solito. Più volte avevo subito la ramanzina di Hoseok che si era accorto del mio cambio di atteggiamento, ricordandomi che la mia carriera non era un cazzo di gioco da elasticizzare a mio piacimento, soprattutto quando tentavo di scappare via. Prima che ci riuscissi, mi intercettava sempre e, come un bambino dell'asilo, mi costringeva a tornare indietro, e io dovevo accontentarmi di pochi sms a cui la persona che volevo sempre vedere aveva il vizio di rispondere a monosillabi.

Taehyung non era di molte parole, e già di persona era difficile scucirgli qualcosa di bocca, figuriamoci attraverso un telefono.

Più volte avevo avuto la tentazione di bussare alla sua porta, ma data l'ora, avevo sempre dovuto desistere. E probabilmente anche quella sera sarebbe andata così perché ero bloccato in un altro maledetto evento.

Feci le foto di rito e risposi a poche domande dei giornalisti, andai in giro socializzando, e quando sentii che fosse abbastanza, con la scusa di prendere qualcosa da bere, mi ritirai in quella zona e mandai un messaggio a Taehyung.

"So che stare senza di me è difficile, spero sopravvivrai in questi giorni incasinati ;)"

Scrissi ironicamente, ma la risposta tardò ad arrivare, e ne approfittai per chiedere un analcolico. Aspettai qualche minuto, con gli occhi fissi sul cellulare, che continuò a rimanere muto.

Erano trascorsi cinque giorni da quando avevamo dormito insieme l'ultima volta, poi ero stato impegnato ed ero stato costretto a tornare alla mia routine di solitudine che, dopo intere settimane che ci addormentavamo e svegliavamo uno addosso all'altro, mi era sembrata orribile. Avere Taehyung accanto a me superava tutto ciò che avevo sempre desiderato, e aprire gli occhi con lui vicino e la testa sul mio petto era una cosa a cui non avrei mai voluto rinunciare.

Passò un'ora, ma Taehyung non rispose e io fui costretto ad alzarmi per un ulteriore round di socializzazione.

Tuttavia, non potei fare a meno di pensare che non era la prima volta in quei cinque giorni che Taehyung non mi rispondeva o lo faceva dopo ore. Sapevo che sembrava un dettaglio irrilevante, poiché anche lui era impegnato, ma precedentemente non era stato così. Nei primi due giorni di eventi e shooting lui mi aveva risposto sempre, anche se con finto fastidio, ma il terzo giorno aveva cominciato a distaccarsi. Di tutto quello, in realtà, avevo iniziato a fare caso solo perché avevo notato un cambio anche quando eravamo vicini.

Riuscivamo a vederci di mattina, per gli allenamenti, e io mi assicuravo sempre di passare dal suo appartamento prima di andare per un bacio e una chiacchiera.

Il problema stava là, perché così come era successo per lo scambio di messaggi inizialmente frequenti e poi a intervalli sempre più dilatati, avevo notato che il suo atteggiamento era cambiato, e non sapevo se in positivo o negativo.

Winning your heart || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora