Capitolo 9

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Lei e Theo passarono le loro notti nella stanza dei requisiti facendo ricerche. I ragazzi presumevano che Voldemort avesse scelto degli Horcrux che avessero un valore storico o sentimentale dato che, nel suo desiderio di divenire il più grande mago della storia, solo oggetti di notevole importanza rispettavano i suoi standard e potevano quindi avere l'onore di custodire un frammento della sua anima.

A giudicare dal medaglione, pensavano avesse utilizzato qualcosa legata ai 4 fondatori. Certi non avrebbe toccato niente appartenente a grifondoro, stavano cercando cosa potessero essere gli oggetti appartenenti a tassorosso e corvonero.

<< Ci sarebbe la Coppa di Tosca Tassorosso. >> disse lei, pensierosa. << Ma non saprei dirti dove avrebbe potuto nasconderla. >>

<< Sarà difficile fare queste ricerche, non è vero? >> gemette lui, chiudendo il libro che aveva tra le mani e guardandola in cerca di attenzioni. << Facciamo una pausa. >>

<< Potrei chiedere a Luna se sa qualcosa sulla sua casata. >> disse lei, acconsentendo ad una pausa.

Theo allora si sdraiò, poggiando la testa sulle gambe della ragazza mentre quest'ultima passava distrattamente le dita tra le sue ciocche scure. << Il giorno che abbiamo litigato, non hai finito di dire l'ultima delle tue novità. >>

<< Sono un animagus. >> disse lei, divertita quando il ragazzo quasi perse l'equilibrio dopo essersi seduto frettolosamente. << Non registrato, ovviamente. Altrimenti non avrebbe senso. >>

<< Tu, mia cara. >> disse il serpeverde, prendendogli il viso tra le mani e guardandola in soggezione. << Sei brillante, non mi stancherò mai di dirtelo. >> Daisy arrossì, distogliendo lo sguardo imbarazzata mentre Theo ridacchiò alla sua reazione. << Vuoi mostrarmi? >>

<< Potrei diventare strana, quando sono in quella forma gli istinti dell'animale sono difficili da ignorare. >> spiegò lei, alzandosi quando il ragazzo alzò le spalle con non curanza.

<< Sei sempre tu. >> rispose lui, chiedendole eccitato se fosse qualcosa da poter coccolare.

<< Potresti. >> disse Daisy, reprimendo un sorriso. Dopo la prima volta, divenne più facile per lei e suo fratello trasformarsi nelle loro altre forme quindi non impiegò molto tempo per diventare Nightshade. Si sedette sul pavimento e rimase immobile, non volendo spaventare Theo. Sapeva di essere intimidatoria in quella forma quindi sarebbe spettato a lui fare la prima mossa. Se avesse anche solo intravisto un briciolo di paura sarebbe tornata umana.

<< Magnifica. >> sussurrò lui, non sapendo che i suoi sensi intensificati le avrebbero permesso di sentirlo. O, probabilmente, ne era consapevole e voleva che la sentisse così da rassicurarla. Theo si alzò dal divano e la raggiunse al centro della stanza, inginocchiandosi davanti alla sua figura.

Daisy chiuse gli occhi all'odore inebriante che le pervase le narici, cercando di frenare l'impulso di volersi crogiolare in esso. Avrebbe dovuto chiedere ad Harry se provava la stessa cosa quando era vicino a Cedric.

Offesa dal fatto che Theo non la stessa ancora accarezzando, emise un piccolo ringhio mentre metteva con delicatezza una delle sue zampe sulla sua mano. Il ragazzo obbedì, ma le misere carezze a nightshade non bastavano perché si sdraiò su di lui, pretendendo veri e propri grattini.

<< Merlino, sei bisognosa. >> borbottò lui, divertito dalle fusa che stava facendo. << Pure in questa forma mi dai ordini. >>

<< Non ti ordino mai niente. >> ribatté lei, tornando nella sua forma. Quando si rese conto di essere praticamente sopra Theo, arrossì. Tentò di rialzarsi ma lui la fermò circondandogli la vita con un braccio.

Cosa avrebbe potuto essere | Theodore NottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora