Capitolo 17

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Sempre più numerosi erano gli attacchi dei mangiamorte e ancora di più erano le vite perse degli innocenti. I babbani venivano torturati ed uccisi nella sicurezza delle loro case senza neanche sapere cosa stesse accadendo. La tensione era percepibile persino a casa loro dove si riunivano tutti i membri dell'ordine della fenice. 

Sembrava che quei pochi mangiamorte catturati non producessero alcuna reazione dalla fazione opposta. Anzi, erano sempre più le persone che aderivano alla causa, pronte a stare dalla parte dell'oscurità. Che fosse perché credessero nei loro ideali o perché convinti di avere più probabilità di sopravvivere non importava. La cosa fondamentale per Voldemort era quella di avere un numeroso esercito e sembrava ci stesse riuscendo.

Daisy ed Harry non potevano fare a meno di chiedersi quali dei loro compagni di classe sarebbero stati tra i ranghi di Voldemort una volta tornati a scuola. E quanti di loro avessero preso il marchio consapevoli di quello che sarebbe accaduto loro. 

Il ritorno a scuola era un altro argomento dolente. Parecchie erano le famiglie che erano scappate, ritirando così i loro figli da scuola. Persino la signora Weasley ebbe un momento di debolezza, volendo impedire a Ginny e Ron di tornare a Hogwarts. 

Sebbene il signor Weasley fece tornare sua moglie in sé, non poté impedirle di scaricare tutta la sua energia nervosa su di loro. Il morale era basso al quartier generale e Molly era preoccupata per tutti al punto da stressarsi inutilmente mentre cercava di impedire a chiunque considerasse troppo piccolo di scoprire qualcosa che avesse a che fare con la guerra.

Per quanto Daisy ammirasse il sentimento, essendo una dei pochi adulti a preoccuparsi veramente per loro, stava iniziando ad irritarsi.
Era inutile nascondere i giornali, zittirsi quando entravano in una stanza o distrarli con le pulizie perché, volente o nolente, si trovavano sotto il mirino dei mangiamorte perché erano le persone più care ad Harry.

L'unica nota positiva di quell'isolamento forzato era che Daisy aveva potuto conoscere meglio Ron, Hermione e Ginny. Adesso era convinta di poter raccontare loro tutto perché non li avrebbero traditi, indipendente dalle loro reazioni. Doveva solamente parlare con Theo e Blaise dei suoi piani, sperando che avrebbero acconsentito ad aiutarla.

Daisy era persino riuscita a capire, insieme all'aiuto del fratello, dove potesse essere il quarto Horcrux.

La coppa di Tosca Tassorosso si trovava, se i loro calcoli fossero esatti, all'interno del caveau dei Lestrange alla Gringott. La banca era uno dei luoghi più sicuri esistenti e sarebbe stato quasi impossibile entraci senza rischiare di essere beccati. Ricapitolando: erano fottuti su ogni fronte.

Mentre cercavano di capire se Voldemort avesse creato altri Horcrux, una benedizione si presentò a loro.
Silente aveva prelevato Harry qualche giorno fa, portandolo a casa di quello che sarebbe diventato il loro nuovo professore di pozioni.  Secondo suo fratello, Horace Lumacorno era un uomo orribile che teneva in casa una moltitudine di fotografie di vecchi studenti, famosi ed influenti, esposti come dei trofei. L'uomo era apparentemente convinto di aver reso quelle persone di successo perché appartenuti alla sua "collezione". Solo il termine fece venire i brividi a Daisy, sperando che l'uomo non avesse in mente di attirarla ad una di quelle orribili riunioni. Tuttavia sembrava nutrire un reale affetto verso la loro madre quindi non poteva essere del tutto marcio.

Quando Harry le raccontò del modo paranoico in cui Lumacorno si nascondeva, Daisy fu sicura che sapesse qualcosa su Voldemort. Non c'era motivo altrimenti per Silente di volerlo a scuola, accanto a lui. Dovevano solo cavalcare l'onda così da scoprire il più possibile.

Cosa avrebbe potuto essere | Theodore NottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora