Il consiglio di Luna si rivelò, come sempre, azzeccato. Dopo che Bill e Fleur spiegarono ai goblin quello che stava succedendo, segnarono subito una data per il rituale. Era una cosa che avrebbero dovuto fare con urgenza e infatti, nemmeno un giorno dopo, la famiglia Potter-Black-Lupin si ritrovò alla Gringott.
Dopo aver controllato di persona la cicatrice, accertandosi fosse tutto pronto per il rituale, i Goblin incaricati per il ruolo spiegarono ad Harry come avrebbero tentato di eliminare l' Horcrux che era stato per anni attaccato alla sua persona. Essendo strettamente intrecciato al suo nucleo magico, diventato quasi una parte di lui per tutti gli anni che quell'orribile magia oscura risucchiava la sua vita, non batté ciglio quando gli spiegarono che sarebbe stato un processo lungo e complicato. Non c'era alcuna garanzia che avrebbe funzionato ma Harry era disposto ad affrontare ore piene di agonia per anche solo una minima possibilità di poter scampare ad una morte sacrificale durante la battaglia finale.
Prese la decisione di voler svolgere il rituale al più presto, nonostante tutti continuassero a ripetergli che aveva tempo per assimilare quello che gli stava succedendo. Per Harry, prima si cacciava davanti questo destino orribile, prima poteva rilassarsi. Da quando aveva saputo che il settimo Horcrux era sempre stato lui, si era sentito abbattuto. Tuttavia, si rifiutava totalmente da permettere alle emozioni orribili che provava di sopraffarlo. Le aveva represse, deciso ad ignorare tutto nella speranza che sparisse il prima possibile.
La sua famiglia, i suoi amici e Cedric sembravano seguirlo come gli anatroccoli con la loro mamma. Era un po' esasperante ma sapeva che erano solo preoccupati per lui, aspettando che finalmente si rompesse. Tuttavia, non aveva intenzione di farlo presto. Era un combattente e si rifiutava di lasciarsi andare quando c'era ancora una possibilità di sopravvivenza.
Quindi non appena i Goblin gli inviarono una lettere che lo informava della fine dei preparativi, si presentò alla banca con la sua famiglia. Avrebbero dovuto essere presenti durante tutto il rituale, rappresentando i legami che lo tenevano collegato alla terra, ricordandogli che aveva un posto dove tornare, un luogo dove era amato incondizionatamente.
I Goblin gli spiegarono che i rituale gli avrebbe fatto rivivere i suoi peggiori ricordi e che avrebbe dovuto lottare duramente contro la sua mente affinché potesse spingere l'Horcrux lontano da lui. Gli dissero che il pezzo d'anima avrebbe lottato per aggrapparsi alla sua vita, distorcendo quei ricordi e rendendoli peggio di quello che erano ma sicuramente non si aspettava l'orrore che stava provando in quel momento.
La sua mente tentò di ingannarlo, mostrandogli un modo diverso. Un mondo senza Daisy, dove subiva per anni il peso dei maltrattamenti dei Dursley senza il conforto della sua gemella. Un mondo dove non aveva alcun rapporto con Sirius e Remus e dove era una marionetta nelle mani di Silente senza alcuno scopo se non quello di compiacerlo. Per un attimo credette che quella fosse la sua vita e si lasciò sopraffare dal dolore, sentendo la perdita di coloro che amava come se fosse realmente accaduta. Ma poi qualcosa attirò la sua attenzione: un errore nel modo di parlare di Vernon e tutto tornò al suo posto.
Iniziò a lottare contro quei ricordi fasulli, distruggendo gli oggetti che lo circondavano nel tentativo di far crollare l'illusione. Il suo unico obiettivo era quello di vedere un ricordo reale, qualcosa che gli ricordasse la felicità. Si ritrovò a vagare in un corridoio buio e silenzioso dove si trovavano milioni di porte su ogni strada che percorreva. Era sicuro fossero i ricordi custoditi dalla sua mente, ma come faceva ad essere certo fossero reali? E soprattutto, come faceva a trovare un ricordo abbastanza potente da riportarlo indietro?
Aprì una porta in modo sperimentale, ma quando capì di quale ricordo si trattava era troppo tardi. Ricordava la paura di quella giornata come se fosse ieri. Il modo in cui sua zia lo picchiò per la prima volta per aver osato macchiare la sua cucina con il sangue e il fango, ignorando le sue ferite. Suo cugino lo aveva spinto, lasciandolo cadere sull'asfalto e ridendo di lui quando iniziò a piangere per il dolore.
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Cosa avrebbe potuto essere | Theodore Nott
FanfictionPochi sanno che il 31 luglio del 1980 Lily Potter diede alla luce due gemelli: un maschio e una femmina.