Capitolo 26
Jungkook
Al mattino successivo, l'intervista dei miei genitori era su tutti i tabloid online e i giornalisti erano spariti da sotto casa.
Ci fu un delirio generale che portò l'attenzione dei media solo su di loro, permettendomi di fare un recap generale.
Il giorno prima era stato lungo e difficile, soprattutto quando i miei si erano presentati alla mia porta senza preavviso e io avevo dato sfogo al mio rancore, senza rendermi conto, se non dopo, che avevo agito come loro: ferendoli.
Il video dell'intervista lo avevo visto insieme a Taehyung appena erano andati via, il quale si era premurato di asciugarmi il mare di lacrime che avevo versato subito dopo e di starmi vicino tutto il tempo, sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene e che lui era lì con me. Non aveva fatto solo quello, mi aveva anche ascoltato quando, più calmo, avevo iniziato a parlargli nei dettagli del mio vissuto con loro e del fatto che avessi sempre desiderato un rapporto familiare diverso. Nonostante qualcosa di buono fosse rimasto, i miei dispiaceri erano ancora troppi, e il fatto che nella loro intervista avessero davvero raccontato tutta la verità, sottolineando il fatto che io ero stato il primo a suggerire la soluzione e che mai una volta avevo appoggiato le loro scelte, non aiutava a sentirmi meglio, come non aiutavano le lacrime di mia madre e il dispiacere scritto sul volto di mio padre.
In quella specie di confessione avevano davvero detto tutto quello che c'era da sapere senza entrare troppo nei dettagli. Avevano confermato che la separazione di fatto fosse avvenuta anni prima e che vivevano in case diverse da altrettanto tempo, ma per amore della loro immagine, avevano deciso di nasconderlo per qualche tempo; qualche tempo che si era prolungato, rendendo le cose più gravi tra di loro e arrivando al punto da rovinare la vacanza di Natale, l'unica che passavamo insieme, ignorando i miei avvertimenti e rendendosi conto troppo tardi di avermi ferito, fisicamente ed emotivamente. Secondo loro, quello era stato il punto di rottura, così come la rovina dei loro rapporti con me, e solo in quel modo avevano capito tutti gli sbagli, spingendoli a prendere una decisione sulle loro vite.
Quella notte Taehyung aveva dovuto starmi particolarmente vicino, perché la mia mente continuava a ripercorrere tutti gli anni passati nel limbo del loro rapporto, coinvolto anche se la cosa che più volevo era vivere una vita normale senza dovergli fare da genitore. Per una volta, volevo essere io il figlio, come mai lo ero stato.
Non avevo chiuso occhio, ma per fortuna avevo accanto a me lui, che si era alzato varie volte per portarmi una camomilla o un bicchiere d'acqua o, ancora, per consolarmi e tenermi stretto.
Nonostante fossi stato uno stronzo anche con lui qualche volta in quel periodo, Taehyung non me lo aveva fatto mai pesare e mi era rimasto sempre vicino, confermando sempre di più ciò che provavo per lui. E mai come allora ero sicuro dei nostri sentimenti. Era stato un cammino difficile, tortuoso, eppure eravamo innamorati persi l'uno dell'altro nonostante i nostri difetti, i nostri vuoti.
Fu la prima volta dopo un mese che tirai un sospiro di sollievo quando notai che non ero più accerchiato, e anche se sapevo che le conseguenze ora le stavano pagando loro, non riuscivo a sentirmi male. C'ero andato già troppe volte io in mezzo.
Quello successivo, qualche giorno dopo, fu il primo allenamento dopo la ripresa che feci a polmoni aperti e un peso in meno sulle spalle. Giocai meglio delle altre volte, mi allenai con una forza nuova. I rapporti con i miei erano precari, ma la mia vita stava per rimettersi in sesto. Tutti e tre avevamo bisogno di quel passo per andare avanti, a prescindere da quello che sarebbe capitato da quel momento in poi.
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Winning your heart || Taekook
Fiksi PenggemarKim Taehyung e Jeon Jungkook sono due calciatori di spicco acclamati dalla stampa calcistica e scandalistica: il problema è che si detestano. La rivalità in ambito calcistico ha tirato fuori il loro peggio, soprattutto alla luce delle ultime premiaz...