Quella mattina Daisy aspettava con apprensione l'arrivo della posta. Quando il gufo che scelse quella mattina alla guferia atterrò davanti a Theo, lasciandogli il suo regalo, non poté fare a meno di guardare il modo in cui scappo dalla sala grande non appena capì che la calligrafia sulla busta era la sua.
Osservò la confusione e la preoccupazione sui volti dei suoi amici ma non mossero un muscolo per seguirlo. Sapevano, come lei, che Theo aveva bisogno di sfogarsi, affrontando quei sentimenti negativi.
Daisy aveva fatto quello che doveva, spettava a lui decidere come comportarsi.Mentre stava andando nell'aula di incantesimi per la sua prima lezione del giorno, qualcuno l'afferro per il polso e la trascinò dentro un'aula vuota. Sentiva il cuore in gola mentre la paura l'attanagliava ma quando riconobbe il volto del suo "rapitore" si rilassò.
<< Cos' è questo? >> chiese Theo, mentre sventolava il regalo rabbiosamente davanti al suo viso.
<< Un bracciale con incorporata una passaporta. Pensavo di averterlo spiegato bene nella lettera. >> rispose lei, cercando di sembrare annoiata e non ferita come si sentiva.
<< Ti avevo detto di non volere il tuo aiuto. >> le ricordò freddamente mentre si allontanava da lei. Volendo mantenere le distanze, si poggiò contro la parete in fondo alla stanza.
<< Non tutti otteniamo quello che vogliamo nella vita. >> rispose lei, rispecchiando il suo tono ed incrociando le braccia davanti al petto per darle una parvenza di protezione. << Ho lavorato su quel bracciale per mesi, il minimo che potresti fare è rispettare il mio duro lavoro ed indossarlo. Tenerlo sulla tua persona non vuol dire scegliere da che parte stare, significa solamente che avrai un modo di scappare se la situazione lo richiede. >>
<< Non ti sto perdonando. >> affermò mentre indossava il regalo con una dolcezza che contrastava con il suo comportamento rigido. Per un momento -talmente breve che Daisy avrebbe potuto pensare di averlo immaginato- il suo volto si ammorbidì mentre accarezzava distrattamente l'oggetto.
<< Non ho chiesto scusa e non lo farò perché non ho fatto niente di male. >> disse lei, ripetendo le parole che suo fratello cercò di inculcarle negli ultimi giorni.
<< Certo che l'hai fatto! >> urlò Theo, guardandola con le lacrime agli occhi. << Mi hai dato il beneficio del dubbio, mi hai voluto conoscere per quello che sono, sei interessata alla mia vita di e cerchi attivamente di migliorarla anche quando sono uno stronzo. Hai assistito a tutte le mie parti peggiori e hai continuato a volermi stare accanto. Mi guardi andare a pezzi e non mi giudichi per questo ma aspetti che io mi sia sfogato abbastanza da... ti odio. Come hai potuto entrare nella mia vita e farmi sentire come una persona? Come hai osato darmi qualcosa di bello o persino parlarmi come se fossi uno dei buoni? Ti odio perché mi stai facendo sperare di poter avere di meglio della vita che mio padre ha costruito per me! E questa speranza, che crollerà esattamente tra un anno, renderà solo più difficile il giorno in cui dovrò prendere il marchio oscuro. >>
<< Tu non mi odi. >> annunciò Daisy, avvicinandosi cautamente al ragazzo e scostandogli i capelli dalla fronte così da poterlo guardare negli occhi. Erano talmente vicini da poter sentire l'odore delle sigarette che aveva sicuramente fumato nel vano tentativo di calmare i suoi nervi. Arricciò il naso, ma non disse nulla per non spezzare il momento. Gli asciugò con i pollici le lacrime che erano cadute durante il suo sfogo e gli sorrise comprensivamente. << Ma se vuoi fingere di farlo fino a quando lo accetterai allora va bene. Aspetterò. >>
Gli occhi persi del ragazzo si riempirono di qualcosa che Daisy non riuscì a decifrare. E poi le sue mani, forti e dure, si aggrapparono ai fianchi della ragazza, tirandola contro il suo petto. Chinò la testa e sbatté le labbra contro le sue, trascinandola in un bacio intenso e persistente che la fece aggrappare a lui come l'unica cosa solida in un mondo ondeggiante e vertiginoso. Poco importava che dovessero risolvere le cose o parlare di quello che stava succedendo tra loro. Tutto quello che Daisy voleva era sottomettersi alla sensazione inebriante che stava provando. La ragazza si riverso tra le sue braccia, ricambiando con altrettanto fervore.
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Cosa avrebbe potuto essere | Theodore Nott
FanficPochi sanno che il 31 luglio del 1980 Lily Potter diede alla luce due gemelli: un maschio e una femmina.