Capitolo 2

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Dopo quella sera, i due ragazzi continuarono a vedersi di tanto in tanto sviluppando una stretta amicizia. Decisero di tenere tutto nascosto perché farlo sapere a qualcuno sarebbe stato distruttivo per entrambi. 

Passavano dal discutere di questioni importanti come il trattamento della maggior parte dei maghi verso le creature magiche ad argomenti più frivoli come i loro generi musicali preferiti. Fu così che iniziarono una seria diatriba sul fatto che Theo non avesse mai ascoltato musica babbana che andò avanti fino a quando non permise a Daisy di potergli far ascoltare qualcosa al loro prossimo incontro. 

Lui le confessò di poter vedere i thestral dopo una lezione con Hagrid, quasi in lacrime quando ammise di essere stato accanto a sua madre il giorno in cui morì. Le confidò che suo padre lo picchiò quello stesso giorno perché troppo emotivo e lei lo confortò standogli accanto e rassicurandolo, ricordandogli che le emozioni andavano mostrate, che non esistevano per essere ignorate. 

Lei ricambiò parlandogli di coloro che l'avevano cresciuta, spiegandogli che le persone orribili esistevano sempre, non facendo estinzioni tra maghi e non. Gli raccontò di come l'estate scorsa lei e il suo gemello passarono qualche settimana con i loro padrini (Sirius e Remus) e che sperava li liberassero chiedendogli di trasferirsi con loro, come avrebbero dovuto fare sin dall'inizio. 

Mentre passavano le notti aprendo i loro cuori, durante il giorno si ignoravano fingendo di non sapere della loro reciproca esistenza. Durante quelle ore, Daisy stava attenta a suo fratello, partecipando alle lezioni di difesa che effettuavano di nascosto. Tutto quello che accadeva durante il loro addestramento, lo insegnava successivamente a Theo la sera stessa sperando così da non lasciarlo del tutto indifeso qualsiasi cosa sarebbe successo in futuro.

Era fiera di Harry e sapeva, guardando il modo in cui i suoi occhi si illuminavano quando qualcuno riusciva a riprodurre bene un incantesimo, che amava insegnare. Almeno, con la fondazione di questa organizzazione illegale dal nome ridicolo, Daisy aveva avuto modo di farsi una cara amica. Luna era certamente una ragazza singolare ma non la vedeva come qualcuno da ignorare o prendere in giro come facevano in molti. Sembrava che entrambi i gemelli Potter avessero preso la giovane corvonero sotto la loro ala protettrice vedendola per il suo grande potenziale. Era una strega potente, dotata di grandi capacità di osservazione, la cui dolcezza era spesso scambiata erroneamente per ignoranza. 

<< Questa stanza è ottima per nascondersi quando non si vuole essere trovati. >> commentò Luna, mentre si allontanavano verso la sala grande. << Magari potresti mostrarla al tuo amico, così non rischiate di essere scoperti. >>

Daisy non le chiese come fosse venuta a conoscenza della sua amicizia con Theo ma la ringraziò per aver risolto uno dei suoi più grandi problemi. Da tempo era terrorizzata che suo fratello e i suoi amici li avrebbero visti insieme mentre usavano la mappa. Fortunatamente erano stati troppo occupati negli ultimi due mesi per anche solo avere il tempo di sgattaiolare via, dandole la libertà di muoversi per il castello che desiderava avere sempre di più.

<< Ti ho mai detto che sei una dea? >> chiese Daisy, abbracciandola. 

<< Sono stata chiamata in molti modi orribili ma mai così. >> sorrise la bionda, andando verso il tavolo corvonero, incurante dello sguardo rabbioso che la sua amica indirizzò contro alcune ragazze che sapeva essere responsabili del bullismo verso Luna.

Quando Daisy raggiunse il tavolo tassorosso fu accolta da Cedric che le sorrideva, felice che lei e Luna si fossero trovate. Il povero ragazzo aveva iniziato a prendere seriamente la sua mancanza di amici al punto da stressarsi inutilmente per lei. Non era che fosse sola, parlava con molte persone ma non le reputava dei veri amici quanto dei conoscenti con cui passare del tempo di tanto in tanto. 

Sentendosi in colpa per non mostrare molto interesse per la vita dei suoi compagni, chiese a Cedric come stava andando con la scuola e se era preoccupato per gli esami di quest'anno dato l'assedio che stavano subendo. Il ragazzo rise divertito quando si rese conto che parlava della Umbridge e la rassicurò dicendole che suo fratello faceva un ottimo lavoro anche nel colmare le lacune di un settimo anno.

<< A dire la verità mi fa sentire un po' incerto sapere che un ragazzo più piccole ne sappia più di me. >> ammise Cedric, sorridendole leggermente per farle capire che stava scherzando.

<< Può anche essere ferrato in materie come incantesimi e difesa ma quando si tratta di tutto il resto è un vero idiota. >> scherzò lei, cercando di rassicurare il ragazzo più grande.

<< Grazie, è bello sentirsi apprezzati dal tuo stesso sangue. >> sbuffò Harry, sedendosi accanto a lei e rubandole il cibo dal piatto come se non fosse nulla. 

<< Non hai del cibo al tuo tavolo? Ladro. >> lo rimproverò Daisy, colpendolo alla mano con la forchetta quando ci riprovò.

<< Sono accanto a Ron, quanto cibo pensi che passi attraverso il suo stomaco e quanto attraverso il mio? >> Spiegò Harry, raggiante quando la sorella si arrese permettendogli di mangiare con lei. 

<< Come mai sei da queste parti? Pensavo ti fossi dimenticato di avere una sorella. >> lo stuzzicò, afferrandogli la mano sotto al tavolo e controllando che la ferita stesse guarendo correttamente. 

<< Lo so, ma Natale si avvicina e volevo farti un regalo. >> disse Harry, irrigidendosi quando vide la Umbridge alzarsi dal suo posto. << Ti farò sapere dopo, rospo in arrivo. >> 

<< Non fare cazzate impulsive, se ti dice qualcosa scusati. >> le ordinò la sorella, preoccupata.

<< So prendermi cura di me. >> la rassicurò velocemente, mentre camminava velocemente al suo posto.

<< Scusami se ne dubito. >> borbottò lei, prima di scusarsi con Cedric per l'interruzione turbolenta che era suo fratello. Il ragazzo più grande arrossì leggermente mentre le spiegava che non gli dispiaceva affatto che passasse del tempo con Harry perché erano carini da guardare. Ovviamente alla ragazza non sfuggì il fatto che quando disse carini guardava suo fratello come se avesse appeso la luna. 

<< Non preoccuparti rimarrà tra noi. >> Gli sorrise consapevolmente Daisy. << Però ti pregherei di baciarlo così da essere chiaro. Non potrai fare altro perché non capisce quando qualcuno ci prova . >>

Ovviamente si rese conto troppo tardi di aver detto tutto mentre Cedric stava bevendo, facendogli andare di traverso il succo. Daisy allora iniziò a colpirlo ripetutamente tra le spalle mentre si scusava. 

<< Daisy, credo che il povero Cedric stia bene. >> disse divertita la professoressa Sprite. Mortificata, sbatté la testa contro al tavolo mentre gemeva. Il suo imbarazzo crebbe quando Cedric scoppio a ridere per la sua reazione ridicola, seguita da altri tassorosso che avevano assistito alla scena. 

Il suo imbarazzo peggiorò quando, seguendo Harry fuori dalla sala grande, vide Theo che ghignava verso di lei con divertimento negli occhi. Quanto darebbe per poterlo mandare a quel paese, pensò con rammarico mentre si allontanava. 


Ed eccoci con il secondo capitolo! Non ho voluto incentrare la storia solo sulla relazione tra Daisy e Theo ma ho ritenuto necessario dare alla nostra protagonista degli amici strabilianti come Luna e Cedric. Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti. 







Cosa avrebbe potuto essere | Theodore NottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora