Capitolo 37

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Improvvisamente Harry si ritrovò schiacciato contro la parete mentre i membri dell'Ordine della Fenice, dell'Esercito di Silente e della sua vecchia squadra di Quidditch lo oltrepassavano di corsa, tutti con le bacchette sfoderate, pronti a riversarsi nel castello. Erano pronti a combattere.

Dalle finestre potevano scorgere un centinaio di Mangiamorte avvolti nei mantelli e incappucciati che si avvicinavano con le bacchette pronte. Li osservarono con curiosità arrestarsi, tutti disposti di fronte al portone aperto della scuola. Non capivano cosa stava accadendo quando una voce rimbombò nella sala. Una voce che Harry conosceva troppo bene per i suoi gusti. Doveva solo capire come avesse fatto Voldemort ad espandere la sua voce in un luogo in cui non si trovava. 

<< Fermate questa guerra inutile. Non potete sconfiggermi. >> Ci furono urla tra gli studenti; alcuni si aggrapparono ai compagni, guardandosi intorno terrorizzati in cerca della fonte del suono. << Harry Potter, consegnati a me e nessuno morirà. Vieni da me e lascerò la scuola intatta. >>

Nella Sala calò il silenzio mentre tutti guardarono Harry in attesa. Volevano vedere quale sarebbe stata la sua reazione a tale richiesta. Alcuni sembravano pensare che si sarebbe sacrificato per tutti loro e forse, in un'altra vita dove non avrebbe avuto al suo fianco tutte quelle persone fantastiche, l'avrebbe fatto.

Sicuramente nessuno si aspettava che Harry Potter, il ragazzo che è sopravvissuto, scoppiasse a ridere sotto lo sguardo di tutte quelle persone.

<< Vuole uccidermi? >> disse Harry, tornando serio dopo il suo breve ma intenso sfogo per l'assurdità della situazione. << Dovrà sforzarsi di più per ottenere ciò che desidera. Dovrà venire qui e affrontarmi. >>

<< Quell'idiota pensava realmente che ti avremmo lasciato andare? >> sbuffò Daisy, infastidita dall'assurda richiesta di Voldemort.

<< Bene, direi che abbiamo più tempo del previsto per preparare il tutto. >> batté le mani Silente, riportando alla realtà i presenti. Il suo modo di fare spensierato era ottimo per alleggerire la tensione nella stanza. << Ci ha dato fino a mezzanotte, vero? Allora muoviamoci. >>

I professori Vitious, Sprite e McGranitt condurranno gruppi di combattenti in cima alle tre torri più alte - quella di Corvonero, di Astronomia e di Grifondoro - dove avevano una buona visuale e posizioni ottime per scagliare incantesimi. Cosa che tornò utile contro i dissennatori che tentavano di oltrepassare i confini della scuola.

Tutti gli altri adulti e restanti membri dell'ordine erano sparpagliati per la scuola. In gruppi da due, sarebbero stati assegnati ad una diversa zona così da poter tenere d'occhio gli studenti che si trovavano sul loro piano. Era pericoloso ma era tutto quello che avevano.

Fu verso le undici e qualcosa che finalmente Voldemort capì che Harry non avrebbe fatto la sua comparsa nella foresta proibita. Pensando che avesse bisogno di un incentivo, mandò i suoi seguaci all'attacco.

Il caos si scatenò quando alcuni giganti rotearono le loro mazze, creando veri e propri buchi nelle mura del castello.

Il terreno vibrava sotto di loro a causa dei loro passi e Daisy si ritrovò a sperare che nessuno venisse schiacciato sotto al loro peso.

Urla e grida indistinte si potevano sentire da ogni parte della scuola, la fuliggine creata dalle molteplici fratture nelle mura si erano incollate alla loro pelle per il sudore. Molti erano rimasti già feriti, alcuni più gravemente di altri, mentre duellavano contro i mangiamorte. Ma non si arresero.

Inizialmente il loro gruppo di amici rimase unito ma con il tempo, si dispersero tutti involontariamente.

Durante la battaglia si persero tutti di vista ma Harry, reso invisibile dal mantello così che evitasse di attirare l'attenzione di tutti i mangiamorte su di se, rimase sempre con Daisy. Restavano l'uno accanto all'altra mentre vagavano terrorizzati ed euforici per i corridoi.

Schivarono lampi di luce rossa e verde con maestria mentre cercando di ricongiungersi con i loro amici. Mentre oltrepassarono con un cenno del capo George, Katie e Lee che sembravano star vincendo contro due mangiamorte, si imbatterono nel duello tra Theo e suo padre. Volevano intervenire ma era impossibile senza rischiare di colpire il loro amico. A giudicare dalla determinazione dipinta sul volto del ragazzo, quel duello aveva luogo da troppo tempo.

<< Come hai osato disobbedire ai miei ordini? Potevi essere tra i vincenti, ma ti ritrovo circondato dalla feccia. >> disse con disgusto il signor Nott, puntando la bacchetta su suo figlio. << Avevi tutto il potenziale per diventare qualcuno ma sei solo una delusione. Non sarai mai alla mia altezza. >>

<< Menomale. >> sbuffò Theo, non abbassando la guardia. Approfittando dalla cecità provocata dalla sua rabbia, riuscì a pietrificarlo. Lo vide cadere a terra impotente quando si avvicinò, guardandolo dall'alto in basso. << Una cosa che mi piace di me è che non sono niente come te e non lo sarò mai. >>

<< Theo! >> urlò Blaise, usando un incantesimo scudo per impedire che una maledizione lo colpisse alle spalle. Mentre Blaise si occupava della sua protezione, Susan colpì il responsabile di quell'orribile attentato, riuscendo a sottometterlo con pochi colpi ben assestati. Sembrava ammaccata ma faceva un'ottima squadra con Ginny e un ragazzo corvonero che non conoscevano. << Stai più attento e seguimi, abbiamo bisogno del tuo aiuto in un'altra zona del castello. Il professor Piton e Remus hanno richiesto le nostre magnifiche doti con le pozioni esplosive. >>

<< Non dire altro, andiamo. >> acconsentì Theo, correndo dalla parte opposta a lei ed Harry, non accorgendosi della loro presenza con tutto il caos intorno a loro.

<< Almeno è al sicuro. >> La rassicurò Harry, esortandola a seguirlo verso il piano superiore. Non prima di aver spezzato sotto lo sguardo furioso del signor Nott la sua bacchetta per la seconda volta di fila. Era un gesto orrendo ma non gli avrebbero permesso di continuare a lottare se qualcuno lo avesse liberato.

Con la loro fortuna, mentre percorrevano il corridoio del quarto piano, pronti a prendere le scale, il mantello si impigliò rivelando la presenza di Harry. 

Due mangiamorte mascherati che si accorsero di tutto li assalirono, felici della possibilità presentata loro di portare il cosiddetto prescelto al loro signore. Era un duello orribilmente difficile dove dovevano tentare di evitare quanti più incantesimi oscuri potevano. Fortunatamente per loro Sirius e Remus erano degli ottimi insegnanti e seppero tener testa a quei due. Si muovevano in sincronia, capendo con un semplice gesto quello che avrebbe fatto l'altro e adeguandosi di conseguenza. Non erano ai livelli di Remus e Sirius ma si avvicinavano di parecchio.

Proprio in quel momento scorsero Hermione avvicinarsi insieme a Ron. Sfruttando la distrazione causata da un incantesimo lanciato da Harry, Hermione trasformò in uno scivolo i gradini dietro di loro. Tutti e quattro vi saltarono sopra, andando così veloce che gli incantesimi inviati loro dai mangiamorte li oltrepassarono. Dopo essere atterrati dove volevano, Hermione tramutò nuovamente lo scivolo nella sua forma originale, mandando i due mangiamorte a percorrere ben due rampe di scale rotolando.

<< Si saranno rotti parecchie ossa. >> disse Ron, guardando scioccato la scena di fronte a loro.

<< Lo spero vivamente. >> annunciò Hermione, prima di intimarli a seguirla mentre raccontava loro cosa era successo durante il periodo passati separati.

La loro attenzione venne attirata dalla professoressa Sprite che li oltrepassò seguita da Neville e da cinque o sei altri ragazzi, tutti con le cuffie sulle orecchie e una grossa pianta in vaso tra le braccia. Daisy sicuramente aveva visto cose più strane, ma quello era nella top 10.

<< Mandragole! >> urlò Neville, voltandosi verso di loro senza rallentare il passo. << Le buttiamo giù dalle mura... non gli piaceranno! >>

<< Adoro quel ragazzo. >> sbuffò Harry, fermandosi con gli occhi sgranati mentre osservava in lontananza le figure di Fred e Percy che duellavano contro due uomini mascherati e incappucciati.

Corsero avanti per aiutarli: getti di luce volarono in tutte le direzioni e l'uomo che lottava contro Percy indietreggiò velocemente per schivare un incantesimo.  Il cappuccio gli cadde dalla testa, scoprendo una fronte alta e capelli striati...

<< Ministro! >> urlò Percy, riconoscendolo. << Le ho detto che mi dimetto? >>

<< Hai fatto una battuta, Perce! >> gridò Fred estasiato. Era distratto quando l'aria esplose intorno a loro. 

Cosa avrebbe potuto essere | Theodore NottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora